“L’icona russa: Preghiera e Misericordia”

Parte da Bari il ponte per rafforzare le relazioni di amicizia tra i cristiani di Oriente e Occidente

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Dall’idea di raccontare la profonda condivisione dei due ideali che meglio riassumono la cristianità, è nata una mostra di 36 icone risalenti al XVII e XVIII secolo con lo scopo di far conoscere ai visitatori l’arte russa delle icone, e di favorire il consolidamento dei rapporti culturali tra Europa e Russia.

Si tratta della prima mostra ospitata nel Museo dopo la recente musealizzazione del piano nobile del Castello Normanno Svevo di Bari. L’ iniziativa è volta, nelle intenzioni del Polo Museale della Puglia, a dare avvio ad una serie di mostre che caratterizzeranno una stagione di eventi di grande respiro internazionale.

cms_9110/2v.jpgIl progetto, reso possibile grazie al sostegno delle amministrazioni locali e di Apulia Film Commission, è patrocinato dall’Ambasciata della Federazione Russa presso la Santa Sede, dal Sovrano Ordine di Malta e dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, e si avvale dell’impegno personale di Hilarion, Metropolita di Volokolamsk.

La mostra è dedicata al 25° anniversario delle relazioni ufficiali tra la Federazione Russa e il Sovrano Ordine di Malta.

La raccolta di icone sarà visitabile nel capoluogo di Puglia dal I° maggio al 30 giugno 2018.

Prima di Bari, che costituisce la terza tappa, l’esposizione è stata allestita, con grande successo, al Museo di Roma di Palazzo Braschi nel 2017 e presso la Polveriera Napoleonica Contrada Garzoni di Palmanova da dicembre a febbraio 2018.

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Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato, per l’Italia, il sindaco di Bari Antonio Decaro, l’Assessore al Turismo e alla cultura Loredana Capone, e il rappresentante diplomatico del Sovrano Militare Ordine di Malta presso il Vaticano, Antonio Zanardi Landi. Per la Russia erano presenti l’ambasciatore russo presso il Vaticano e l’Ordine di Malta Alexander Avdeev, il Metropolita di Mosca Korniliy Eugeniy, il presidente per la Cultura Vladimirovich Gerasimov, il sindaco di Ekaterinburg Yevgeny Roizman e la curatrice della mostra Lilija Evseeva.

Alla conferenza stampa che ha preceduto l’inaugurazione era presente inoltre, Mikhail Abramov, l’imprenditore e mecenate proprietario del Museo dell’Icona russa di Mosca, che ha messo a disposizione le preziose opere.

cms_9110/4v.jpgPrima dell’incontro, il Sindaco di Bari ha ricevuto Abramov a Palazzo di Città per un ringraziamento personale per la sua generosità e per le parole lusinghiere nei confronti del capoluogo pugliese. Al magnate, il Sindaco ha fatto dono della sacra manna di San Nicola oltre che di una pubblicazione sulla città di Bari.

Il diplomatico Antonio Zanardi Landi, pochi minuti prima della conferenza stampa, ha rilasciato ai giornalisti la sua analisi della situazione attuale: “Bari è un punto di congiunzione tra il mondo orientale e occidentale. Non possiamo dimenticare la frase di Giovanni Paolo II circa l’Europa che respira con i due polmoni, ed essere presente alla cerimonia religiosa nella cripta del Santo mi ha dato proprio la sensazione di questi due polmoni che lavorano insieme. Assistiamo ad un delicato momento tra la Federazione Russa e l’Occidente. I rapporti sono tesi e l’Italia è il paese più vicino e più amichevole, ma intorno a noi la situazione è grave e complicata. In questa congiuntura dobbiamo puntare sugli elementi di unione, mi sembra che questa mostra sia la cosa più importante che si poteva fare in questo momento”.

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Positivo il commento dell’Assessore Loredana Capone: E’ un privilegio per la città di Bari ospitare una mostra così importante, questa occasione è un’ulteriore conferma del percorso di ottime relazioni intrapreso con la comunità russa”.

