UE, MACRON LANCIA LA COMUNITA’ POLITICA EUROPEA

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Il presidente francese Emmanuel Macron, appena rieletto per creare un’Europa "indipendente e sovrana", mette sul tavolo una proposta politica per strutturare l’architettura europea, scossa alle fondamenta dall’attacco della Russia all’Ucraina che ha rimesso in discussione l’assetto nato alla fine della Guerra Fredda, con la disgregazione dell’Urss e del Patto di Varsavia. L’Unione Europea, ha spiegato Macron a Strasburgo, alla sessione finale della Conferenza sul Futuro dell’Europa, mentre a Mosca Vladimir Putin celebrava la vittoria dell’Urss sul Terzo Reich e i suoi alleati, "non basta" per mettere ordine nel Vecchio Continente.

L’Ue ha già abbastanza problemi così com’è, a 27, per ammettere altri membri, tanto è vero che il processo di allargamento è in stallo da anni, con Paesi come l’Albania e la Macedonia del Nord, che ha persino cambiato nome mettendo fine ad una pluridecennale disputa con la Grecia, che restano fuori, malgrado gli sforzi e le riforme fatti finora per arrivare a far parte dell’Ue.

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Pertanto, per Macron occorre creare una Comunità Politica Europea, che accolga e riunisca le democrazie del Vecchio Continente che sono al di fuori dell’Ue. Una seconda cintura, insomma, più lasca, che metta ordine nello spazio tra l’Ue e la Russia e che avrebbe, tra l’altro, il pregio di definire con maggiore chiarezza i confini dell’Unione.

Dove sia il confine dell’Ue, ha osservato lo storico olandese Luuk van Middelaar in un ciclo di lezioni al Colège de France, è una cosa di cui "è impossibile parlare" a Bruxelles, imbevuta per la sua storia di una cultura improntata a valori universali, che la Russia percepisce come indicatori di velleità espansionistiche. La proposta arriva dalla Francia, un Paese che ha una visione geopolitica e che è la prima potenza militare dell’Ue.

La Comunità Politica Europea, ha spiegato Macron, sarebbe aperta anche ai Paesi che "hanno lasciato" l’Unione, cioè al Regno Unito, e non precluderebbe un eventuale futuro ingresso nell’Ue. Anche perché, ha detto Macron, "sappiamo tutti" che, se anche all’Ucraina venisse dato rapidamente lo status di Paese candidato, l’ingresso nell’Ue prenderebbe "anni", se non "decenni". La Turchia è un Paese candidato all’ingresso nell’Ue dalla fine del 1999.

Per Macron, questa nuova organizzazione europea "permetterebbe alle nazioni europee democratiche, aderenti ai nostri valori, di trovare un nuovo spazio di cooperazione politica". L’Ue ha "un tale livello di ambizione e di integrazione" che le riuscirebbe "difficile" integrare altri Paesi come "l’Ucraina" o altri Paesi dei Balcani Occidentali "che non hanno avviato procedure di adesione" all’Ue. Varrebbe anche per il Regno Unito, "che per sua scelta è uscito dall’Ue, ma chissà...". Insomma, per tutti i Paesi "inscritti nello spazio geografico europeo e che condividono i nostri valori, avrebbe un senso".

Per esempio, ha spiegato Macron, la Comunità Politica Europea potrebbe avere elementi di "coordinamento politico", di "sicurezza collettiva", cosa che sarebbe anche "un modo di costruire l’architettura di sicurezza di cui il continente ha bisogno", degli "elementi di cooperazione energetica", di "infrastrutture e di integrazione europea, di circolazione delle persone".

A molti Paesi che mirano ad avvicinarsi all’Ue proprio per affrontare queste materie sono state date "prospettive molto lunghe", quindi "scoraggianti", ma "penso che questo sia un modo per accrescere il coordinamento con l’Ue senza confondere tutte le agende".

A fronte della creazione di una Comunità Politica Europea, Macron ha aperto decisamente alla convocazione di una Convenzione per riformare i trattati dell’Ue, punto sul quale si sono dette d’accordo sia la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, che quella della Commissione, Ursula von der Leyen. Era assente il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, che si è recato a Odessa dal premier ucraino Denys Shmyhal, con il quale ha avuto un colloquio anche all’interno di un bunker, a causa di un attacco aereo russo.

Michel non era stato invitato, si apprende da fonti parlamentari, dato che il Consiglio Europeo, a differenza del Consiglio Ue, non è una istituzione dotata di poteri legislativi e non ha partecipato alla Conferenza.

Per agire in modo efficace davanti alle crisi, ha spiegato Macron, occorre essere "rapidi", cosa che non è possibile con l’attuale architettura che prevede il voto all’unanimità nel Consiglio su molte materie, inclusa la politica estera e di sicurezza.

Il presidente francese ha quindi rilanciato sull’Europa "a più velocità", che di fatto "esiste già", ma sulla quale bisognerebbe "accelerare. In questi anni - ha detto - la volontà di mantenerci uniti a 27 ci ha impedito di essere più ambiziosi". Non si riesce neanche a riunirsi, come capi di Stato e di governo, "in formato zona euro".

"Siamo la sola amministrazione di comproprietà - ha ironizzato - che non può riunirsi come tale: bisogna sempre invitare tutti. Abbiamo paura di essere più ambiziosi, e abbiamo torto". Perché "le avanguardie non escludono, ma permettono a coloro che vogliono andare un po’ più lontano di farlo e di rendere l’ambizione desiderabile".

Per Macron, comunque, non si può più temporeggiare: "La crisi finanziaria vissuta dieci anni fa, la pandemia e la guerra ci hanno mostrato le nostre vulnerabilità e il rischio che, se non rispondiamo con sufficiente forza e velocità a queste dipendenze, rischiamo di aggravarne le conseguenze".

Infine, per quanto riguarda la guerra alle porte dell’Ue, Macron ha delineato degli obiettivi lievemente diversi da quelli enunciati dai presidenti Ursula von der Leyen e Charles Michel, che hanno dichiarato di puntare alla vittoria dell’Ucraina. L’Ue, ha detto, "sostiene e continuerà a sostenere l’Ucraina, il suo presidente Volodymyr Zelensky e il suo popolo".

Davanti alla decisione "unilaterale" della Russia di invadere l’Ucraina, ha continuato, "il nostro obiettivo è far cessare questa guerra il più rapidamente possibile, fare di tutto perché l’Ucraina possa reggere e perché la Russia non vinca, preservare la pace sul resto del continente europeo ed impedire qualsiasi escalation". Infine, Macron ha sottolineato che definire le condizioni per un negoziato con la Russia "spetta solo all’Ucraina". E non ad altri.

Redazione Esteri

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