UNA “FEDE” INFINITA

Vince in Canada l’oro nei 200 SL e l’argento nella 4X100: “Queste medaglie sono il frutto del sacrificio e della voglia di non mollare mai che fanno parte del mio DNA anche a 28 anni”

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E’ davvero infinita la parabola sportiva di questa grandissima atleta azzurra. Solo pochi mesi fa, alle Olimpiadi brasiliane, l’avevamo avvistata sulla via del tramonto, al punto da ipotizzare un suo probabile ritiro dalle competizioni. E invece eccola qui. Più viva che mai. Difendere con grinta, classe e tanta forza di volontà, il proprio ruolo di eterna mattatrice delle vasche che contano. Ancora lei sulla vetta del mondo.

cms_5076/Federica_a_fine_gara.jpgAncora due preziosissime medaglie conquistate ieri in Canada, ai Campionati Mondiali di Nuoto in vasca corta (N.d.R. La vasca corta è lunga 25 metri e si distingue da quell’Olimpica lunga 50 metri), alla “veneranda” età di 28 anni. Ad arricchire il suo pesante palmares, 46 medaglie conquistate tra Olimpiadi, Europei e Mondiali, è arrivato l’oro nei 200 SL con il tempo di 1’51”73, e la medaglia d’argento nella staffetta 4X100. E’ stato davvero un oro combattuto in rimonta e all’ultima bracciata, quello vinto dalla nuotatrice veneta, che dichiara: "Ho fatto la gara perfetta in rimonta come piace a me, è sempre bello battere Hosszu". E al termine della gara ringrazia tutti gli italiani che, durante la notte, sono rimasti svegli per vederla salire sul gradino alto del podio: “Buon giorno Italia, grazie per il tifo a chi è rimasto sveglio, ma chi dormiva s’è perso una bella gara”. “Sono contentissima – aggiunge - questa medaglia chiude il cerchio di una carriera, nuotavo in corsia tre e per un po’ ho pensato a quella dannata finale olimpica di Rio. L’avevamo preparata così con il mio allenatore Matteo Giunta ed è riuscita una gara perfetta.

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Questa medaglia è il frutto del sacrificio e della voglia di non mollare mai che fanno parte del mio dna anche a 28 anni”. A farle sprizzare gioia da tutti i pori, però, è stata anche la bellissima prestazione della staffetta (il suo parziale è di 52″19 pe un totale di 3’30″28) che si è vista assegnare l’argento tolto dai giudici alle canadesi, ree di aver sbagliato l’ordine dei cambi: “Sono contentissima perché oggi erano le mie due gare più importanti e meglio di così non poteva andare. Certo l’errore del Canada ci ha avvantaggiato; forse hanno peccato di superbia ma una cosa del genere non capita neanche a un campionato assoluto di solito”.

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Felicissimo è anche l’allenatore di Federica che, dopo Brasile 2017, ha temuto perdesse quella luce che sin da ragazzina ha illuminato il Nuoto italiano: “Non è stato difficile riaccenderla dopo la delusione di Rio che per noi resta un capitolo chiuso. Dopo il primo allenamento a settembre ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso di ricominciare forte. Non ci fosse stata quella delusione, Federica magari non sarebbe qui. Della gara dico che ha fatto tutto quello che volevo. L’avevo avvertita di non farsi intimorire dalle prime tre vasche della Hosszu , e di rimanerle attaccata. Lei ha qualcosa in più delle altre in gara. Forse è questo il suo segreto”. E noi ci crediamo!

Umberto De Giosa

 

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