Yemen: i separatisti rompono l’accordo di pace
La notizia della rottura dell’accordo di pace da parte dei separatisti yemeniti, sconvolge le Nazioni Unite,la cui prerogativa a partire da quello stesso accordo, era di lavorare all’ottenimento di condizioni che permettessero una ripresa ed uno sviluppo stabile e sostenibile per il paese. L’accordo era stato firmato nel novembre del 2019, tra il governo dello Yemen e un gruppo di ribelli separatisti attivi nel sud del paese, il Southern Transitional Council (STC), che aveva ricevuto l’appoggio da parte degli Emirati Arabi Uniti in termini di armi e addestramento reclute, essendo gestiti esattamente come la monarchia dell’Arabia Saudita e il governo centrale yemenita da musulmani della componente sunnita. L’accordo avrebbe stabilito il ritorno della regione di Aden, centro nevralgico del paese in quanto sede delle maggiori città, nell’area di influenza del governo centrale, il quale avrebbe assicurato in cambio ai separatisti ,che da anni rivendicavano una maggiore indipendenza nel sud del paese, alcuni ministeri.
Tornando quindi sui propri passi,i separatisti yemeniti del Consiglio di transizione del sud avrebbero annunciato nei giorni scorsi, l’istituzione di un autogoverno nella regione meridionale del paese, sotto il loro controllo, accusando il governo centrale di non aver rispettato gli impegni e di “cospirare” contro la causa meridionale, i cui piani prevedevano che il gruppo separatista e altre regioni del sud si sarebbero unite in un nuovo gabinetto nazionale e avrebbero posto tutte le loro forze sotto il controllo del governo riconosciuto a livello internazionale. Si tratta quindi di un momento di forte crisi in cui versa l’esecutivo, già sotto pressione per la questione del contenimento del virus nonostante il rifiuto del cessate il fuoco, e di profonda instabilità per un paese da tempo logorato da un susseguirsi di sanguinosi conflitti tutt’ora aperti, considerando che il governo centrale era già impegnato nel conflitto con i ribelli huthi, appoggiati dall’Iran , che controllano gran parte del Nord.
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