“LE RADICI DEL CIELO”

L’antologia del poeta e critico tarantino Angelo Lippo al Salone Internazionale del Libro di Torino

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Alcuni giorni fa, leggendo per questioni personali “Il giorno della Civetta” di Leonardo Sciascia, ad un tratto realizzai che l’autore cita il poeta siciliano Ignazio Buttitta. La mia mente ritornò a molti anni addietro, quando conobbi Buttitta: avrò avuto 10 anni e non avevo la benché minima idea di chi fosse. Ripensai allora a quando, una domenica mattina, conobbi Danilo Dolci, il grande pedagogista italiano sui cui libri, molto tempo dopo, preparai numerosi esami all’Università. E ancora “Alda che sposò Michele proprio in questa Chiesa”. Mio zio, Angelo Lippo, così raccontava la storia d’amore tra Michele Pierri, medico e poeta tarantino, e Alda Merini. Non sono certa di aver incontrato l’immensa poetessa, o almeno non lo ricordo; quel che è sicuro è che l’ho sfiorata, inconsapevolmente. Così per molti altri letterati contemporanei che conobbi grazie a lui, a quello zio che, senza tema di smentita, è stato per me un secondo padre, così come sua moglie Angela, una seconda mamma e le sue figlie, Antonella e Pamela, le mie sorelle.

cms_26107/Foto_1.jpgPer questa ragione, è compito arduo per me recensire “Le radici del cielo”, l’antologia poetica che sua figlia Antonella ha curato, accogliendo l’eredità culturale di Angelo Lippo, come dal 2011 fa con amore, dedizione e professionalità. E allora cito le parole di Dante Maffìa (anche lui ho incontrato nella sua bellissima casa di Roseto Capo Spulico), autore della prefazione de “Le Radici del cielo”: “Credo che i critici dovranno soffermarsi su questo poeta che volutamente è stato appartato, che ha lavorato nel silenzio senza chiedere mai riconoscimenti, senza dare gomitate a nessuno. Si dia uno sguardo serio alla sua bibliografia e ci si soffermi sulla qualità dei versi che non hanno mai perduto il candore espressivo del lirismo puro. Angelo era per una poesia semplice come il pane, per un discorso diretto che aborriva gli ismi e le avanguardie, che puntava al sentimento e voleva che i versi fossero messaggi dell’anima”.

“Le radici del cielo” sarà presentato oggi, venerdì 20 maggio, alle ore 17.30 al Salone Internazionale del Libro di Torino. Saranno presenti la curatrice Antonella Lippo, la giornalista Elisa Forte e il curatore Bruno Mohorovich.

Impegnato nella valorizzazione della sua città “dal cuore tenero, anche se produce acciaio” come amava definire la sua Taranto, artista poliedrico, critico d’arte, fondatore del trimestrale “Portofranco”, per me sarà sempre e soltanto il mio amato zio Angelo.

Lucia D’Amore

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