GIOVAN PIETRO GRIMALDI, FISICO E FILANTROPO SICILIANO
Il duello con la natura continua

La Sicilia è una terra fertile per la fisica, vi è nato Archimede (287-212 a.C.) la cui fama ha attraversato indenne il tempo: 2200 anni e nessuna ruga. I suoi teoremi, divulgati nell’antichità col passa parola e oggi tramite libri e internet, si studiano in tutto il mondo. E, di certo, si studieranno anche negli anni a venire.
Ma che la Sicilia è una terra fertile per la fisica lo dimostrano soprattutto i tanti fisici siciliani che nel corso del tempo hanno dato prova di eccelso valore, contribuendo con le loro ricerche e i loro studi al progresso dell’Umanità.
prof. Giovan Pietro Grimaldi (foto presa da FB della Fondazione Grimaldi)
In questo articolo ricordo Giovan Pietro Grimaldi (1860-1918), nato a Modica il 28 ottobre 1860, due giorni dopo l’incontro a Teano tra Vittorio Emanuele II e Garibaldi che conclude simbolicamente la Spedizione dei Mille.
Giovan Pietro è figlio del nobile Enrico dei baroni di Calamezzana e di donna Antonia Rizzone e vive una giovinezza serena e agiata. Discende dai Grimaldi, antica e nobile famiglia genovese che regna nel Principato di Monaco dal XV secolo. Albert Alexandre Louis Pierre Grimaldi, il Principe di Monaco Alberto II, è il più conosciuto e il più illustre dei Grimaldi viventi. Nel corso dei secoli, diversi rami della famiglia si sono stabiliti in varie zone d’Italia. Anche a Modica, dove ai Principi Grimaldi è intitolato l’Istituto Professionale di Stato.
La famiglia di Giovan Pietro è molto stimata a Modica, bellissima cittadina inclusa nel 2002 nella lista dei patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. Ha dato molto alla Comunità, specie nel settore dell’istruzione, della cultura e della politica. Per esempio, il fratello Clemente fu un illustre agronomo e botanico e ricoprì anche delicati incarichi politici; gli zii materni, Corrado Rizzone Tedeschi e Michele Tedeschi Rizzone, furono deputati del Regno d’Italia.
Giovan Pietro, contrariamente a tanti altri rampolli di ricche famiglie aristocratiche della sua epoca, non cade nella trappola dell’inattività che porta ai vizi più vari. Come Ulisse, è un esploratore che non cede al canto delle sirene. Vuole svelare i segreti della Natura. Inevitabilmente, quindi, ingaggia con essa un lungo, nobile e cavalleresco duello per scoprire i mille misteri che gelosamente nasconde all’Uomo.
Pubblicazione del Prof. Grimaldi
Nel 1878, si diploma presso il Regio Istituto Tecnico di Modica intitolato proprio ad Archimede. Continua gli studi e si iscrive all’Università di Catania, in Fisica sperimentale, la scienza che lo può aiutare a scoprire i segreti della Natura. Ha la fortuna d’incontrare nella sua strada un grande maestro come Damiano Macaluso, anche lui di famiglia agiata e uomo di grande cultura, che si aggiorna continuamente effettuando numerosi viaggi all’esterno per frequentare i più importanti laboratori europei dell’epoca. Con Macaluso collabora in alcune ricerche “Sull’influenza della condensazione igroscopica del vetro nella determinazione della densità del vapore acqueo”. Nel giugno 1885, consegue la laurea con il massimo dei voti e con una tesi sulla dilatazione dei liquidi a diverse pressioni. Fino all’aprile 1886, frequenta l’Istituto di Fisica effettuando diverse ricerche scientifiche e pubblica i suoi studi sulla deviazione minima o massima dei raggi in un prisma; sulla variazione della temperatura del massimo di densità dell’acqua con la pressione; sulla verifica dell’equazione di Van der Waals per il tiofene. L’anno dopo, segue Macaluso presso l’Università di Palermo, diventa il suo assistente ed effettua ricerche sperimentali sulla teoria dei liquidi, sulla resistenza elettrica delle amalgame di sodio e di potassio, sull’influenza del magnetismo sul comportamento termo-elettrico del bismuto e pubblica i relativi studi. Nel 1887, su proposta di Macaluso e del matematico Giuseppe Albeggiani, diventa socio residente del famoso Circolo Matematico di Palermo, fondato nel 1884 per iniziativa di Giovanni Battista Guccia. Nel 1888, consegue la libera docenza in Fisica sperimentale e si trasferisce nell’Istituto di Fisica di Roma dove diventa assistente del prof. Pietro Blaserna, uno dei fondatori dell’Istituto di Fisica di Roma che è stato anche per diversi anni vice presidente del Senato del Regno.
