La storia di questa azienda riconduce all’emigrazione del sig. Luigi Fiorentino che nel 1914 decise di partire alla volta degli States per cercare fortuna. Si trasferì a Boston e poi a Chelsea e con i proventi del suo lavoro riuscì ad acquistare dei terreni in Irpinia, esattamente a Paternopoli in provincia di Avellino.
Dopo circa un secolo di storia il discendente Gianni Fiorentino iniziò la coltivazione della vite realizzando anche la cantina: il tutto dedicato espressamente al nonno Luigi. Quando gli si chiede cosa prova nel coltivare la vite sui terreni acquistati dal nonno, Gianni non può esimersi da un luccichio negli occhi senso di profondo rispetto per le tradizioni familiari e per la terra a cui è legato. Terra di lupi e di falò, di castelli e di tarantelle, terra cantata da Virgilio nell’Eneide.
I vini sono profondi, intensi, corposi, il Celsì aglianico è inserito tra i 100 vini italiani da tenere nella propria cantina redatto da Luca Gardini su Forbes. L’azienda rispetta il territorio, utilizzando un impianto fotovoltaico ed il riciclo delle acque piovane.
La cantina è in bio architettura ed è stata immaginata come uno spazio di relazione tra la campagna e l’uomo. Tre sono i vini prodotti, il rosso Celsì DOC, il rosato Flavia DOC, ed il rosso Taurasi DOCG, espressione massima del vitigno aglianico.