VARIANTE LAMBDA "POTREBBE RESISTERE AL VACCINO",OMS MONITORA

In Italia ulteriori 6.599 nuovi contagi e altri 24 morti - I dati dalle Regioni - Covid Italia, Brusaferro: "frena crescita contagi e Rt atteso a 1,23" - Clementi: "Valutare terza dose per vaccinati da oltre 8 mesi"

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cms_22757/2_OMS-logo.jpgVariante Lambda "potrebbe resistere al vaccino", Oms monitora

Era metà giugno quando l’Organizzazione mondiale della sanità annunciava la classificazione della variante Lambda del covid, individuata per la prima volta in Perù nell’agosto 2020 e già presente in diversi Paesi in particolare latino-americani, come ’variante di interesse’ (Voi). A ribadire la necessità di monitorarla e l’impegno dell’Oms in questo senso è l’epidemiologa Maria Van Kerkhove, esperta a capo del gruppo tecnico Oms per il nuovo coronavirus. Il tutto mentre uno studio giapponese, non ancora sottoposto a revisione tra pari, accende una ’spia rossa’: la variante Lambda potrebbe creare problemi con i vaccini.

La sua proteina Spike, hanno osservato gli autori (scienziati dell’università di Tokyo e di diversi atenei nipponici) nel lavoro disponibile nella piattaforma ’Biorxiv’, risulta altamente infettiva e questo viene attribuito alla presenza di due mutazioni in particolare. Una terza mutazione, però (RSYLTPGD246-253N, una delezione di 7 aminoacidi nel dominio N-terminale della Spike), sarebbe responsabile di evasione dagli anticorpi neutralizzanti. Insieme ad altre due (L452Q and F490S), conferirebbe resistenza all’immunità antivirale. "I nostri dati - avvertono gli esperti - suggeriscono che l’inserimento di questa mutazione è strettamente associato alla massiccia diffusione dell’infezione da variante Lambda in Sud America".

Lambda "è una delle varianti che l’Oms sta tracciando nel mondo - ha chiarito in questi giorni Kerkhove, ricordando il concetto anche su Twitter - E’ stata segnalata in più di 40 Paesi e quello che stiamo guardando in questo momento è quanto bene circola e quanto aumenta la trasmissione". In questo momento però la Lambda non sembra "decollare, dopo che è stata segnalata in un Paese. Ci sono varie mutazioni nella proteina Spike e anche alcune delezioni di aminoacidi. Ogni cambiamento nel virus pone qualche minaccia al funzionamento del vaccino", evidenzia l’esperta Oms.

Gli scienziati che firmano lo studio sulla variante in questione parlano di una certa "resistenza all’immunità indotta da vaccino" e sottolineano come Lambda abbia due caratteristiche fondamentali per un’efficiente diffusione e trasmissione nella popolazione umana. Gli esperti fanno notare che, "poiché la variante Lambda è classificata come variante di interesse, si potrebbe" essere indotti a "pensare che non sia una minaccia presente come le varianti di preoccupazione. Tuttavia, per via della resistenza relativa dimostrata, potrebbe causare infezioni ’breakthrough’", nei vaccinati.

Gli studiosi ricordano anche il caso Cile, dove il tasso di vaccinazione è diventato in breve tempo relativamente alto (a giugno il 60% della popolazione vaccinabile aveva fatto almeno una dose). In questo Paese, dicono gli autori, "si è verificato un aumento di casi nella primavera del 2021, suggerendo che la variante Lambda è abile nello sfuggire all’immunità antivirale".

"In questo momento - osserva Kerkhove - abbiamo classificato la Lambda come variante di interesse a livello globale, ma questo non significa che sia meno importante. E’ una variante sulla quale abbiamo discusso attivamente e stiamo cercando di raccogliere attivamente il maggior numero di informazioni possibile da ogni fonte disponibile".

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cms_22757/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia ulteriori 6.599 nuovi contagi e altri 24 morti

Sono 6.599 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia, secondo i dati, regione per regione, del bollettino della Protezione Civile.

Nella tabella si fa riferimento ad altri 24 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati fatti 244.657 tamponi con un tasso positività al 2,7%. Sono 40 in più i ricoverati con sintomi, 2.449 in totale. Nove in più le terapie intensive occupate per un totale di 277.

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I dati dalle Regioni

VENETO - Sono 564 i nuovi contagi da coronavirus. Non si registrano altri morti.

SICILIA - Sono 789 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano altri 9 morti.

MARCHE - Sono 217 i nuovi contagi da coronavirus. Non si registrano altri morti.

LOMBARDIA - Sono 664 i nuovi contagi da coronavirus. Registrato 1 morto.

SARDEGNA - Sono 312 i contagi da coronavirus. Registrato 1 morto.

PIEMONTE - Sono 236 i contagi da coronavirus. Registrato 1 morto.

CAMPANIA - Sono 526 i contagi da coronavirus. Registrati 4 morti.

PUGLIA - Sono 241 i contagi da coronavirus. Registrato 1 morto.

TOSCANA - Sono 734 i contagi da coronavirus.Il tasso dei nuovi positivi è 4,66% (9,7% sulle prime diagnosi).

