UNA ZINGARELLA

La maestosità di un ritratto di zingara di Boccaccio Boccaccino

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Boccaccio Boccaccino: Una Zingarella (A Gypsy)

(14 cm c 19 cm ,c .1516 - Galleria degli Uffizi, Firenze - Fonte immagine: wikimedia commons)

“Boccaccio Boccaccino (c.1465 –c.1523) è, per i cremonesi, quello che Domenico Ghirlandaio, Andrea Mantegna, Cristoforo Vannucci (il Perugino) e Francesco Francia sono per le rispettive scuole: è “il migliore moderno tra gli antichi, il migliore antico tra i moderni ... "

Ferrarese di scuola emiliana, Boccaccino era un artista di immenso talento ed è molto strano che praticamente non se ne senta mai parlare.

Forse è perché la storia dell’arte è politica.

Boccaccino non è nominato nei più importanti libri di storia dell’arte, e non è nelle guide degli Uffizi, se non come piccola nota a piè di pagina. Comunque, la sua arte, il suo immenso talento parlano da soli.

Vasari, nel suo “Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e archi tettori, lo cita brevemente e questo è molto significativo: essere profilati in un testo così importante costituiva per l’epoca un riconoscimento della propria grandezza.

Boccaccio Boccaccino lavorò a Genova nel 1493, a Ferrara dal 1497 al 1500 e

a Venezia, ma trascorse la maggior parte del suo tempo lavorando a Cremona, soprattutto dal 1506.

Vasari scrisse che Boccaccino morì a 58 anni; potrebbe quindi essere nato intorno al 1465 e morto intorno al 1523.

Il ritratto di una zingara (una Zingarella): Il dipinto in piena luce denota l’influenza del maestro Perugino. Lo sfondo scuro e ambiguo evidenzia un drammatico realismo. Magistrale la tecnica del ritratto nel chiaroscuro, nello sfumato, nell’insieme dei colori.

Così facendo Boccaccino rende monumentale il ritratto di una zingarella, cioè una persona laica, non aristocratica, ai margini della società. Questo è straordinario.

La zingarella è vestita bene, a strati.

Ci guarda con i suoi occhi glauche, quasi verde mare, che riescono a percepire la nostra interiorità senza giudicare, ma obiettivamente.

Tuttavia, cosa vedo?

Tristezza o noia?

C’è un desiderio in lei. Un desiderio.

Sehnsucht. (Nostalgia)

La sua bocca, impassibile, non tradisce alcuna emozione.

La sua carnagione è delicata, incontaminata, persino un po ’rosata. I suoi adorabili riccioli le scendono lungo il viso. È fiduciosa nel suo atteggiamento.

E’ soltanto la sciarpa come copricapo che ci dice che non è la sovrana del suo dominio.

O forse la sciarpa è la sua tiara, e lei lo è.

(traduzione dall’inglese a cura di Maria Casalanguida con l’approvazione dell’autore)

Vincent DeLuise

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