Usa: continua la lotta al COVID-19
Trump opta per la sospensione temporanea dell’immigrazione
Nella serata di lunedì 20 aprile, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, annuncia tramite tweet la volontà di sigillare completamente le frontiere americane al fine di portare avanti al meglio l’estenuante lotta contro il coronavirus. “Alla luce dell’attacco da parte del Nemico Invisibile, e per proteggere i posti di lavoro dei nostri GRANDI cittadini americani, firmerò presto un Ordine Esecutivo per sospendere temporaneamente l’immigrazione negli Stati Uniti”. Non resta che attendere qualche giorno per comprendere al meglio le effettive intenzioni del Presidente degli Stati Uniti, nonché l’impatto che tale decisione avrà concretamente sul Paese e sulla sua economia.
Alla luce dei dati dello scorso anno, l’immigrazione legale e regolare negli Stati Uniti ammontava a circa 470 mila unità, già in diminuzione del 25% rispetto al 2018. A gennaio, Trump aveva già varato il primo divieto, proibendo i voli in arrivo dalla Cina. A marzo, invece, lo stesso destino era toccato a tutti i cittadini europei, fatta eccezione per i diplomatici e i titolari di Green Card all’estero, con permesso di residenza permanente negli Stati Uniti. Questo ulteriore annuncio sembrerebbe generalizzare i divieti già imposti. Tuttavia, potrebbe risultare una scelta alquanto rischiosa in quanto la manodopera straniera è spesso indispensabile per alcuni settori fondamentali, quali l’agricoltura.
Significativa la portata della decisione presa dal Presidente degli Stati Uniti, ma non poi così sorprendente. L’operato di Donald Trump, infatti, appare assolutamente coerente con quelle che son state le promesse pronunciate durante la campagna elettorale del 2016, in cui l’allora favorito candidato repubblicano puntava a fare dei lavoratori americani - soprattutto gli appartenenti a un ceto medio-basso, in competizione con gli immigrati sul mercato del lavoro - una priorità assoluta. È comprensibile perciò, in vista delle prossime elezioni presidenziali, il tentativo da parte di Trump di riscuotere nuovi consensi in una drammatica fase di disoccupazione generale, che conta una distruzione settimanale di sei milioni di posti di lavoro a causa del lockdown in vigore.
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