LIGURIA - Sono 166 i contagi da coronavirus.

ABRUZZO - Sono 85 i nuovi contagi da coronavirus. Nessun morto.

LAZIO - Sono 762 i nuovi contagi da coronavirus.Nella tabella si fa riferimento ad altri 2 morti.

EMILIA ROMAGNA - Sono 717 i nuovi contagi da coronavirus. Nella tabella si fa riferimento a 1 morto.

FRIULI VENEZIA GIULIA - Sono 104 i nuovi contagi da coronavirus. Nella tabella si fa riferimento a 1 morto.

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cms_22757/BRUSAFERRO.jpgCovid Italia, Brusaferro:"frena crescita contagi e Rt atteso a 1,23"

Il punto del presidente Iss, Brusaferro: "Abbiamo ancora il 16-17% di over 60 che non ha fatto neanche la prima dose di vaccino". Confermata la prevalenza della variante Delta nei nuovi casi.

Frena la crescita dei contagi di coronavirus in Italia, dove la variante Delta è ancora prevalente. La conferma arriva dal presidente dell’Istituto superiore della Sanità, Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa sui dati del monitoraggio Covid-19.

"Nella zona ombreggiata della curva, dove i dati sono più instabili, vediamo che c’è un segnale di lenta ripresa del numero di nuovi casi Covid. Guardando ai dati dell’ultima settimana, vediamo che c’è una crescita in molte regioni, anche se è un po’ più limitata rispetto alle settimane precedenti", evidenzia Brusaferro.

"La fascia d’età 10-29 anni è quella dove ci sono più casi, ma anche in questo caso la crescita c’è ma è più contenuta, e nelle ultime due settimane salgono pure i Comuni italiani dove c’è stato almeno un caso", illustra l’esperto. "Ampia variabilità" nell’incidenza delle diverse regioni, che vanno da "poco più di 20 a 138,4 casi per 100mila abitanti".

"In termini di impatto assistenziale abbiamo una lenta crescita dei casi. In area medica abbiamo circa il 4% di occupazione dei letti rispetto al 2,9% della settimana scorsa. Invece nel caso della terapia intensiva siamo al 3% rispetto al 2,2% della settimana scorsa. Ci sono alcuni casi - spiega Brusaferro - che stanno sfiorando il 10%, ma ci sono valori molto diversi tra di loro nelle diverse regioni".

L’indice di trasmissibilità Rt puntuale dei sintomatici "ci porta questa settimana a una stima di 1,56, simile a quella della settimana scorsa. L’Rt proiettato una settimana più avanti" al 27 luglio, "mostra una previsione di decrescita intorno a 1,23. L’epidemia, va ricordato, si espande quando" questo valore "è sopra l’1. Abbiamo avuto un picco importante", ma 1,23 è un dato "sempre di crescita".

Per quanto riguarda l’Rt ospedaliero "la stima è a 1,24", fatta al 27 luglio, "ed è in decrescita, la scorsa settimana era a 1,46 - aggiunge il presidente Iss -. Significa comunque che il numero dei casi cresce anche se più lentamente. E’ comunque una situazione che richiede grande attenzione e i comportamenti delle persone sono uno dei fattori decisivi".

E ancora: "Continua a decrescere l’età mediana di chi contrae l’infezione" che questa settimana è a 27 anni. "L’età mediana al primo ricovero rimane piuttosto stabile. Questa settimana è a 52 anni. Anche l’età mediana in terapia intensiva è stabile poco sopra i 60 anni. L’età mediana al decesso è intorno agli 80 anni, molto variabile perché fortunatamente i decessi sono piuttosto limitati in questo momento".

Per quanto riguarda i vaccini, "rimane da segnalare che le fasce d’età più alte, quelle sopra i 60 anni, sebbene stiano crescendo" in termini di coperture vaccinali anti covid "lo fanno molto lentamente. Abbiamo ancora una percentuale del 16-17% di over 60 che non hanno fatto neanche la prima dose" e i non vaccinati "sopra i 50 anni d’età sono 1 su 4. E sono le persone in queste fasce d’età che, quando contraggono l’infezione, hanno un rischio più elevato di manifestare sintomatologia complicata", rileva Brusaferro.

Confermata la prevalenza della variante Delta nel Paese: "In Italia negli ultimi 45 giorni il 69,2% dei tamponi sequenziati è risultato positivo alla variante Delta, che ha superato la Alfa, ferma al 17,3%. Nuovi casi di infezione causati dalla variante Delta sono stati segnalati in tutte le Regioni e Province autonome", emerge dai dati contenuti nel sesto bollettino dell’Istituto superiore di Sanità che confermano quelli riscontrati nella flash survey, che si riferivano al solo 20 luglio.

Queste le principali conclusioni: negli ultimi 45 giorni nuovi casi di infezione causati dalla variante Delta sono stati segnalati in tutte le Regioni e Province autonome. Si osservano casi di infezione causati dalla variante Delta in tutte le fasce di età, con una percentuale maggiore di casi in soggetti di età compresa tra i 10 ed i 29 anni; la frequenza dei casi causati dalla variante Alfa è in forte diminuzione, mentre rimane stabile la loro diffusione territoriale; anche la frequenza di casi causati dalla variante Gamma del virus Sars-Cov-2 è in diminuzione, con una diffusione maggiore in alcune Regioni e Province italiane.

