Umbria, ok base M5S a patto civico

Di Maio"Fidarsi del Pd? Vedremo"-D’Alema bisognava fare subito alleanza con M5S- Renzi "Condizionare il governo? No" - Salvini: "Mai conosciuto voltagabbana come Conte"- Berlusconi:non credo a Opa di Renzi

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Umbria, ok base M5S a patto civico

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Ok dalla base M5S al patto civico per l’Umbria. Hanno votato per il sì 21.320 iscritti alla piattaforma Rousseau (il 60,9%), mentre si sono espresse per il no 13.716 persone (39,1%).

"Il MoVimento 5 Stelle sosterrà pertanto un candidato Presidente civico nelle prossime elezioni regionali in Umbria", si legge sul Blog delle Stelle. La lista dei candidati ufficiali sarà formata, "tenendo conto dell’ordine del numero di preferenze ricevute" dai candidati nel corso delle regionarie per l’Umbria che si sono tenute ieri 19 settembre "e rispettando la rappresentanza di genere, come da legge elettorale regionale vigente. Nessuno dei due generi infatti - viene spiegato - può essere rappresentato in misura superiore al sessanta percento dei candidati. Sarà inoltre garantita la rappresentanza di almeno un candidato di ognuna delle due province facenti parte della circoscrizione regionale. La regolarità della votazione è stata certificata da notaio, e i risultati saranno depositati presso due notai. Come sempre nel MoVimento vince la democrazia".

Proseguono, intanto, tra M5S e Pd le trattative per individuare un candidato presidente per la Regione Umbria. Si respira un’atmosfera di fiducia ed ottimismo, anche se è presto per parlare di accordo raggiunto. Il nome spuntato nelle ultime ore è quello di Francesca Di Maolo, presidente del ’Serafico’, centro di riabilitazione per disabili di Assisi.

Di Maio: "Fidarsi del Pd? Vedremo con taglio parlamentari"

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"Ora siamo qui e abbiamo realizzato un’altra impresa. E abbiamo dimostrato davvero di essere postideologici: abbiamo accettato di lavorare con forze politiche di destra o di sinistra. Facendo un nuovo Governo Conte, con una forza politica diversa. Qualcuno dice che l’abbiamo fatto per le poltrone. Io dico che l’abbiamo fatto perché altrimenti l’Italia avrebbe avuto un governo che per prima cosa avrebbe cancellato la legge anticorruzione e rimesso la prescrizione e, magari, fatto eleggere Berlusconi presidente della Repubblica. Qualcun altro dice: ’non vi fidate del Pd’, ’attenti’, ’non fatevi fregare’. Io dico a tutti: la fiducia si dimostra! E in questo caso alla prova dei voti in Parlamento". Lo scrive Luigi Di Maio sul Blog delle stelle.

"E la prima prova di questo governo -sottolinea- è il taglio dei parlamentari. Va fatto nelle prime due settimane di ottobre. Perché qualsiasi cosa accada, alla fine voglio poter dire a tutti che siamo riusciti in una riforma che gli italiani aspettavano da decenni. E poi la vera prova del nove per noi e per questo governo sarà la legge di bilancio di dicembre. Il minimo sindacale è evitare l’aumento dell’Iva. Si rischiava che ogni famiglia pagasse circa 540 euro in più l’anno prossimo. E poi c’è tanto da fare nella stessa legge: dobbiamo dare ai lavoratori un salario minimo e abbassare le tasse. Altrimenti che cavolo ci stiamo a fare al governo? ".

Il capo politico dei 5 Stelle ammette poi che era lui il "più scettico su Pd". "Insieme - dice - abbiamo gestito la nascita del governo con il Pd, ascoltando tutti. Non è una novità che io fossi quello più scettico. Ma questa ipotesi di governo ha ricevuto il record di sempre di voti sulla piattaforma Rosseau, ha anche il pieno sostegno di Beppe Grillo che – come ricorderete – ci ha riunito ad Agosto per condividere questo percorso insieme a tante persone che sono pilastri del MoVimento e che hanno dato il loro sostegno in diverse occasioni, e ha ricevuto l’ok del 99% del gruppo parlamentare. E’ stato difficile cambiare coalizione di governo in una estate, lo ammetto. E’ stata durissima non vedere riconfermati alcuni dei nostri Ministri, è stato difficilissimo creare un programma in pochi giorni, per me non è stato semplice per nulla ed è per questo che alzavo la voce sui 20 punti del Programma. Punti che parlavano di ambiente, di giustizia sociale, di economia sostenibile".

Infine uno sguardo al futuro: "Io credo che sia arrivato il momento di fare un altro salto. La vita è una scelta continua, un cambiamento continuo, è fare i conti con la realtà, che spesso è scomoda e non ci piace. Nel nome ’Movimento’ c’è la nostra natura. Se vogliamo cambiare il Paese, dobbiamo guardare in faccia la realtà e prenderci la responsabilità di fare le migliori scelte possibili, tenendo sempre ben presente che il nostro obiettivo è un Bene superiore. Il 4 ottobre compiamo 10 anni. E dobbiamo guardare ai prossimi 10. Forza!", scrive Luigi Di Maio, concludendo il post.

