VILLA VIZCAYA

Arte tra curiosità e misteri

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Se osservate la foto sopra, quale località immaginate? Non vi ricorda un poco Venezia?

La foto sotto, presa da un’altra angolazione mostra dei bianchi grattacieli, svela che non ci troviamo a Venezia, bensì in Florida a Miami e l’antica costruzione in pietra non è altro che il frangiflutti di Villa Vizcaya.

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In precedenti articoli ho scritto, partendo dalla Villa di Adriana, dei nuovi “imperatori” dell’economia statunitensi, più o meno riferendomi alla prima metà del Novecento, quando gli USA “conquistarono” l’Europa e per ribadire il loro potere costruirono grandi ville ispirandosi a quelle antiche di Roma e dell’Italia, così Paul Getty mutuò la Villa dei Papiri di Pompei, William Randolph Hearst costruì un castello facendo incetta di opere d’arte, di soffitti lignei, mobili, camini arazzi e quant’altro da altre magioni antiche d’Italia e d’Europa e James Deering altro magnate americano si fece costruire la residenza Vizcaya come fosse una villa veneta del Settecento, rifacendosi a Villa Rezzonico di Bassano del Grappa progettata da Baldassarre Longhena.

Da qualcuno è ritenuta la controparte orientale del californiano Castello Hearst.

È forse il caso di parafrasare Orazio?

L’Europa conquistata conquistò il selvaggio vincitore?

Dal 1953 Villa Vizcaya è aperta al pubblico come Museo d’arte e Giardino botanico.

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La costruzione, iniziata nel 1914, terminò nel 1922, fu voluta dal magnate James Deering come luogo ameno e incantevole dove vivere durante l’inverno e per la sua vecchiaia, posizionata in un luogo caldo e assolato per contrastare l’anemia perniciosa da cui era affetto.

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Deering volle che la villa avesse un grande impatto per chi veniva dall’acqua, per questo è sulla baia, forse perché amava il mare o magari per imitare il Castello di Miramare a Trieste.

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Deering voleva dare l’idea che la villa fosse stata edificata nel XVI secolo, a questo scopo il frangiflutti davanti alla facciata riproduce una caravella spagnola ornata da statue e creature mitologiche e i ponti laterali sono ispirati a quelli veneziani, tuttavia Deering non rinnegò il pragmatismo nazionale… la villa fu dotata dalle tecnologie più moderne dell’epoca.

Al primo piano sono situate la Biblioteca, la Stanza della musica e la Sala da pranzo mentre al secondo piano si trovano diverse camere da letto.

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Vizcaya è il nome della provincia spagnola di Biscaglia, ma Deering diede tale nome in onore di Sebastian Vizcaino, l’esploratore spagnolo che Deering riteneva avesse scoperto con le sue caravelle la Florida, come simbolo di Vizcaya vi è all’ingresso dalla parte dei giardini la statua del navigatore e oltre al frangiflutti a forma di caravella, quest’ultima pende anche dal soffitto dell’atrio.

Deering e Paul Chalfin, il suo architetto e interior designer, hanno setacciato l’Europa per trovare oggetti e dipinti d’antiquariato, recuperando pannelli dorati, mensole scolpite e soffitti affrescati dalla Toscana e dalla Francia per rivestire gli interni della villa che conta circa settanta sale. Tra questi arredi ci sono molte ceramiche, nonostante un cospicuo gruppo spedito dall’Inghilterra nel 1912, sia affondato assieme al Titanic.

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La sala più bella è al primo piano, una loggia coperta che collega i giardini al cortile. La pavimentazione in marmi colorati è una reinterpretazione della tecnica romana dell’opus sectile, mentre le pareti sono decorate con grottesche tipiche dello stile Neoclassico di fine XVIII secolo, inframezzate da grandi vedute che riprendono il paesaggio napoletano

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Il camino sulla parete sinistra fronteggia una copia del «Satiro danzante» della Casa del Fauno a Pompei; i cancelli in ferro battuto dorato che immettono nel cortile e la cornice in marmo rosso di Verona provengono da Villa Pisani a Venezia.

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I giardini che si estendono attorno alla villa, sono ispirati ai giardini italiani e a quelli francesi, sono opera dell’architetto paesaggista Diego Suarez che aveva frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Firenze ed era ben introdotto nella comunità anglo-americana fiorentina.

Gli arbusti e le basse siepi tracciano passerelle creando motivi geometrici, i giardini sono arricchiti da labirinti, fontane, colonne e statue classiche di chiara impronta europea.

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L’estensione dei giardini ha scorci laterali sull’oceano, con un asse centrale che termina con un Casino come elemento principale, era stato acquistato in Italia da Deering e da Chalfin che pensavano fosse opera del Vignola: proveniva da Bassano di Sutri, vicino a Viterbo, ed è probabile che facesse parte del giardino di Palazzo Giustiniani-Odescalchi… la vendita cinematografica da parte di Totò della Fontana di Trevi appare così meno ridicola e molto più amara.

Negli ultimi anni il palazzo Giustiniani-Odescalchi, che ha all’interno splendidi affreschi, è stato salvato dal degrado e affidato allo Stato italiano.

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Aperta al pubblico come Vizcaya Museum nel 1953, la villa ha ospitato negli ultimi decenni diverse manifestazioni anche di carattere politico, il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan vi accolse Papa Giovanni Paolo II nel 1987.

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Il padre di James Deering (1859-1925) aveva ereditato il lanificio di famiglia ma fece poi degli investimenti in un’azienda produttrice di attrezzature agricole. Siamo nel periodo di massimo fulgore del Positivismo, la tecnica al servizio dell’uomo senza se e senza ma, nel campo agricolo con la mietitrebbia vi è il passaggio dal mietere il grano con la falce alla macchina con un aumento di produttività impensabile, tanto che alla fine del XIX secolo i Deering erano diventati una delle famiglie più ricche d’America. Nel 1906, per il lavoro svolto da Deering nello sviluppo della tecnologia agricola in Francia, gli fu conferito la Legione d’onore.

Oltre alla sfacciata fortuna con le macchine agricole, Deering era un grande collezionista di antichità, viaggiò in Italia e in Europa assieme al suo architetto e forse “amico speciale” Paul Chalfin, acquistando interi pezzi di antiche ville.

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John Singer Sargent- uomini sulla spiaggia- 1917

A Vizcaya, soggiornò anche John Singer Sargent (1856-1925) il famoso pittore noto soprattutto per i suoi ritratti, dove dipinse una serie di acquerelli di nudi maschili, utilizzando come modelli gli operai che stavano costruendo il giardino di Vizcaya; l’artista era notoriamente omosessuale, si è ipotizzato che anche James Deering lo fosse; infatti non si sposò mai e non ebbe storie femminili… ma questi sono fatti suoi, ho inserito questo dettaglio perché affine all’imperatore Adriano.

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John Singer Sargent- James Deering-1917

Paola Tassinari

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