VENTI DI GUERRA SUL FRONTE UCRAINO
Tra esercitazioni militari russe e diplomazia mediata

Almeno 30mila soldati e due battaglioni missilistici a comporre l’arsenale impiegato dalla Russia per l’esercitazione Union Resolve, definita dagli Stati Uniti come il più grande dispiegamento militare russo nell’ex Bielorussia sovietica dai tempi della Guerra Fredda. Le esercitazioni, della durata di 10 giorni, consistono in manovre militari congiunte che si concluderanno il prossimo 20 febbraio. Esse sono già state avvertite come un’ulteriore escalation della tensione sul confine ucraino dalla controparte americana, dopo il fallimento dei colloqui tra i leader dei due paesi, lo scorso dicembre, che lasciavano auspicare una soluzione diplomatica.
Purtroppo, ad oggi è invece evidente l’inasprimento dei termini; i venti di guerra che imperversano come non mai nelle ultime settimane hanno spinto Johnson ad assicurare a Kiev l’appoggio del Regno Unito in caso di attacco da parte della Russia, oltre che ad annunciare un maggior contributo di Londra alle forze NATO, dislocate nell’est Europa. Il dialogo è diretto anche sull’asse Usa-Francia, in una settimana di continui colloqui tra Biden e Macron per discutere dei contenuti emersi dai tentativi di diplomazia mediata, rappresentati dagli incontri del presidente francese in Russia e Ucraina per invitare le parti ad una de-escalation.
“La guerra è possibile” avrebbe affermato Johnson, ammettendo però di credere nell’esistenza di possibili alternative alla via dell’intervento militare. “Io non credo che il presidente Vladimir Putin abbia già preso la decisione di procedere con la guerra ma questo non vuol dire che sia impossibile che qualcosa di disastroso possa accedere presto: la nostra intelligence dipinge un quadro fosco, nei prossimi giorni si affronterà il passaggio più pericoloso e dobbiamo fare bene, con una combinazione tra sanzioni, impegno militare e diplomazia” ha riferito il premier britannico in una conferenza stampa con il generale della NATO Jens Stolenberg.
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