VACCINO COVID PFIZER,ECCO E DATI PUBBLICATI. COVID,BIMBI SI INFETTANO E LO DIFFONDONO AGLI ADULTI

In Italia 16.999 contagi e 887 morti. Arcuri: "Speriamo che Natale sia l’ultimo sacrificio"

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cms_20285/Pfizer,_BionTech.jpgVaccino covid Pfizer, ecco dati pubblicati: efficace al 95%

"Una protezione del 95% (intervallo 90,3- 97,6%) contro Covid-19 in persone di età pari o superiore a 16 anni". I dati di fase 3 sul candidato vaccino anti Covid-19 sviluppato dall’americana Pfizer con la tedesca Biontech sono stati pubblicati sul ’The New England Journal of Medicine’.

Insieme all’articolo intitolato ’Safety and Efficacy of the BNT162b2 mRna Covid-19 Vaccine’, primo firmatario Fernando P. Polack, sulla rivista compare anche un editoriale di accompagnamento che definisce "impressionanti" i risultati e "un trionfo" i tempi della messa a punto di un vaccino anti Sars-CoV-2: "Per sviluppare la maggioranza dei vaccini sono stati necessari decenni - osservano gli autori - mentre in questo caso è probabile che nell’arco di un anno si passi dal concepimento all’uso su larga scala".

Nello studio - condotto su oltre 43.500 partecipanti, equamente e casualmente suddivisi in due gruppi uno dei quali ha ricevuto il vaccino sperimentale e l’altro placebo - un regime a due dosi di BNT162b2 ha conferito "una protezione del 95% (intervallo 90,3- 97,6%) contro Covid-19 in persone di età pari o superiore a 16 anni. La sicurezza per un tempo mediano di 2 mesi è stata simile a quella di altri vaccini virali", si legge nell’articolo. Il candidato vaccino ha mostrato "un’efficacia simile, generalmente compresa tra il 90% e il 100%, in sottogruppi definiti per età, sesso, etnia, indice di massa corporea e presenza di condizioni coesistenti". Come effetti collaterali sono stati osservati "dolore a breve termine, da lieve a moderato, al sito di iniezione, affaticamento e mal di testa. L’incidenza di eventi avversi gravi è stata bassa e simile nei gruppi vaccino e placebo". Risultati anticipati nelle scorse settimane dalle aziende farmaceutiche sviluppatrici, e ora pubblicati.

cms_20285/National_Geographic.jpgCovid, bimbi si infettano e lo diffondono metà degli adulti: nuove prove

I bambini prendono il coronavirus Sars-CoV-2 e lo diffondono la metà degli adulti. E le prove definitive sarebbero in un maxi studio islandese. Ma nei giorni scorsi anche un’altra ricerca condotta in Gb e pubblicata su ’The Lancet Infectious Diseases’ si è aggiunta alla lista dei lavori scientifici che identificano un basso rischio di focolai per asili, scuole primarie e secondarie, i quali non roccaforti di Covid-19, e non guidano la trasmissione dell’infezione, semmai risentono della circolazione del virus che c’è a livello locale. Ancora oggi in diverse parti del mondo ci si interroga sulla scelta di chiudere o tenere aperte le scuole. Decisioni pesanti per le quali non si può non tenere conto di quello che dice la scienza.

cms_20285/Kári_Stefánsson,_amministratore_delegato_di_deCODE.jpgI risultati dello studio islandese che assolve i più piccoli da eventuali accuse di ’super spreading’ sono stati resi noti da ’National Geographic’. I ricercatori che firmano il lavoro, con la Direzione nazionale della salute e ’deCODE genetics’, una società di genomica umana a Reykjavik, hanno monitorato ogni adulto e bambino nel Paese che è stato messo in quarantena dopo una potenziale esposizione al virus in primavera, e hanno utilizzato il tracciamento dei contatti e il sequenziamento genetico per tracciare i collegamenti tra i vari cluster di focolai. Condotto su 40mila persone lo studio ha rilevato che i bambini e i ragazzi sotto i 15 anni avevano circa la metà delle probabilità di essere infettati e di trasmettere il virus ad altri rispetto agli adulti. Non solo: quasi tutte le trasmissioni di coronavirus ai bambini provenivano da adulti.

I più piccoli "possono essere infettati e trasmettono l’infezione ad altri, ma entrambe le cose meno degli adulti", afferma Kári Stefánsson, amministratore delegato di deCODE. Tutti gli studi su larga scala che si stanno accumulando su questo fronte sono importanti, fanno notare gli esperti, perché potrebbero aiutare i funzionari a prendere decisioni informate e a rendersi conto di quanto queste interruzioni sono inutili oltre che dannose per i bambini.

