Un incredibile caso di malasanità: stomaco asportato per errore
Due chirurghi sotto processo
Marzo 2016. Tutto ebbe inizio con un grave incidente stradale: una donna, circa cinquant’anni, contusioni e trauma cervicale, si recò in ospedale per alcuni controlli, come ragionevolmente ci si potrebbe aspettare. La donna accusava forti dolori e fastidi fisici, legati principalmente ad un seccante senso di nausea. Ricoverata presso l’ospedale di Sesto San Giovanni, a Milano, fu sottoposta a variegati esami, tra cui – come riporta Il Messaggero – una ecografia e una esofagogastroduodenoscopia, con biopsia di controllo. Inizialmente, i medici comunicarono alla paziente la presenza di un’ulcera gastrica in fase di recrudescenza. Poco più tardi, il marito della donna fu messo a conoscenza della vera natura del male di cui soffriva sua moglie: un tumore maligno allo stomaco. Operata d’urgenza il 4 aprile, la donna si sottopose ad una gastrectomia: asportazione dell’intero stomaco. Tuttavia, un mese dopo, venne rivelato alla paziente l’errore commesso: una diagnosi completamente sbagliata. Gli esami erano risultati negativi, non vi era alcuna traccia di tumore.
Un mostruoso caso di malasanità ha provocato alla donna “una malattia certamente o probabilmente insanabile”, la perdita di un organo, per il quale sono finiti a processo due medici del Sesto San Giovanni. La donna è parte civile, assistita dall’avvocato Francesco Cioppa, che ha evidenziato la presenza di “un’inaudita gravità del comportamento negligente ed imperito mantenuto dagli imputati, e l’incomprensibile ed inaccettabile indifferenza mostrata sia da questi, sia soprattutto dalla struttura sanitaria in cui questi operavano ed operano, nei confronti delle sorti della paziente e delle immani sofferenze a lei inferte”.
Ad aggravare le circostanze, l’assenza di valide spiegazioni per la scelta di compiere un’asportazione totale dell’organo. Le linee guida in materia impongono, infatti, di privilegiare, ove possibile, un’asportazione parziale. Sconcertante l’incompetenza dimostrata dai medici, quasi inquietante il susseguirsi degli eventi descritti. Non è assolutamente accettabile assistere ad un errore di questo tipo: compiamo quotidiane scelte, che possono rivelarsi a volte più sbagliate di altre ma, quando è in gioco la vita di un individuo, la cura, l’attenzione, la professionalità e la diligenza devono essere protagonisti assoluti alla base di ogni decisione e azione.
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