La città di Bari è stata scelta per ospitare la prestigiosa collezione di opere, in quanto notoriamente è la città nella quale riposano le reliquie del Santo di Myra. Tale condizione ha fatto in modo che il capoluogo pugliese divenisse, con la sua Basilica, uno dei centri prediletti della Chiesa ortodossa in Occidente nonché importante incrocio tra Ortodossia e Cattolicesimo.

La mostra per celebrare questo legame è stata arricchita, per la prima volta rispetto alle altre due rappresentazioni che l’hanno preceduta, di una preziosa icona del XIV secolo raffigurante un San Nicola nato nel nord della Russia. Si tratta di una rara interpretazione regionale dell’iconografia del santo, che unisce la bellezza di un’immagine misericordiosa e l’ascetismo.

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Perdersi tra le opere antiche presenti nella mostra è come fare un viaggio nella storia millenaria di un popolo e della sua cultura. Le icone mariane, il ciclo legato alle raffigurazioni di Cristo, l’Arcangelo Michele e le raffigurazioni di santi monaci russi, tutte opere scelte opportunamente per far conoscere ai visitatori l’icona russa di un’epoca in cui Russia ed Europa vissero un intenso avvicinamento culturale. Un’occasione imperdibile sia per apprezzare la straordinaria fattura di opere di altissima espressione della spiritualità ortodossa, sia per comprendere lo spazio dell’influenza esercitata dall’arte russa sulla cultura europea e viceversa.

cms_9110/7v.jpgPer Bari è una grande opportunità – ha commentato il sindaco di Bari, Antonio Decaro – perché la mostra si inserisce nel solco di un rapporto tra Bari e la Russia, che diventa giorno dopo giorno sempre più solido e fecondo. L’inaugurazione del volo diretto Bari-Mosca a partire dal prossimo 24 giugno, l’apertura del Consolato russo il prossimo 15 maggio, in uno dei luoghi più suggestivi della città vecchia, la ripresa del dialogo tra la chiesa cattolica e quella ortodossa sotto lo sguardo vigile del vescovo di Myra. Tutto ciò si colloca in un momento di grande fermento turistico che sta coinvolgendo la città di Bari e il sistema Puglia”.

Decaro ha rimarcato come i rapporti tra Bari e la Russia siano ispirati dalla comune devozione nei confronti di San Nicola, il santo cristiano più venerato nel mondo, che accomuna nella fede il mondo cattolico, ortodosso e protestante. San Nicola è la figura che incarna la possibile coesistenza di fedi religiose diverse nel segno del rispetto reciproco tra popoli e culture. Ancor più, è l’emblema di come una fede comune possa creare una sinergia tra popoli così diversi, una ricerca tesa a valorizzare, attraverso il confronto, le diversità del credo religioso anziché farne un limite.

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Su questa identità – ha proseguito il sindaco di Bari – negli ultimi quindici anni abbiamo costruito un legame che ha visto la nostra città giocare un ruolo da protagonista. Lo è stata in occasione dei lavori del Vertice intergovernativo italo-russo il 14 marzo 2007, definito da Prodi la migliore testimonianza della partnership strategica fra l’Italia e la Russia. Lo è stata anche il 1 marzo del 2009, quando il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha restituito nelle mani del Presidente della Federazione Russa, Dimitri Medvedev, le chiavi d’argento della Chiesa Russa. Quel gesto, che ha sancito la restituzione dell’edificio di culto realizzato nel 1911 per volontà dello zar Nicola II, ha rappresentato l’abbraccio ideale tra i nostri popoli. La città di Bari, ha restituito allora, al Patriarcato di Mosca, il luogo di culto più caro ai pellegrini russi”.

Decaro non ha mancato di evidenziare la grande opportunità economica per la città di Bari che ogni anno vede arrivare sul proprio territorio migliaia di pellegrini per venerare il Santo, favorendo una promozione delle nostre aziende e delle nostre imprese in Russia.

Oggi più che mai - ha concluso Decaro - Bari è la città del dialogo ecumenico, la città di cerniera tra popoli e culture, siamo la Felice Bari di quel canto ortodosso dell’XI secolo”.

Maria Cristina Negro

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