Nel mese di luglio - indica il bollettino - è stato sequenziato il 6,6% dei tamponi positivi per Sars-CoV-2. Dal 29 aprile 2021 è attiva la piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti di Sars-Cov-2 (I-Co-Gen), sviluppata e coordinata dall’Iss. Il modulo, dedicato all’analisi e condivisione dei dati di sequenziamento del Sars-Cov-2 a livello nazionale, conta più di 21.000 sequenze. La percentuale di sequenze ascrivibili alla variante Delta, sul totale dei sequenziamenti depositati in I-Co-Gen, è risultata pari al 2,09% nel mese di aprile, al 7,48% nel mese di maggio, al 40,15% nel mese di giugno, al 85,66% nel mese di luglio (dati al 2 agosto 2021) con un andamento settimanale in crescita nello stesso mese.

cms_22757/Massimo_Clementi.jpgClementi: "Valutare terza dose per vaccinati da oltre 8 mesi"

"Un aspetto importante da capire ora sarà cosa fare con le persone che sono state vaccinate da molto tempo, più di 8 mesi fa, quindi i primi immunizzati" d’Italia, quelli che hanno inaugurato la campagna vaccinale anti-Covid da fine dicembre 2020 in poi. "Perché ormai comincia a essere abbastanza importante la possibilità che sia necessaria una terza dose". A evidenziare all’Adnkronos Salute la necessità di valutare adesso la questione è Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano e docente all’università Vita-Salute.

Una riflessione andrà affrontata, a suo avviso, "anche per chi ha fatto il ciclo vaccinale completo a inizio anno", gran parte sanitari. "Io ritengo che la terza dose si arriverà perlomeno a consigliarla alle persone fragili, con patologie e over 70", osserva l’esperto. Altri Paesi hanno già imboccato questa strada. Da Israele che ha scelto di coprire con un altro richiamo vaccinale anti-Covid gli over 60, alla Germania che comincia dasi gruppi a rischio. "E penso che ci arriveremo tutti", conclude Clementi.

"I numeri mostrano un rallentamento della crescita dei contagi Covid e sembrano suggerire che siamo relativamente vicini a una sorta di picco" di questa ondata di casi. "Picco che dovremmo raggiungere da qui a poco probabilmente entro agosto, se l’andamento è quello che c’è stato nei Paesi che ci hanno preceduto in questa diffusione della variante Delta di Sars-CoV-2. Dovremmo rimanere in questo ordine di grandezze sia in termini di nuovi infetti che di ospedalizzati", è l’analisi del virologo, che guarda ai dati emersi dal monitoraggio. L’Italia ha un indice di trasmissibilità Rt che appare stabile al momento. Insieme all’incidenza, sono in lieve aumento i ricoveri e le terapie intensive, ma "il dato è ancora abbastanza in linea con l’incremento dei soggetti infettati", commenta l’esperto all’Adnkronos Salute.

Guardando alle terapie intensive, "quasi sempre - 9 volte su 10 - si tratta di pazienti non vaccinati o con vaccinazione incompleta. Questo a ulteriore conferma che il vaccino protegge". E mentre si discute su quale sia l’impatto di questa nuova ondata di contagi sui vaccinati, Clementi invita a riflettere su un aspetto: "L’infezione può verificarsi nei vaccinati e in alcuni casi era da attenderselo - dice il direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano e docente all’università Vita-Salute - Ma per quel che riguarda le ospedalizzazioni e la possibilità di innestare infezioni molto gravi che possono portare alla terapia intensiva, c’è una protezione notevole da parte della vaccinazione. Anche ieri è uscito un lavoro sul ’New England Journal of Medicine’ che lo conferma. Finora i vaccini hanno protetto nei confronti di tutte le varianti, quando più quando meno, ma hanno protetto".

Il vaccinato, illustra Clementi, "produce due classi di anticorpi IgG e IgM; non ne produce una terza che invece fa chi ha avuto l’infezione naturale, cioè gli anticorpi IgA secretori presenti a livello delle mucose. Venendo a contatto col virus può anche avere un ciclo o due replicativi a livello delle mucose. Quello è il momento in cui il tampone risulta positivo. Poi l’immunità sviluppata grazie al vaccino interviene. L’infezione di solito è molto transistoria e a bassa carica virale. Può infettare, certo, ma ha meno probabilità di un non vaccinato e difficilmente si ammala".

"Può anche succedere che la carica virale sia più alta - ammette l’esperto - Dobbiamo dare ragione di tutti gli episodi che accadono in una pandemia con tanti soggetti infettati, ma dobbiamo anche confermare che i vaccini sono l’arma più potente che abbiamo in questo momento e stanno dimostrando tutta la loro efficacia. Sarebbe difficile, anche arrampicandosi sugli specchi, metterla in discussione".

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