Il Mobile World Congress (Mwc) 2021, tenutosi a Shanghai in una forma ibrida tra evento dal vivo e virtuale, è iniziato il 23 febbraio all’insegna della lotta al cambiamento climatico, dello sviluppo sostenibile e del 5G. La fiera organizzata da Gsma è la prima fiera in presenza organizzata in tutto il mondo dallo scoppio della pandemia di Covid19 l’anno scorso, dove circa 80 espositori mostreranno i loro ultimi prodotti nel campo della tecnologia. Gli eventi dell’Mwc si sono sempre svolti tra Barcellona, Los Angeles e Shangai, ma dato che il principale si è sempre tenuto a Barcellona, facendo il primo evento a Shangai è logico pensare che alcune imprese potrebbero portare delle esclusive direttamente qui. Huawei ha poi come di consueto organizzato un incontro di “pre-briefing” per l’evento in cui ha posto l’accento sui alcuni dei traguardi raggiunti nel 2020 e sulle sfide dei prossimi anni. Infatti, sono ben 140 le nuove reti 5G create a livello globale nel 2020 in 59 paesi, a confronto il mercato delle reti 4G che aveva visto la creazione di sole 19 nuove reti commerciali in 15 paesi.
Il 5G di fatto permetterebbe una differenziazione netta tra i servizi consumer e quelli B2B con la possibilità per gli operatori da un lato di generare maggiori profitti, con servizi su misura, dall’altro di sfruttare uno stesso core di rete con le tecnologie di slicing per ottimizzare le risorse, sia quelle investite nella costruzione delle reti, sia quelle necessarie per l’operatività e la manutenzione delle reti. Proprio Huawei ha già costruito infrastrutture 5G per rispondere alla domanda di alcune industrie, e durante il suo panel ha posto inoltre l’accento su come il controllo delle macchine da fonderia si sia spostato da un ambiente con temperature fino a 50° gradi, ad una sala di controllo remoto climatizzata per il bene dei suoi dipendenti.
L’evento è iniziato con le parole di Catherine Chen, vice presidente di Huawei: “Mentre il mondo affronta la pandemia e si avvia alla ripresa c’è un rinnovato interesse intorno a una crescita verde e inclusiva. Le tecnologie digitali possono, e devono, giocare un ruolo fondamentale nello spianare la strada alle ambizioni di emissioni zero. La tecnologia è uno strumento di progresso, è necessario superare una visione politicizzata delle tecnologie, per il bene della società bisogna dire basta alle demonizzazioni”. D’altronde se la tecnologia non si ferma, il mondo non può certo essere da meno: basti pensare che la scorsa edizione era stata cancellata andando in perdita di circa 500 milioni tra cause da parte degli espositori, hotel, personale e tutto il resto. Fu un’edizione molto sfortunata in quanto capitando proprio nei primi mesi del virus non diede neanche il tempo di riorganizzarla virtualmente, esattamente il contrario di quella di quest’anno.