Pubblicazione del prof. Grimaldi
Nel 1892, Grimaldi, è nominato professore ordinario e a dicembre dello stesso anno inizia a insegnare Fisica sperimentale a Parma. Rimane poco tempo nella città emiliana. Il 1° febbraio 1893, ritorna come docente ordinario di Fisica sperimentale a Catania, nell’Università che aveva frequentato come studente. Si occupa principalmente di termodinamica, elettromagnetismo e chimica fisica. Pubblica i suoi numerosi lavori nelle più prestigiose riviste specializzate dell’epoca: Journal de Physique Théorique et Appliquée, Zeitschrift für Physikalische Chemie, Repertorium Der Physik, Atti della Reale Accademia dei Lincei, Il Nuovo Cimento, Atti dell’Accademia Gioiena di Scienze Naturali. Nell’Ateneo catanese, continua le ricerche sperimentali e pubblica con il suo assistente, il prof. Giovanni Platania, dei lavori sulla resistenza elettrica dei metalli nei diversi dielettrici e sulla capacità di polarizzazione delle foglie metalliche sottilissime.
Grimaldi è molto stimato dal Ministero dell’Istruzione e ottiene prestigiosi riconoscimenti. È nominato Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia e Cavaliere ufficiale dell’Ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro. I suoi colleghi di Catania, lo apprezzano e hanno molta fiducia in lui. Lo convincono ad accettare incarichi di tipo manageriale e di rappresentanza. Il 4 dicembre 1896 è nominato segretario dell’Accademia Gioenia di Catania; nel 1898 è eletto Direttore della Scuola di farmacia per il triennio1899-1901 e, successivamente, Preside della Facoltà di Scienze fino al 1905 e Rettore dell’Università di Catania dall’agosto del 1905 al dicembre del 1908. Nel 1906, dalla Società Italiana di Fisica, è eletto delegato alla Direzione del Nuovo Cimento insieme con il prof. Alfonso Sella. Tutti incarichi prestigiosi che Giovan Pietro Grimaldi svolge con impegno e con ottimi risultati: modernizza le strutture accademiche, favorisce le ricerche interdisciplinari, collega la periferica Università di Catania con i principali poli di eccellenza esistenti in Europa. Nel 1909, con Giuseppe Accolla, pubblica i risultati delle sue ultime esperienze sull’influenza delle scariche oscillatorie e del magnetismo sull’isteresi elastica del ferro. Probabilmente, per questo pesantissimo lavoro, che comportò molte misure eseguite col micrometro oculare, fu colpito da una grave malattia agli occhi, nevrite ottica retro bulbare, che gli lasciò la vista indebolita e gli impedì di effettuare altre ricerche sperimentali.
Scultura all’interno del Palazzo Grimaldi
La sua attività professionale subisce quindi un brusco rallentamento e, inoltre, non può neanche leggere con regolarità. Fu un grande dolore per lui, che aveva proprio una grande passione per lo studio e le ricerche, e una grave perdita per i suoi affezionati allievi. Il 15 agosto 1912, dispone che dopo la morte delle sorelle tutti i suoi beni immobili non assegnati vadano in possesso di un’opera pia che porterà il nome di Fondazione “Prof. Giovan Pietro Grimaldi”. Negli anni della prima guerra mondiale, dà il suo contributo aiutando finanziariamente varie istituzioni di beneficenza. Aspetta con impazienza e trepidazione la fine della guerra, la vittoria, la pace e il ritorno a casa dei suoi studenti. Ma poche settimane prima del Bollettino della Vittoria del 4 novembre 1918, arriva l’infausto e inevitabile giorno. Il 1° settembre 1918, alle ore 12, nella sua casa di Modica, mentre parla con due familiari si sente male. Non ha il tempo di svestirsi per mettersi a letto, cade a terra come fulminato.
Epigrafe all’interno del Palazzo Grimaldi
Giovan Pietro Grimaldi, fu un figlio del Risorgimento che ha vissuto anche l’Età giolittiana della rivoluzione industriale e ha unito a un forte amor di Patria una grande passione per il cambiamento e per la modernità. Oltre alla predilezione per la fisica, aveva una grande passione per le macchine. I mostri di acciaio che avrebbero presto sostituito i cavalli e le carrozze. Il nobile fisico Grimaldi andava fiero della sua Isotta Fraschini Doppio Phaeton Siluro tipo FC 14/18 HP, targata 60-72 ed era scritto all’Automobile Club Sicilia con la tessera n. 2. La tessera n. 1 era quella del fondatore Vincenzo Florio, inventore nel 1906 della Targa Florio. Ricordiamo che la prima edizione della corsa, una delle più antiche del mondo, si è svolta nel circuito delle Madonie con Donna Franca Florio madrina d’eccezione. Per la nobiltà siciliana dell’epoca, era un must essere presenti. Immaginiamo, quindi, Giovan Pietro Grimaldi emozionato spettatore d’eccezione, in tribuna d’onore.
