“CITTADINANZA E COSTITUZIONE” ENTRA NEL CURRICULUM SCOLASTICO

Fonte di riflessione sulle vicende italiane di ieri e di oggi, farà da collante per le altre discipline

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È proprio di questi giorni la notizia che “Cittadinanza e Costituzione”, secondo un disegno di legge approvato e discusso in sede definitiva dalla Commissione Cultura della Camera, a partire da questo nuovo anno scolastico diventerà una disciplina oggetto di valutazione. Si parlerebbe di 33 ore annue d’insegnamento, per cui sarà necessario un piano formativo per quei docenti che dovranno insegnare questa disciplina e dunque dovranno conoscere bene la Costituzione italiana.

Riconoscere l’importanza di alcuni contenuti e percorsi che aiutino gli studenti ad individuare le tappe storiche, per esempio, che hanno portato alla nascita della Costituzione italiana e capire e comprendere qual è la struttura e quali siano i principali suoi caratteri, rappresentano uno dei tanti obiettivi che tale materia di studio si pone. Molti docenti dedicano nelle ore di storia ampio spazio al significato storico della festa dell’unità d’Italia, per esempio. Gli studenti sanno associare dunque alla data, il 17 marzo del 1861, la nascita del primo Parlamento nazionale che ratificava l’unificazione sotto lo stretto controllo della monarchia, con Vittorio Emanuele II re d’Italia e delle forze moderate che modellarono lo Stato sugli statuti e le leggi del Piemonte sabaudo. In questo modo finiranno per capire, essi stessi, l’importanza e la necessità, nonché l’esigenza dell’unità linguistica in quanto strumento vivo della comunità dei parlanti di una nazione, dando risalto al significato di unificazione politica in riferimento all’unificazione linguistica. Sarà possibile per loro inoltre associare il concetto di patriottismo, che aveva caratterizzato buona parte dell’Ottocento e che si espresse attraverso una molteplicità di sentimenti, quali l’orgoglio per i progressi conseguiti o la cultura sviluppata dalla patria ed il desiderio di conservare il carattere ed i costumi. Sapranno collegare, infine, al tema dell’identità nazionale l’elemento geografico sapendo cioè cogliere il perché l’Italia, nel redigere la Costituzione nel’46 - molto estesa in lunghezza ma non in larghezza, con la catena appenninica che rende faticoso il passaggio dalla costa adriatica a quella tirrenica, comprese le due grandi isole, una delle quali molto distante dalla penisola - abbia tenuto conto di questo. Perché dunque si sia dato, a ben cinque regioni, uno Statuto speciale, grazie al quale si concede ampia autonomia, anche legislativa.

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Gli studenti sapranno così individuare le ragioni che hanno spinto alcuni italiani, in anni più recenti, a diffondere lo spirito secessionista col fenomeno della Lega Nord che proponeva il federalismo all’ Italia e che dava un forte scossone al vecchio sistema partitocratico. Elementi di storia contemporanea sapranno far discendere dall’argomento gli scandali di Tangentopoli, per esempio, legati agli intrecci fra affari, corruzione e politica che fecero calare i consensi elettorali dei grandi partiti.

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I nostri studenti, alla fine dei propri percorsi di studio, sapranno con più certezza individuare le cause che hanno spinto l’Italia ad affrontare i problemi economici, sociali, politici e ricollegarli alla letteratura, perché come ebbe a dire Dante nella “Divina Commedia”, nel ’300 (Purgatorio, VI), la nostra nazione non divenga “Serva di dolore, ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta”, in cui “la gente s’ama” (quest’ultimo verso è espresso con pungente ironia). Sordello (trovatore del XIII sec.) e Dante condividono lo stesso ruolo di profeti in nome della comune appartenenza culturale e linguistica a questa Italia. Orazio invece nelle sue Odi, I 14, riferendosi metaforicamente allo Stato ed utilizzando come immagine la nave alla deriva, dichiara con i suoi versi che la Repubblica romana sta attraversando un periodo di decadenza perché è in preda ai pericoli ed ai flussi del vento che agita il mare su cui viaggia. “O navis, referent in mare te novi fluctus. O quid agis? Fortiter occupa portum...tu, nisi ventis debes ludibrium, cave......

Ester Lucchese

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