VACCINAZIONI OBBLIGATORIE: TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE

I retroscena della nuova legge, tra polemiche e compromessi

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Approvato alla Camera con 296 favorevoli, 92 contrari e 15 astenuti, il ddl più discusso degli ultimi mesi è ormai legge. Stiamo parlando del provvedimento in merito alle vaccinazioni obbligatorie, arrivato giusto in tempo per rivoluzionare le regole dell’anno scolastico 2017-18. Ad annunciarlo con un tweet, al termine della seduta decisiva, il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: “#Vaccini: il varo definitivo della legge aumenterà il livello di protezione sanitaria delle famiglie italiane”. Parole che hanno scatenato una pioggia di polemiche tra favorevoli e contrari, in un improvvisato tiro alla fune fatto di invettive, accuse e violenze gratuite.

cms_6836/lorenzini.jpegProcediamo con ordine. Quali le novità introdotte dal neopromosso decreto? Il testo - che diventerà ufficialmente legge entro il prossimo 6 agosto – torna dopo 18 anni di assenza a imporre alcuni tipi di profilassi ai bambini, come requisito necessario per l’iscrizione presso un qualunque asilo statale. Le vaccinazioni richieste sono 10 (2 in meno rispetto al disegno di legge originario): anti-poliomielite, anti-tetano, anti-difterite, anti-epatite B, anti-Haemophilus influenzae B, anti-pertosse, anti-morbillo, anti-parotite, anti-rosolia e anti-varicella. Le ultime quattro potrebbero “perdere” l’obbligatorietà fra tre anni, su valutazione di un’apposita Commissione: determinanti, in questo frangente, saranno la copertura vaccinale raggiunta, la percentuale di casi in cui la malattia si è manifestata e le possibili conseguenze dovute alla campagna. Completano il quadro i vaccini contro meningococco B, meningococco C, pneumococco e rotavirus, non obbligatori ma gratuitamente offerti (e consigliati) da Regioni e Province autonome, secondo un preciso calendario che considera l’anno di nascita del bambino. Allo scopo, sarà istituita una “anagrafe vaccinale”, grande archivio telematico volto a registrare ogni singolo evento legato a profilassi nella vita degli italiani, che consentirà di monitorare al meglio le attività del Sistema sanitario nazionale. Le prenotazioni saranno affidate, anche se solo in via sperimentale, alle farmacie convenzionate con il Cup (Centro Unificato di Prenotazione).

Saranno esonerate dall’obbligo di vaccinazione solo due categorie di soggetti: i bambini già immunizzati (che hanno già contratto la malattia) e quelli in cui particolari condizioni cliniche scoraggiano la somministrazione dei vaccini, potenzialmente rischiosa. Nell’ultimo caso, il tutto deve essere ampiamente documentato dal pediatra o dal medico di base; qualora fosse accertata una patologia passeggera e non cronica (febbre acuta, influenza e altri malanni), la vaccinazione potrà essere posticipata, mai annullata.

cms_6836/2.jpgCosa si rischia sottraendo i propri figli alla campagna di profilassi? Scartata l’opzione che prevedeva il ritiro della patria potestà, restano le sanzioni amministrative – con importi che vanno dalle 100 alle 500 euro, in base alla gravità stimata – e i richiami da parte della Asl, su segnalazione dei dirigenti scolastici. Questi ultimi dovranno infatti presentare un’autocertificazione relativa alla copertura vaccinale del proprio istituto, comunicando all’Ente le eventuali infrazioni da parte dei genitori. All’Asl il compito di convocare le famiglie inadempienti, organizzando colloqui di sensibilizzazione e chiarimento delle modalità di somministrazione.

Una trascurata (ma importantissima) novità riguarda l’introduzione dei vaccini in formato monocomponente, contenenti l’antigene per una sola delle malattie trattate: ciò potrà rivelarsi molto utile per i soggetti immunizzati, che potranno facilmente evitare l’antigene della patologia già contratta. I vaccini monocomponente possono inoltre essere combinati tra loro, consentendo una notevole riduzione del numero di iniezioni: saranno necessarie solo due somministrazioni, anziché dieci.

A differenza di quanto previsto dal ddl originario, non sarà imposta la stessa obbligatorietà agli operatori sanitari e scolastici, che dovranno tuttavia presentare ai datori di lavoro un’autocertificazione relativa alla propria “storia vaccinale”. A coronamento delle nuove disposizioni, sarà avviata una campagna di sensibilizzazione in materia di vaccinazioni, rivolta all’intera cittadinanza.

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“Sono molto soddisfatta, abbiamo messo in sicurezza questa e le prossime generazioni. Oggi abbiamo fornito ai nostri figli uno scudo protettivo contro malattie molto gravi che ancora sono tra noi”, questo il commento del Ministro della Salute Lorenzin. Un’opinione che non ha messo tutti d’accordo, anzi. I moti di protesta nei confronti della nuova legge si sono fatti così intensi da sfociare in violenza: ieri mattina, al termine della seduta parlamentare, Elisa Mariano, Ludovico Vico e Salvatore Capone (tre deputati Pd, nonché strenui sostenitori del ddl sui vaccini) sarebbero stati aggrediti dai manifestanti no-vax nei pressi di Montecitorio. La folla si sarebbe letteralmente scagliata prima contro di loro e poi contro l’auto che li accoglieva, tanto da richiedere l’intervento della Digos. “Alcuni manifestanti hanno chiesto ai miei due colleghi se fossero deputati e come avessero votato sul decreto vaccini. Vico e Capone hanno capito che erano male intenzionati e non hanno risposto. A quel punto i manifestanti hanno cominciato ad insultare gridando ‘assassini’ e ci hanno aggrediti. Noi ci siamo rifugiati in macchina, che però è stata circondata e presa a calci e pugni. E’ durata diversi minuti, finché non è intervenuta la Digos, con degli agenti in borghese” ha testimoniato Elisa Mariano, ancora scossa dall’accaduto. Persino i 5 Stelle, contrari all’approvazione del ddl, hanno mostrato il loro disappunto nei confronti del folle gesto di violenza. “La contrarietà a un provvedimento è un conto, la violenza un altro” si legge infatti in una nota del Movimento. Paradossalmente, proprio chi si reputa paladino della libertà di scelta non si mostra disposto ad accettare opinioni diverse dalle proprie, indipendentemente dalla loro validità e dal colore politico. La libertà dovrebbe viaggiare di pari passo con la coerenza, sempre.

Federica Marocchino

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