Anche gli statunitensi Cdc, i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, la scorsa settimana hanno raccomandato che le scuole siano "le ultime strutture a chiudere" e "le prime a riaprire". Certo, quando il contagio aumenta all’interno di una comunità, i rischi nelle scuole possono aumentare notevolmente. Non essendo riusciti a contenere il virus, negli Stati Uniti le scuole K-12 (cioè fino all’ultimo anno delle superiori) hanno segnalato più di 313mila casi di Covid-19 al 10 dicembre.

L’Islanda non ha mai chiuso le sue scuole elementari, ma le superiori sì, al culmine della sua prima ondata di Sars-CoV-2. I dati di settembre supportano l’idea che i più piccoli hanno meno probabilità di ammalarsi o di infettare gli altri. Stefánsson sta pubblicando questi risultati in una rivista peer-reviewed, e avverte: ovviamente se tutto tranne le scuole e gli asili nido venissero chiusi, i bambini diventerebbero a quel punto una delle principali fonti di trasmissione. Le fasce d’età di bambini e ragazzi non sono comunque tutte uguali di fronte a Covid-19. Uno studio condotto in Cina e pubblicato a fine novembre su ’Science’ ha mostrato che i bambini di età inferiore a 12 anni avevano meno probabilità di contrarre la malattia dopo l’esposizione rispetto ai più grandi.

Lo studio ha anche scoperto che il rischio di trasmissione all’interno delle famiglie, specialmente durante il lockdown, era molto più alto rispetto a contatti più casuali, come quelli scolastici. Quando i casi positivi sono stati isolati e i loro contatti messi in quarantena, le catene di trasmissione sono state spezzate. Ciò suggerisce che interventi intelligenti e mirati potrebbero aiutare a fermare epidemie più ampie, anche nelle scuole.

Poiché i paesi hanno adottato approcci diversi alle scuole, il mondo ha inavvertitamente progettato un esperimento naturale sul loro esatto ruolo nella trasmissione di Covid. La ricerca condotta in Gb ha per esempio rilevato che le riaperture parziali delle scuole quest’estate (da giugno a luglio) erano associate a un basso rischio di casi; su oltre 57.000 scuole e asili nido, lo studio ha rilevato solo 113 casi singoli, 9 casi co-primari e 55 focolai associati.

Questi casi erano fortemente correlati con i tassi di infezione locale, dimostrando quanto sia importante ridurre la trasmissione nella comunità per mantenere le scuole sicure. I bambini, assicurano gli autori, "non sono i driver della malattia". Mentre è più facile per le persone tra i 20 e i 30 anni innescare epidemie che poi si estendono sia agli anziani che ai bambini. I dati della Germania, dove in Baviera sono stati recentemente testati migliaia di bambini, fanno eco a queste conclusioni.

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cms_20285/2_Min_Sanita.jpgIn Italia 16.999 contagi e 887 morti

Sono 16.999 i contagi da coronavirus resi noti in Italia secondo il bollettino del ministero della Salute. Sono stati registrati altri morti 887 morti. Nelle ultime ore sono stati eseguiti 171.586 tamponi. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 3.291, con un calo di 29 unità.

cms_20285/0.jpgLOMBARDIA - Sono 2.093 i nuovi contagi da Coronavirus in Lombardia e sono stati registrati altri 172 morti.

VENETO - Sono 4.197 i contagi da coronavirus resi noti oggi in Veneto e sono stati registrati altri morti 148 morti.

LAZIO - Sono 1.488 i nuovi contagi da Coronavirus nel Lazio e sono stati registrati altri 68 morti.

ABRUZZO - Sono 227 i nuovi contagi di covid 19 registrati oggi in Abruzzo e sono stati registrati altri 10 morti, di cui 3 casi riguardano decessi dei giorni scorsi.

TOSCANA - "I nuovi casi positivi registrati nelle ultime ore in Toscana sono 517 su 9.577 tamponi molecolari e 3696 test rapidi effettuati". Lo annuncia su Facebook il presidente della Toscana Eugenio Giani, anticipando il dato del bollettino regionale sul coronavirus.

EMILIA ROMAGNA - Sono 1.453 i nuovi contagi da Coronavirus in Emilia Romagna, e sono stati registrati altri 72 morti. 

PUGLIA - Sono 1.332 i nuovi casi di coronavirus in Puglia e sono stati registrati 55 morti.

CAMPANIA - Sono 1.198 i nuovi casi di coronavirus emersi nelle ultime ore in Campania e sono stati registrati 58 nuovi decessii.

