UCRAINA-RUSSIA, CREMLINO ESCLUDE COLLOQUI PUTIN-ZELENSKY
Ucraina, nuovo attacco Russia anche con missili ipersonici: 11 morti

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha smesso di essere un possibile interlocutore per il presidente russo Vladimir Putin molto tempo fa. Così, in conferenza stampa, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov commentando le parole del leader ucraino che ha affermato di non essere "interessato" a incontrare Putin per colloqui di pace. "Sappiamo quali promesse fece Zelensky durante la sua campagna presidenziale - ha aggiunto Peskov, ripreso dalla Tass - e non è difficile ricordarle o rinfrescare la memoria di quegli elettori che lo hanno eletto in Ucraina: non ha mai risolto il problema del Donbass, ha rinnegato gli Accordi di Minsk, anzi, non li ha mai portati avanti, dato che si stava preparando per la guerra. Ecco perché, mettiamola così, lui stesso ha cessato da tempo di essere un potenziale interlocutore del presidente Putin".
Il presidente ucraino stamane ha ribadito l’intenzione di non negoziare con il suo omologo russo fino a quando non ritirerà tutte le sue truppe dal’Ucraina. In un’intervista rilasciata all’emittente britannica Sky News e diffusa sia in inglese, sia in ucraino, Zelensky ha espresso l’intenzione di negoziare con un nuovo governo a Mosca.
PESKOV: "OCCIDENTE COINVOLTO DIRETTAMENTE NEL CONFLITTO"
Dopo l’annuncio sull’invio dei carri armati Leopard 2 e Abrams all’Ucraina, la Russia percepisce "un coinvolgimento diretto" dell’Occidente nel conflitto, ha dichiarato inoltre il portavoce del Cremlino, secondo cui questo coinvolgimento "sta crescendo".
"Ci sono dichiarazioni continue che arrivano dalle capitali europee e da Washington secondo cui l’invio di vari sistemi d’arma, compresi i carri armati, in Ucraina non significa in alcun modo il coinvolgimento di questi Paesi o della Nato nelle ostilità in corso in Ucraina. Siamo categoricamente in disaccordo con questo", ha detto Peskov, citato dall’agenzia di stampa Tass.
Una volta che inizieranno le consegne dei carri armati di ultima generazione all’Ucraina, i Paesi Occidentali si sposteranno su un nuovo livello di confronto con la Russia, ha poi aggiunto il capo della delegazione della Russia ai negoziati per il disarmo di Vienna, Konstantin Gavrilov, in una intervista a Rossiya 24.
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Ucraina, nuovo attacco Russia anche con missili ipersonici: 11 morti
Almeno 11 morti provocati dal nuovo attacco missilistico della Russia contro l’Ucraina oggi. L’allarme aereo è scattato a Kiev e in gran parte del Paese. Il comandante in capo delle forze armate ucraine, Valery Zaluzhnyi, ha affermato che l’attacco è stato condotto anche con missili ipersonici e ha precisato che l’esercito ha distrutto 47 missili, 20 dei quali nell’area della capitale Kiev. In una nota Zaluzhnyi ha aggiunto che tre dei quattro missili aerei guidati (X-59) lanciati dai russi "non sono riusciti a raggiungere i loro obiettivi".
Nella capitale ai cittadini è stato chiesto di dirigersi verso i rifugi e il sindaco Vitali Klitschko ha dichiarato che ci sono state esplosioni. Un razzo ha colpito un edificio non residenziale nel distretto di Holosiivskyi. Undici in totale le persone che hanno perso la vita nel paese e altrettante quelle che sono rimaste ferite, ha reso noto il portavoce dei servizi di emergenza dell’Ucraina Oleksandr Khorunzhy parlando con la televisione di Stato. Nella capitale ha perso la vita un uomo di 55 anni, mentre le autorità di Zaporizhzhia hanno segnalato che ci sono state tre vittime.
Secondo le forze armate di Kiev le truppe russe hanno lanciato "oltre 30 missili" contro diverse zone del Paese, dopo che le difese aeree ucraine hanno abbattuto durante la notte 24 droni Shahad "kamikaze" di fabbricazione iraniana. "I sistemi di difesa aerea stanno funzionando", ha detto Yuriy Ignat, portavoce militare ucraino. Un altro portavoce ha successivamente affermato che le difese aeree ucraine avevano abbattuto 15 missili da crociera diretti a Kiev.
Le sirene hanno suonato anche nella regione di Zhytomyr, dove il governatore Vitaliy Bunechko ha chiesto ai residenti di spegnere le luci e i dispositivi elettrici non necessari e di non ignorare i segnali di allarme, poco prima delle otto di questa mattina (ora locale). Allarme anche "in tutta la zona" di Mykolaiv, dove almeno due dei razzi hanno sorvolato la regione, ha detto il governatore Vitaly Kim su Telegram.
Nella regione di Odessa un raid russo ha danneggiato due infrastrutture energetiche "critiche", ha dichiarato in una nota il capo dell’amministrazione militare, precisando che il raid non ha causato feriti, ma invitando gli abitanti a rimanere nei rifugi.
Nel frattempo la Dtek, più grande compagnia energetica privata ucraina, ha implementato interruzioni di corrente di emergenza in diverse regioni, tra cui Kiev, "a causa della minaccia di un attacco missilistico", ha detto l’azienda.
La Russia sta preparando una seconda ondata di mobilitazione, a fine febbraio, in Crimea, ha denunciato lo stato maggiore ucraino. Gli elenchi di tutti i dipendenti delle istituzioni e delle realtà private da esentare dovranno essere consegnati alle autorità entro il 29 di questo mese.
Intanto gli Stati Uniti hanno sanzionato il gruppo Wagner, designandolo formalmente come organizzazione criminale transnazionale. I beni appartenenti alla compagnia militare privata, fondato dall’oligarca russo Yevgeny Prigozhin, sono stati quindi congelati dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. "Il personale del gruppo Wagner si è impegnato in un modello continuo di gravi attività criminali, tra cui esecuzioni di massa, stupri, rapimenti di bambini e abusi fisici nella Repubblica Centrafricana e in Mali", ha affermato il Tesoro in una nota.
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha contemporaneamente annunciato sanzioni finalizzate a "prendere di mira una serie di infrastrutture chiave del gruppo Wagner, tra cui una società di aviazione, un’organizzazione di propaganda e una società di copertura di Wagner", come ha spiegato il segretario di Stato americano Antony Blinken. Nel mirino delle sanzioni americane, quindi, anche la società per azioni Terra Tech con sede in Russia e Changsha Tianyi Space Science and Technology Research Institute Co. con sede in Cina, accusate di sostenere le operazioni militari del gruppo Wagner.
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