L’illustre fisico modicano ha vissuto anche più momenti tristi. Infatti, oltre alla malattia agli occhi, un altro evento ancora più tragico lo ha segnato: sua moglie muore subito dopo aver dato alla luce il loro figlio che, a sua volta, vive solo poche ore. Un evento che fa pensare alla natura matrigna di Giacomo Leopardi e al suo canto A Silvia, “O natura, o natura / perché non rendi poi / quel che prometti allor? Perché di tanto / inganni i figli tuoi?”.
A onore di Grimaldi, bisogna dire che il dolore non lo ha incattivito e non ha reso duro il suo cuore. Come un buon cristiano, ha vinto il male con il bene. Ha mostrato resilienza ed è stato sempre generoso, aiutando tutti quelli che ha potuto.
Prospetto principale del Palazzo Grimaldi (foto presa da FB della Fondazione Grimaldi)
Oltre a quelli scientifici, un suo grande merito è stato quello di aver donato il suo notevole patrimonio alla Fondazione a lui intitolata che oggi è consociata con l’Università di Catania e con l’Accademia Gioenia. Quest’ultima, fondata a Catania nel 1824, prende il nome dal grande naturalista catanese Giuseppe Gioeni d’Angiò (1747-1822) e nel 1948 è stata riconosciuta come Ente morale con decreto del Presidente della Repubblica. Dal 1997, l’Accademia fa parte della “Réseau des académies des pays méditerranéens” che opera sotto l’UNESCO.
La Fondazione ha sede a Modica, in Corso Umberto 106, nel Palazzo Grimaldi. Un imponente fabbricato che si sviluppa su tre piani, di stile neo rinascimentale, realizzato tra il XVIII e il XIX secolo, che per il suo valore storico e artistico è stato vincolato nel 2012 dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Ragusa ai sensi dell’art. 12 del d.lgs 42/2004. La Fondazione, da oltre un secolo è un punto di riferimento per la Comunità e il suo statuto nel tempo è stato modificato per adattarsi alle nuove esigenze e alle richieste della collettività. Con le riforme apportate nel 1986, i suoi scopi non sono più di carattere assistenziale e di beneficenza ma hanno esclusivamente finalità di ricerca scientifica e culturale. Ha personalità giuridica di diritto privato ed è iscritta nel “Registro delle persone giuridiche”, istituito presso la Regione Siciliana ai sensi del D.P.R. 10 febbraio 2000, n. 361. Nel 2017, la Fondazione è stata visitata dal Principe di Monaco, Alberto II. Nel corrente anno si è svolto un importante Convegno internazionale di Fisica, inaugurato nello storico teatro Garibaldi, che si trova quasi di fronte al Palazzo Grimaldi, con la presenza del Ministro Nello Musumeci.
Locandina del Convegno internazionale di Fisica che si è tenuto a Palazzo Grimaldi dal 4 al 14 luglio 2023 e organizzato dalla Fondazione Grimaldi
Infine, è da sottolineare che Giovan Pietro Grimaldi con la Fondazione dà ancora oggi un valido contributo alla Comunità. In particolare, con le borse di studio e con i convegni scientifici internazionali, valorizza e fa crescere professionalmente i giovani fisici del XXI secolo e, tramite loro - che con un po’ di fantasia possiamo definire i suoi soldati - continua il suo infinito e nobile duello investigativo con la Natura.
Lascia un commento
ANTONELLA GIORDANO
Dedicherò alla storia di questo illustre uomo la puntata di martedì del programma Storia&storie in onda su Regional Radio alle ore 12,15. La puntata andrà in replica giovedì alle ore 17.32 al link:
https://www.radio-italiane.it/regional-radio
La puntata sarà anche in podcast al link: Storia & Storie:
https://www.regionalradio.eu/onair/podcast/storiaestorie/
Per gli amici con diverse abilità il programma andrà in onda anche il lunedì alle 5,30 sulle frequenze di DISABILI INTERNATIONAL RADIO al link: https://radio-streaming.it/disabili-international...
Commento del 19:56 12/11/2023 | Leggi articolo...
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.