UEFA:"L’INDUSTRIA CALCIO E’ IN CRISI..."

GRAVINA (FGCI): “DA NOI DANNI DA 200 A 700 MILIONI. ORA RIVEDIAMO GLI INGAGGI”

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L’emergenza COVID19 sta mettendo in ginocchio, tra gli altri, anche il settore del calcio, un’industria il cui valore aumenta di anno in anno e che in Europa - secondo Kpmg nel “The European Elite 2019” – è stato stimato, nel 2019, intorno ai 35 miliardi di euro. Un valore importante che fa capire quanto l’industria calcio sia imponente. E senza voler entrare - in questo momento – nel merito della questione economica, va detto che gran parte di questo danaro serve a finanziare, a tutti i livelli, il calcio maschile e femminile dei 55 paesi interessati. Ma oggi questo patrimonio – causa coronavirus - rischia di volatilizzarsi quasi del tutto mettendo così in crisi l’intero settore calcistico europeo.

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“Questa è la più grande crisi che il calcio abbia mai affrontato nella sua storia - spiega il Presidente della UEFA Aleksander Čeferin in un’intervista rilasciata all’Associated Press all’indomani del meeting europeo di Nyon – e la situazione in Europa è grave e danneggerà anche noi. Ora dobbiamo iniziare a stimare i danni derivanti dal coronavirus anche perché per alcune federazioni la UEFA è la maggiore fonte di entrate. Ma sono certo che ne usciremo più forti”.

E i costi maggiori - come ha spiegato lo stesso Presidente UEFA – sono causati proprio dal rinvio del campionato Europeo 2020, un rinvio sofferto, ma necessario. Slittare, sia pure di un anno, competizioni così importanti comporta danni economici ingenti. La stessa cosa vale - ovviamente con cifre inferiori – anche per le Federazioni nazionali. Non a caso nella riunione in conference call di Nyon – che aveva portato alla decisione di rinviare alcuni tornei europei tra i quali Champions League, Europa League ed Europeo - era stata data la priorità ai vari campionati nazionali.

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Il nostro mondo, quello del calcio - ha chiarito a Radio24 il Presidente della Figc, Gabriele Gravina - è una delle più grandi industrie del paese ed ora sta vivendo un grande momento di crisi economica. Noi avremo un danno effettivo che può variare dai 170-200 milioni fino ad arrivare, nel caso di un blocco totale, a circa 500-700 milioni di euro. Per questo dobbiamo cercare di finire, quanto prima possibile, i nostri campionati a costo di modificare i format come ha fatto anche la UEFA. Questo è un momento di grande riflessione che ci costringe anche a rivedere ed eventualmente rinegoziare alcuni contratti interni e tagliarne gli ingaggi. La crisi vale anche per noi che ora siamo chiamati ad un gesto di grande responsabilità e solidarietà”.

Le dichiarazioni di grande responsabilità del Presidente Gravina testimoniano, oltre misura, la crisi che l’intero paese sta attraversando. Parole che, tuttavia, lasciano trasparire speranza e soprattutto la consapevolezza di un calcio migliore e più solidale. Dichiarazioni che vanno nella direzione di uno sport meno ricco ed eccessivo, di una maggiore disponibilità e collaborazione con i vertici del calcio mondiale ed europeo e del rispetto del principio di solidarietà - spesso abusato e poco praticato - soprattutto in questo momento di grande sofferenza.

Alla luce di queste considerazioni, è chiaro che si cercherà di ridurre al minimo i danni economici cercando di terminare il campionato 2019/2020 quanto prima e decretare, così, i vari vincitori, ma lo scudetto vero - come ha precisato sempre il Presidente Gravina - “lo meritano medici, infermieri e tutti gli operatori che stanno mandando avanti il servizio pubblico”.

(Foto da adnkronos.com e footballworkshop.it – si ringrazia)

Rino Lorusso

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