UN APPROCCIO INNOVATIVO PER LE AZIENDE DEL FUTURO

Equilibrio tra produzione ed affari e qualità della vita e dell’ambiente

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Durante l’ultimo decennio, molte tra le aziende più attente hanno iniziato a scoprire enormi opportunità per risparmiare risorse e denaro, applicando tecnologie e pratiche commerciali innovative. Settori produttivi, storicamente collocati tra quelli a più elevato impatto ambientale industria automobilistica ed edilizia, tra le prime, stanno profondamente mutando i riferimenti del proprio operare.

cms_610/auto_ecologica.jpgAuto più leggere, più sicure e totalmente prive di emissioni inquinanti, così come quartieri pensati in funzione di una qualità abitativa non disgiunta dalla qualità sociale ed ambientale, rappresentano solo alcuni esempi dell’applicazione di un nuovo paradigma economico: il Capitalismo Naturale, somma di orientamenti e pratiche in grado di costituire le linee guida della “prossima rivoluzione industriale”. Fatto ancor più significativo, quando il cambiamento è già “sul mercato” si dimostra vincente, permettendo di acquisire notevoli vantaggi competitivi. Quindi, “chi cambia vince”, a patto che ciò avvenga in nome di una razionalità ecologica che si dimostra essere una carta vincente anche in termini di business.

cms_610/capitale_naturale.jpgIl capitalismo classico e neoclassico ha sempre trascurato di assegnare un valore monetario al più importante stock di capitale che aveva a disposizione: le risorse naturali ed i serviziforniti dagli ecosistemi che rendono possibile lo svolgimento di qualsiasi attività economica, oltre che la vita stessa. Il Capitalismo Naturale, al contrario, li “contabilizza” e punta all’efficienza delle risorse per riuscire a produrre di più con meno; inoltre, ridisegna l’industria sulla base di un modello biologico che esclude la produzione dei rifiuti, sposta l’economia dall’episodica acquisizione di beni verso un flusso continuo di valori e servizi, investendo oculatamente nella protezione e nell’espansione del Capitale Naturale esistente. La migliore cultura progettuale, l’innovazione tecnologica più intelligente e la logica di un economia priva di distorsioni si fondono nella definizione di una strategia di business che è allo stesso tempo necessaria e vincente.

cms_610/sviluppo_sostenibile.jpgAnche se di sicuro più avanti rispetto ai primi approcci filosofici dello sviluppo sostenibile, questo nuovo paradigma è sicuramente un gradino più vicino alla sostenibilità, pur rimanendone concettualmente, distante. In ogni caso, dal punto di vista delle imprese è sicuramente un punto di riferimento, per chi voglia anticipare l’andamento dei mercati nel medio – lungo periodo. Per concretizzare quest’approccio, nasce l’esigenza di staccarsi dal vecchio concetto classico di lavorare e gestire un’azienda, si avvicinino a quello della sostenibilità, con l’aiuto del paradigma del Capitalismo Naturale, cercando nel contempo di superare anche le difficili comunicazioni con gli EE. LL., che troppo spesso sono da freno all’adeguamento ed all’innovazione del tessuto produttivo.

cms_610/stakenholder.jpgInformatica, inglese, forme di finanziamento e innovazione tecnologica, studio dell’organizzazione e strutturazione di cicli produttivi, devono affiancarsi allo studio della storia delle idee ecologiche, a quello del pensiero economico, della legislazione, degli strumenti di politica ambientale e della comunicazione ambientale agli “stakeholders”. Questo approccio non potrà che diventare il catalizzatore per il progredire di future aziende verso traguardi di eco-compatibilità sempre più spinta che faranno abbandonare per sempre l’approccio che contempla singole soluzioni per singoli problemi, che raramente può funzionare, mentre più spesso è foriero di problemi peggiori per l’intero EcoSocioSistema, oltre che per l’azienda stessa.

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E’ necessario permettere il passaggio da un modo di produrre “quantitativo” – meccanicistico e riduzionistico – caratterizzato dai nanosecondi, ad uno “qualitativo” – biocentrico ed olistico -, caratterizzato dalla riflessione e dalla consapevolezza, di cui c’è estremo bisogno, per ritrovare un equilibrio tra produzione ed affari, da una parte, e qualità della vita e dell’ambiente dall’altra, per ridare un senso alla quotidianità di tutti noi.

Elvira Tarsitano

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