TURCHIA: ERDOGAN IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE

Il presidente turco promette alla popolazione 500mila case nei prossimi 5 anni

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Le prossime elezioni in Turchia non sono poi così lontane: la data preposta è stata fissata per giugno 2023. Per questo, il Recep Tayyip Erdogan è già all’opera per cercare di raccogliere più consensi possibili - visto l’evidente svantaggio registrato nei sondaggi - e per far ripartire l’economia del suo Paese.

Erdogan negli ultimi mesi è stato criticato per le condizioni economiche in cui versa il paese a causa dell’aumento dell’inflazione, che ha toccato l’80%, e la svalutazione monetaria della Lira turca, che al cambio con il dollaro ha segnato -27%. Inoltre, è accusato di aver posto in essere scelte molto discutibili, come aver sostituito tre volte in due anni il Governatore della Banca Centrale, e di aver favorito il taglio dei tassi di interesse.

Con questo scenario, al presidente non resta che proporre una serie di misure che possano far riemergere la Turchia nel mercato internazionale e ottenere la conferma del suo incarico, visto anche che i partiti dell’opposizione sono molto deboli e non riescono a selezionare un candidato comune da opporre ad Erdogan.

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Il piano elettorale di Erdogan è ambizioso. Ha annunciato che investirà 49 miliardi di dollari per costruire, con l’aiuto della compagnia edile Toki, 500mila case nei prossimi cinque anni per venire incontro alle famiglie turche che vivono in affitto, costrette a sopportare i costi di locazione schizzati alle stelle a causa dell’inflazione. Immediata la risposta positiva dei cittadini: sono subito arrivate 3 milioni e mezzo di richieste per beneficiare dei nuovi immobili. Il costo di ogni unità abitativa sarà di circa 30 mila euro, che sarà possibile versare in rate da 100 euro al mese per la durata di 20 anni.

Il programma include anche esenzioni ed incentivi per gli esercizi commerciali con aiuti anche per i dipendenti, ai quali sarà aumentato il salario minimo di circa il 30%.

Erdogan ha altresì disposto l’aumento del 42% dello stipendio dei funzionari pubblici, azzerato i tassi di interesse sui prestiti per gli studenti e sui crediti bancari per le imprese destinando 2 miliardi di euro e predisposto agevolazioni per l’acquisto delle case da adibire come prima abitazione.

Infine, è in sede di approvazione un decreto con il quale si permetterà ai lavoratori di andare in pensione in anticipo e per venire incontro alla svalutazione della Lira turca si abbasseranno i tassi d’interesse all’11%, portando il rapporto debito-Pil al 6,4%.

Nel mentre, Erdogan è alla ricerca di investitori stranieri e sta cercando di concludere accordi commerciali con i Paesi del Medioriente come Arabia Saudita, Emirati e Israele.

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La campagna elettorale, quindi, è già entrata nel vivo: il presidente turco accresce il suo consenso con provvedimenti populisti che avvicinano il ceto medio alla politica, ma soprattutto grazie alla posizione ricoperta dalla Turchia dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino, che la vede protagonista nelle trattative.

Antonio Conversano

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