BASILICATA - La task force regionale della Basilicata comunica che nelle ultime ore sono stati processati 612 tamponi per la ricerca di contagio da Covid-19, di cui 48 (e fra questi 46 residenti in Basilicata) sono risultati positivi. Sono decedute 6 persone.

FRIULI VENEZIA GIULIA - In Friuli Venezia Giulia sono stati rilevati 672 nuovi contagi e sono inoltre stati registrati 42 decessi.

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Arcuri: "Speriamo che Natale sia l’ultimo sacrificio"
"La curva si sta congelando. Speriamo che Natale sia l’ultimo sacrificio". Sono le parole del commissario straordinario Domenico Arcuri a proposito dell’emergenza Coronavirus in Italia. "I contagiati di oggi sono il 26% di meno della scorsa settimana. Da 4 settimane questa curva drammatica si è invertita. Le misure stanno funzionando, ma bisogna dire con la chiarezza di sempre che i numeri dicono anche altro: la curva non è scomparsa, il virus fatica a farsi annientare. Continua a combattere, a serpeggiare e a esistere. Prudenza, responsabilità e cautela devono essere le parole d’ordine in questi giorni e nei prossimi.
A queste parole, vanno aggiunte anche pazienza e sacrificio. Lo dico soprattutto ai più giovani, capiamo bene cosa vi stiamo chiedendo. Ma siamo certi che capirete l’importanza di comportamenti responsabili per il vostro bene e per quello dei vostri cari. Non dobbiamo ripiombare nel buio proprio ora che si comincia a vedere qualche filo di luce. Sarebbe complicato iniziare la più grande campagna di vaccinazione, che la nostra generazioni ricordi, nel pieno di una non auspicata terza ondata", aggiunge.

RECLUTAMENTO MEDICI E INFERMIERI - “Domani pubblicheremo due avvisi per il reclutamento del personale sanitario che dovrà aiutarci nella somministrazione dei vaccini" annuncia Arcuri in vista dell’avvio della campagna di vaccinazione che inizierà a fine gennaio. "Faremo una call aperta, chiederemo di darci una mano. Ci aspettiamo al picco della campagna di poter utilizzare fino a 3mila medici e fino 12mila infermieri. In Italia ci sono fino a 10mila neolaureati in medicina ogni anno, non tutti sono riusciti ad avviare l’attività di specializzazione. Ci sono gli specializzandi e medici in pensione ancora nella piena capacità di esercitare il loro lavoro. Faccio un appello a queste categorie: dateci una mano".

VACCINO - "Facciamo il tifo affinché in tutti i paesi dell’Unione la campagna di vaccinazione possa avere inizio nello stesso giorno, siamo confidenti che questo accadrà. Quando succederà? Mi fermerei a ribadire le date ufficialmente note. Il 29 dicembre l’Ema approverà auspicabilmente il vaccino Pfizer, il 12 gennaio quello Moderna. Poi gli enti certificatori dei singoli paesi dovranno procedere all’approvazione, noi siamo pronti affinché l’Aifa possa fare questo velocissimamente. Pfizer dovrà far pervenire le prime dosi in tutti i paesi d’Europa. Noi siamo pronti affinché questo accada qualsiasi giorno dopo il 29 dicembre". "Una data? Mi ricondurrei alle categorie del sogno e per mestiere faccio fatica a sognare. In Italia siamo pronti né più né meno degli altri paesi europei". "Facciamo il tipo perché la vaccinazione possa cominciare lo stesso giorno in tutti i paesi europei e che non ci sia nessuno che parte prima e nessuno che arriva dopo e confidiamo che questo accadrà e che verrà nei prossimi giorni reso ufficiale".

"Il vaccino sarà gratuito e non obbligatorio e io credo che sia davvero giusto. Non si può obbligare nessuno che vuole mettere a repentaglio la vita dei propri cari, basta che lo sappia. Io penso sia sufficiente che lo sappia e si convinca che è bene evitarlo". "Non conserveremo neanche una dose dei nostri vaccini per nostra negligenza e siamo pronti ad avviare la somministrazione più efficace più efficiente e più rapida possibile".

SIRINGHE - "Abbiamo chiesto 158 milioni di siringhe per la somministrazione e la diluizione del vaccino, abbiamo ricevuto da 22 imprese 65 offerte e ce ne sono state proposte un mld e 524 milioni, circa 10 volte di più". "Un terzo dei prodotti che ci sono stati offerti possono essere già commercializzati e utilizzati nella nostra campagna di vaccinazione", ha aggiunto. "Molte aziende si sono dichiarate pronte a consegnare le siringhe già a dicembre".

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