USA, NUOVA STRAGE IN TEXAS

Torna alla ribalta la questione delle armi

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cms_30314/0.jpgNegli Stati Uniti si è registrata l’ennesima strage causata delle armi. A Cleveland, in Texas, un uomo ha ucciso cinque persone dopo un diverbio tra vicini di casa. Sono circa le 23 quando Francisco Oropeza, 38 anni proveniente dal Messico, sta sparando con il suo fucile semiautomatico Ar-15 nel giardino di casa per esercitarsi, come era abituato a fare. I suoi vicini di casa sono andati da lui chiedendogli se potesse smettere di sparare, per permettere al loro bambino di addormentarsi. Il killer, probabilmente infastidito dalla richiesta dei vicini, più tardi è tornato alla loro abitazione aprendo il fuoco e uccidendo cinque persone, tra cui un bambino di 8 anni deceduto in ospedale. Tutte le vittime sono state colpite alla testa, tra cui due donne i cui corpi sono stati trovati sdraiati, cercando di fare da ‘scudo’ ai bambini sopravvissuti in camera da letto. In totale, nella tragedia hanno perso la vita cinque persone, mentre altre cinque sono sopravvissute. Tre le persone uccise, di cui due originarie dell’Honduras, il bambino e un uomo sulla quarantina.

La polizia statunitense si è messa subito sulle tracce dell’uomo, che dopo la tragedia si è dato alla fuga dirigendosi verso una foresta, e con tutta probabilità è armato. Per la caccia al killer è stata mobilitata anche l’FBI, cani addestrati e droni e stando alle parole dello sceriffo della contea di San Jacinto, Greg Capers, l’uomo potrebbe trovarsi nel raggio di pochi chilometri.

Da quanto risulta, le autorità locali sarebbero state già avvertite in passato del pericolo che Francisco Oropeza rappresentava per l’intera comunità. Era solito sparare nel cortile di casa senza dare minimo ascolto alle lamentele dei vicini.

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Ovviamente, questo drammatico avvenimento ha riportato l’attenzione sul problema delle armi da fuoco in USA. Secondo il Gun Violence Archive, i fatti di Cleveland sarebbero la 19esima sparatoria con almeno 4 morti negli Stati Uniti da inizio 2023. Oltre che il dibattito generale sul possesso di armi da fuoco, quest’ultima tragedia nello specifico ha rinnovato la discussione inerente alle armi da guerra, come l’Ar-15 usato dal killer, nonché la più usata nelle sparatorie di massa negli USA.

Più si scende nel dettaglio, più l’argomento armi da fuoco assume sfumature tragiche. Attualmente negli Stati Uniti il diritto di possedere un’arma da fuoco è incredibilmente tutelato dalla Costituzione stessa. Il secondo emendamento della Carta statunitense stabilisce che “essendo necessaria alla sicurezza di uno stato libero una milizia ben organizzata, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non può essere infranto”. A livello federale alcune leggi impongono restrizioni sull’età di acquisto di armi da fuoco, che generalmente è vietato ai minorenni, fatta eccezione per alcuni Stati come il Vermont, dove basta avere 16 anni per avere un’arma.

Anche l’acquisto stesso non è per nulla complicato, né tanto meno controllato. Un privato cittadino americano può acquistare armi praticamente ovunque: nelle armerie, nei centri commerciali, online o nei negozi specializzati. Una volta scelto il modello, sarà necessario compilare un modulo di autovalutazione sulla propria salute mentale, oltre che su eventuali precedenti penali e altre informazioni anagrafiche. Questo modulo successivamente passa al vaglio delle autorità, FBI ed altri enti, che nel 99% dei casi dà esito positivo e presta il via libera all’acquisto in pochissimi giorni. Stando ai numeri di Small arms survey, ad oggi negli USA ci sono 393,3 milioni di armi a fronte di 330 milioni di abitanti. Invece, secondo i dati del New York Times, ogni mese sono tra le 300 e 350mila le armi acquistate.

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Come ovvia conseguenza di questo ingente numero di armi in circolazione si verificano tali stragi. Gun Violence Archive ha contato 130 casi di “mass shootings” nel solo 2023 con 193 morti. Il 2022 si era concluso con 647 episodi del genere, di cui 21 con cinque o più vittime. Questi sono solo alcuni dei dati drammatici connessi alla tematica delle armi da fuoco negli USA. Negli ultimi tempi però, soprattutto per spinta di Joe Biden e del Partito Democratico, qualcosa si è mosso. Nel giugno 2022 è entrato in vigore il Bipartisan safer communities act, legge che ha inasprito controlli sulla vendita di armi agli under 21, vietato l’acquisto a chi ha commesso crimini prima dei 18 anni e finanziamenti per aumentare le normative “red flag” (che tolgono le armi a soggetti che costituiscono una minaccia). Nonostante alcuni passi avanti, la possibilità di avere un’arma di fuoco negli Stati Uniti è un problema radicato nella società e che sarà difficile estirpare.

Riccardo Seghizzi

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