Da Chiara Ferragni a Aranzulla a Benedetta Rossi a Marco Montemagno. Chiediamo loro consigli e ci facciamo guidare come se fossero dei novelli Virgilio all’interno delle paludi inesplorate o poco conosciute del mare magnum del web. Sono uno su tre gli italiani che in maniera pedissequa segue un cosiddetto influencer, personaggi la cui notorietà è connessa alle piattaforme social o ai blog. È ciò che emerge dalla ricerca “Italiani & Influencer” realizzata da Buzzoole, InfoValue e Mondadori Media, volta a indagare le opinioni degli italiani nei confronti dei macro-influencer, una categoria importantissima nel far girare i consumi. Se ci si sofferma sulla fascia di età tra i 18 e i 54 anni, risulta che vi sono circa 20 milioni di utenti che seguono almeno un personaggio di tendenza e in questa fascia di età vi è il 48% che segue puntualmente un macro influencer da cui si cercano consigli per fare acquisti. Gli influencer assurgono, in particolar modo in tempi di incertezza sociale, a guide, a tutor a cui ci si affida per trarre ispirazione sulle ultime uscite, sulle ultime tendenze, sulla praticità di prodotti commerciali.
La ricerca, effettuata su un campione di 1500 intervistati in rappresentanza di 12 milioni di persone, parla di un 37% di intervistati che dichiara di seguire gli influencer ogni giorno; un altro 37% ogni 2 o 3 giorni; oltre la metà (54%) segue influencer che possa darli consigli in particolar modo su cibo, ricette e diete. Su questo ultimo aspetto emerge la presenza tra gli influencer più seguiti, il blog di Giallozafferano assieme alla food blogger Benedetta Rossi, ormai star tv su Food Network. Più della metà degli italiani segue gli influencer per la loro expertise nei vari settori e nei vari argomenti proposti nelle loro rubriche tenute sui blog, o ancora vi è chi segue molti influencer per prenderli a modello di riferimento con cui identificarsi. Il ruolo dei macro influencer è dunque di veri e propri consulenti dalla funzione di scelta d’acquisto determinante, ovvero per circa l’85% degli italiani, e se si rivolge lo sguardo all’ultimo anno, si vedrà che la metà degli intervistati ha acquistato circa 2 prodotti o servizi consigliati da influencer o brand editoriali sui social, tra cui le categorie più richieste figurano i prodotti di bellezza, il food, il fashion e la tecnologia.
Il fenomeno del condizionamento dei consumatori da parte degli influencer non è qualcosa di nuovo nel panorama dei social media, piuttosto si tratta di un insieme di dinamiche che si stanno sempre più consolidando in un processo di acquisto che si fonda su una orizzontalità dei linguaggi e degli approcci nel suggerire i trend del momento. Il panorama del mercato dei consumi si è nel corso degli ultimi anni di nuovi protagonisti a cominciare dai canali utilizzati e dei nuovi interlocutori. I consumatori finali, ovvero i destinatari della comunicazione pubblicitaria, hanno adottato nuove modalità e abitudini nella fruizione dei media grazie all’imporsi del web come principale strumento alternativo rispetto ai vecchi media. Finita l’era del monologo pubblicitario, siamo entrati nell’epoca dell’interazione comunicativa, dell’attenzione parziale continua, dell’economia dell’attenzione e all’engagement a ogni costo, ossia su un piano della comunicazione che susciti curiosità, fiducia e contenuti nuovi e avvincenti. Proprio come fanno gli influencer di ogni ordine e grado, nuovi soggetti in grado di saper imporre dal basso nuovi approcci comunicativi in sintonia con dati sociali incontrovertibili come l’invecchiamento della popolazione e la stagnante crisi economica. Il neo consumatore spinge la molla del desiderio all’acquisto guidato dal cercare piuttosto che il vecchio status symbol, il nuovo style symbol, ovvero l’apprezzamento di un dato stile simile al proprio.