D’Alema: "Fu un errore non fare subito l’alleanza con il M5S"

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"Il M5s un anno fa voleva fare il governo con la sinistra ma trovarono un muro ed è stato un errore grave". Così Massimo D’Alema intervenendo alla festa di Articolo Uno. "Salvini non vinse le elezioni ma ha vinto il dopo elezioni. Un anno fa il governo poteva nascere contro nessuno e non contro Salvini. Ci siamo arrivati tardi e più deboli. Si apre però una fase importante per il Paese". "La progressiva perdita di rappresentanza nel mondo del lavoro ha riguardato varie realtà della sinistra" dice rispondendo a una domanda sul fatto che molti operai abbiano votato per il M5S. "La sinistra ha perso anche un ruolo pedagogico ed è diventata rappresentativa del ceto medio intellettuale ed è diventata preda del populismo. Il problema più grande della sinistra è ritrovare questo popolo". "Il punto da cui ripartire è che la sinistra deve rappresentare il lavoro - ha aggiunto D’Alema- lo scorso anno il problema era la Lega che rappresentava l’antifascismo del Nord. Salvini ha trasformato la Lega del nord in una destra nazionale collegandosi alla destra europea. Dall’altra parte il M5s che era sbagliato accorpare alla Lega".

"Il governo gialloverde è fallito", spiega D’Alema, "perché era fallimentare lo schema culturale secondo il quale non c’è più la destra e la sinistra, ma stando al governo con la Lega i 5 Stelle si sono accorti che c’era ancora quella destra. La sfida di oggi è dimostrare a M5s che, come c’è ancora la destra, esiste ancora anche la sinistra con i suoi contenuti di lotta per la giustizia sociale e contro le disuguaglianze".

"Siamo entrati nelle democrazie dei leader e dei sondaggi" ha detto, rispondendo poi alla domanda se l’avanzata del sovranismo e del populismo abbia avuto in Italia una battuta d’arresto col nuovo Governo. "In Cina mi hanno chiesto ’siete sicuri che le persone migliori vanno al governo con la democrazia?’ La democrazia dei mass media è una democrazia senza struttura". "Siamo di fronte a una crisi delle democrazie", conclude D’Alema, "la convinzione dopo il crollo del muro di Berlino era che si sarebbero espanse le democrazie, per un decennio è stato così ma ora assistiamo a una battuta d’arresto della democrazia, con regimi autoritari non solo in Europa".

Renzi: "Condizionare il governo? No, il futuro"

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"Molti commentatori che parlano di Italia Viva insistono su un concetto stravagante: staccare la spina al Governo. Dimenticano che la spina noi l’abbiamo attaccata, un mese fa, contro Salvini e contro chi voleva andare a elezioni spingendo l’Italia in recessione e ai margini dell’Europa". Lo scrive Matteo Renzi su Facebook.

"Eppure il pregiudizio è il solito: vogliono condizionare il Governo. Noi abbiamo un’ambizione molto più grande: Vogliamo condizionare il futuro -aggiunge il senatore di Italia viva-. E per questo alla Leopolda proveremo a immaginare l’Italia dei prossimi 10 anni, non dei prossimi 10 giorni. Vogliamo cambiare le forme della politica cominciando dalla presenza delle donne. E vogliamo farlo assieme a tante persone che non devono iscriversi alle correnti ma far valere le proprie idee".

"Non sconfiggeremo tutti i pregiudizi in una sola volta. Ma col sorriso ci proveremo. E chi vuole dare una mano è il benvenuto, sia con una firma (bit.ly/italiavivaappello), sia con un piccolo contributo economico (bit.ly/italiavivasostieni), sia con una idea. Lasciate a casa le correnti e le divisioni interne: portate il vostro entusiasmo. L’Italia Viva vi accoglie a braccia aperte", conclude Renzi.

Salvini: "Mai conosciuto voltagabbana come Conte"

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Un nuovo affondo al premier Conte, una stoccata a Renzi per Italia Viva, nel mezzo una dichiarazione sul Colle. Matteo Salvini, ospite di Atreju, è un fiume in piena. "Conte ha svenduto i confini in nome di qualcos’altro..." dice sferrando un duro attacco al presidente del Consiglio. Poi rincara: "Occhio, visto che viene qui domani: Conte è uno che alla partita al primo tempo sta in curva Sud e al secondo in curva Nord. Io un voltagabbana così nella mia vita non l’ho mai conosciuto".

Quanto a Italia Viva, "da Renzi solo una manovrina di palazzo, tutta interna al Pd" scandisce il leader della Lega alla festa di Fdi. Riguardo all’ex premier, "certo che andrò al confronto televisivo con Renzi, figuriamoci se scappo da uno come lui... il vero confronto però si fa davanti agli elettori. Per me Renzi è una vergogna per la politica con la P maiuscola". Durissimo l’attacco a Donatella Conzatti: "La senatrice che da Fi è passata a Renzi è tra quelli che definisco ladri di voti e di democrazia, mi fanno schifo...".

