“EUTOPIA”, IL MANIFESTO POLITICO DEI MASSIVE ATTACK

Da ieri anche la versione in italiano

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A dieci anni da Heligoland in molti si aspettavano un nuovo album dei Massive Attack, ma la band britannica sembra non aver ritrovato ancora la strada per produrre qualcosa che non sia più lungo di un EP. Alcuni giorni fa, e a distanza di quattro anni da Ritual Spirit, è uscito Eutopia(da ieri disponibile anche nella versione tradotta in italiano), un visual EP che sta facendo molto discutere gli addetti ai lavori (per fortuna positivamente) più che per le sonorità, molto in linea con il genere trip hop del duo di Bristol nato alla fine degli anni ’80, bensì per i temi trattati: Il cambiamento climatico, i regimi di tassazione dell’economia finanziaria globale e il reddito base universale. Ma a far storcere il naso degli appassionati del duo composto da Robert "3D" Del Naja e Grant "Daddy G" Marshall, è l’insolita produzione di questi video musicali composti anche da una parte recitata; infatti dal missaggio, a mio parere, si fatica a seguire il testo del brano rispetto a quello recitato, anche se sovrascritto. Anche se, , alla fine, quello che conta è il contenuto del prodotto che, sicuramente, ha un impatto visivo immediato, grazie anche alle parole in sovraimpressione degli esperti coinvolti nel progetto, e dal ritmo sincopato coinvolgente. Comunque, il mio consiglio è di ascoltarlo più volte. Si tratta, per l’esattezza, di videoclip, diffusi solo su youtube, senza alcun titolo e con una parte per ognuno in “spoken words”, narrati dalle voci fuori campo dell’ex segretaria esecutiva delle Nazioni Unite Christiana Figueres e degli economisti Guy Standing (SOAS University di Londra) e Gabriel Zucman (Berkeley University).

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Per il gruppo britannico, anche se preferiscono definirsi “collettivo musicale”, considerate le numerose collaborazioni con artisti di fama internazionale, si tratta di un “manifesto politico” post covid-19. La pandemia, così come abbiamo potuto notare, ha acuito problemi sociali a cui, con molta difficoltà (e in alcuni casi colpevolmente) molti Stati non riescono a far fronte. Pertanto, quale occasione più ghiotta di questa di parlare attraverso dei visual Ep del problema della ricchezza nelle mani di pochi individui, dell’aumento della povertà mondiale e dei cambiamenti climatici! E questo lo si evince da un loro comunicato stampa: «la quarantena ha fatto affiorare gli aspetti migliori ma anche i peggiori dell’umanità. Questo periodo di ansietà e incertezza ci ha obbligati a meditare sull’ovvio bisogno di un cambiamento del sistema dannoso in cui viviamo. Lavorando con tre esperti abbiamo creato un dialogo sonoro e visivo su questi problemi globali; che hanno preso la forma dell’emergenza climatica, paradisi fiscali e il reddito di base. Lo spirito di questo EP, i suoi elementi e le sue idee, non hanno nulla a che fare con nozioni ingenue di ideali o di un mondo perfetto, ma tutto a che vedere con l’urgenza e il bisogno pratico di costruire qualcosa di meglio. In questo senso, Eutopia è l’opposto della parola errore».

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Anche se possono sembrare retoriche, sono parole che si traducono in un ennesimo S.O.S lanciato ai potenti della Terra attraverso l’arte musicale come mezzo di sensibilizzazione delle nostre coscienze e, soprattutto, di quelle di chi ha assunto l’onere di governarci, cercando le migliori soluzioni possibili per rendere questo mondo un luogo sereno e sicuro dove poter continuare a vivere.

Gabriel Zucman: Il sistema internazionale dei paradisi fiscali, sottrae ogni anno 700 miliardi di dollari di profitti agli stati sovrani. Per rendere inutili questi ‘paradisi’ e dare linfa vitale ai fondi e ai servizi pubblici, ogni stato dovrebbe incassare il deficit fiscale (la differenza tra quello che una società dovrebbe pagare se fosse soggetta ad una aliquota minima in ogni Paese – per esempio del 25% - in cui opera e quello che in realtà questa azienda paga) delle multinazionali che evadono il fisco.

Christiana Figueres:Ilsistema alimentare internazionale deve allinearsi ai 4 principi stabiliti dal F.A.O (organismo delle Nazioni Unite per il cibo e l’agricoltura): disponibilità, accesso, utilizzo e stabilità. Bisogna finanziare la transizione verso una economia pulita e sana, auspicando che imprese, investitori e cittadini facciano la propria parte in appoggio ai Governi […], perché il futuro che scegliamo è nelle mani di ognuno di noi!

Prof. Guy Standing: Nel mondo ci sono milioni di persone ridotte sul lastrico con guadagni altalenanti, che vivono ai limiti di un debito sostenibile. Le fragili decisioni politiche, molto spesso inadeguate e insufficienti a far fronte ai problemi sociali, hanno sollevato nove ostacoli che bloccano la strada verso una buona società: disuguaglianza, insicurezza, debito, stress, perdita dei diritti, robotizzazione, cambiamento climatico, populismo neofascista e le pandemie. Per sfuggire alla crisi economica e fare fronte a questi nove giganti, ciascuno di noi ha bisogno di una sicurezza economica di base: aumenterebbe la domanda di beni e di servizi, avviando la vera economia e potrebbe essere recuperato dai più benestanti attraverso il sistema fiscale. Un reddito di base, conterrebbe il numero dei senza tetto, dei suicidi e la fame.

Umberto De Giosa

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