TRUMP AUMENTERÀ I DAZI ALLA CINA

La notizia fa crollare le Borse, Milano la peggiore in Europa. Shenzhen -7,38%

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"Gli Stati Uniti hanno perso per molti anni da 600 a 800 miliardi di dollari all’anno per il commercio. Con la Cina abbiamo perso 500 miliardi di dollari. Scusate, ma questo non accadrà mai più". Con questo tweet al vetriolo arrivato lunedì mattina, e dopo aver annunciato la sera precedente dazi clamorosi al 25% sull’import cinese, il Presidente degli Stati Uniti ha innescato il panico nelle Borse di tutto il mondo. Il crollo delle Borse, che non ha risparmiato Wall Street, che perde quasi l’1%, potrebbe essere stato amplificato dal fatto che questo annuncio è un fulmine a ciel sereno, proprio nella settimana in cui ci si aspettava la ratifica di un accordo per una tregua USA-Cina. Praticamente, se si escludono i valori di beni di rifugio come l’oro, quasi tutti gli indicatori fondamentali delle grandi economie hanno subito un contraccolpo pesante o pesantissimo. All’apertura di Wall Street, il petrolio perdeva oltre il 2%.

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Guardando le Borse più nel dettaglio, si registrano cali pesanti soprattutto in Asia: Shenzhen perde addirittura il 7,38%, seguita da Shanghai (-5,58%) e Hong Kong (-2,9%). In Europa, la peggiore è Milano, che chiude a -1,63%. Parigi -1,18%, Francoforte -1,01%. La decisione di Donald Trump è stata motivata domenica sera da quest’ultimo in quanto “L’accordo con la Cina continua, ma troppo lentamente, dato che loro continuano a cercare di rinegoziarlo: no! Le tariffe che la Cina ha pagato negli ultimi 10 mesi sono in parte responsabili dei nostri straordinari risultati economici”. Nonostante la svolta improvvisa, Pechino ha deciso di non annullare la visita, prevista per l’8 maggio, del vicepremier cinese Liu He a Washington. L’aggressività commerciale dell’amministrazione Trump potrebbe presto colpire anche l’Europa: Coldiretti e Filiera Itali ricordano infatti che domani è previsto l’avvio dell’indagine da parte del Dipartimento del Commercio Usa sulla proposta di mettere i dazi alle importazioni per una lunga lista di prodotti provenienti da Paesi Ue, tra cui il Prosecco, il Marsala, l’uva e l’olio d’oliva. Se i dazi dovessero essere confermati, quindi, il commercio alimentare italiano potrebbe uscirne fortemente danneggiato. Con buona pace di chi, mentre elogia Trump, afferma di voler difendere il Made in Italy.

Giulio Negri

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