In un passaggio particolarmente applaudito del suo intervento alla festa di Atreju, dove è stato intervistato dal direttore del ’Corriere della Sera’ Luciano Fontana, Salvini spiega: "Mi dicono che abbiamo perso i ministeri e io rispondo mica ho perso un orecchio o un occhio... sapevo che avrei corso qualche rischio ma credevo nella democrazia e credo anche che chi ha condotto queste operazioni" relative alla formazione del nuovo governo Conte bis "avrebbe fatto meglio a sciogliere le Camere e a far votare gli italiani. Lo dico con tutto il rispetto che si deve nei confronti delle massime autorità istituzionali". "La verità - lamenta - è che i grandi giornali e i grandi finanzieri volevano la Lega via dalle palle e che il Pd tornasse al governo".

Il leader del Carroccio, commentando la proposta di riforma lanciata da Silvio Berlusconi, torna poi a ribadire che "serve una legge elettorale con la quale chi prende anche un voto in più possa vincere e governare". E "magari non la prossima volta ma almeno nel 2029 vorrei che il capo dello Stato fosse eletto direttamente dai cittadini italiani".

Quanto alle regionali, "l’alleanza di centrodestra c’è" e "la metà degli italiani, alla faccia degli inciuci di palazzo, voterà alle regionali. Il voto che è stato negato a 60 milioni di cittadini sarà possibile nei prossimi mesi per 30 milioni di italiani che voteranno per le regionali in modo da liberarsi dalla sinistra grazie a una squadra che è anche in questo tendone". "Ci prepariamo a vincere in Umbria e - sottolinea - a giocarcela, partendo in vantaggio, in Emilia Romagna e Calabria".

Salvini torna a parlare anche del caso di Bibbiano e delle polemiche a Pontida: "La bambina e la madre mi hanno chiesto cortesemente di salire sul palco. E io li ho fatti salire. Penso di aver aiutato quella bambina dando voce alle migliaia di bambini, di mamme di papà che reclamano giustizia".

Il leader del Carroccio parla anche del futuro di Viale Mazzini: "La prossima volta che andremo al governo, perché ci ritorneremo, penso che metteremo un bel pezzo della Rai sul mercato...".

Rispondendo a una domanda sulle sue vicende processuali, Salvini se la prende con "certi" magistrati che usano la giustizia a fini politici: "Sono pochi, ma qualche magistrato usa la toga per fare politica...". "Comunque, ho piena fiducia nell’operato della magistratura, perché così mi dicono di dire...", aggiunge sorridendo con una battuta.

Poi l’immigrazione. "Il numero dei migranti sbarcati è tornato a salire a settembre: Conte pensava di fare un danno a Salvini mentre ha fatto il male degli italiani" è l’ulteriore affondo del leader della Lega ricordando che per le sue scelte quando era ministro dell’Interno è finito sotto inchiesta. "Se mi mettono dentro portatemi le arance", conclude suscitando l’ilarità della platea di Atreju.

Berlusconi: "Non credo a Opa ostile di Renzi su Forza Italia"

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Renzi vuole condurre un’opa ostile su Forza Italia con Italia viva? "Non credo". Lo dice Silvio Berlusconi arrivando all’evento di consegna del millesimo elicottero AW139 di Leonardo oggi a Vergiate, nel varesotto.

"Conosciamo i nostri elettori -prosegue-, una parte degli elettori di Renzi guarda con antipatia a Forza Italia e viceversa, quindi l’unione dei due partiti farebbe allontanare una parte percentuale non minima dell’uno e dell’altro, e la somma dei due partiti uniti sarebbe molto inferiore ai due partiti divisi".

"Spero che (Italia Viva di Matteo Renzi, ndr) funzioni, io gli ho augurato successo", aggiunge. "Renzi - dice ancora Berlusconi - non è un estremista, non ha un rapporto esasperato con la storia del passato. Quindi potrebbe anche essere una evoluzione favorevole e positiva per l’Italia da parte della sinistra intera". Capitolo centrodestra: "Non ho mai fatto la guerra" al leader della Lega Matteo Salvini, "io sono in pace con tutti, perché sono un uomo tranquillo".

"Non credo proprio" che il rapporto con Salvini si possa incrinare a causa del referendum abrogativo della quota proporzionale della legge elettorale proposto dall’ex ministro dell’Interno, verso cui Forza Italia si è mostrata scettica. "Chiedere il referendum -continua Berlusconi- è un’idea recente, a noi il testo è stato consegnato solo lunedì quindi ora dobbiamo riunire i nostri organi per valutare gli approfondimenti dei nostri esperti e poi Forza Italia prenderà una decisione".

Forza Italia, spiega il suo leader, non è favorevole a una legge elettorale tutta maggioritaria, "perché il partito principale di ciascuna coalizione avrebbe in mano le sorti di tutta la coalizione". "Io - conclude l’ex presidente del Consiglio - credo che una quota di proporzionale sia assolutamente indispensabile".

Redazione

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