TRUMP:"MARTEDI’ MI ARRESTERANNO" - Nel frattempo youtube lo riabilita

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L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump prevede di essere arrestato martedì e lo fa citando quelle che definisce ’’fughe di notizie illegali dal corrotto ufficio del procuratore di Manhattan’’. Una previsione alla quale, sul social Truth che ha creato come alternativa a Twitter, Trump fa seguire un appello: ’’Manifestiamo, riprendiamoci il Paese’’.

cms_29783/Image.jpegIl caso a cui fa riferimento Trump, e per il quale scrive ’’mi arresteranno questo martedì’’, è quello relativo al presunto pagamento di 130mila dollari all’ex pornostar Stormy Daniels per comprarne il silenzio sulla loro passata relazione.

Il post di Trump, che riporta alla mente i suoi appelli prima dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, ha sorpreso i collaboratori dell’ex presidente, scrive il Washington post. Da giorni i consiglieri e gli avvocati dell’ex presidente si aspettano una sua incriminazione, ma il portavoce di Trump, Steven Cheung, ha detto questa mattina che non è giunta alcuna notifica formale e che i sostenitori del tycoon sono invitati a partecipare al suo comizio della settimana prossima in Texas.

Susan Necheless, una degli avvocati di Trump, ha detto che l’ex presidente potrebbe aver preso l’informazione del presunto arresto di martedì dai media, dopo che sono uscite ieri notizie di riunioni la settimana prossima delle forze dell’ordine sulla sicurezza in caso di incriminazione dell’ex presidente. Anche gli agenti del Secret Service, che assicurano la sicurezza di tutti gli ex presidenti, appaiono sorpresi.

La loro aspettativa è che l’ufficio del procuratore distrettuale intenda negoziare con i legali di Trump i termini entro i quali l’ex presidente potrebbe consegnarsi volontariamente in caso di incriminazione. E che in questo caso il Secret Service sarebbe subito avvertito. Ma finora non vi è stata nessuna notifica, secondo fonti ben informate.

Un’eventuale incriminazione di Trump sarebbe un evento senza precedenti. Un ex presidente, sotto inchiesta per la gestione di documenti riservati e l’assalto al 6 gennaio, che viene incriminato per un pagamento di 130mila ad una ex pornostar per tacere su una loro presunta relazione.

Nel frattempo giunge notizia che, l’ex presidente americano, è stato completamente riabilitato su tutti i social network. Dopo la riammissione su Twitter lo scorso novembre (probabilmente il social network della cui mancanza ha più sofferto il tycoon), c’era stato il benestare anche della famiglia Meta lo scorso gennaio, che ha ripristinato i suoi account Facebook e Instagram.

cms_29783/0.jpgRestava solo YouTube, e la notizia è arrivata: l’account di Donald Trump, dopo oltre due anni, è stato riattivato. Ma facciamo un passo indietro e torniamo al 6 gennaio 2021. Tutti ricordiamo il gravissimo attacco alla democrazia sofferto dal governo di Washington, in quel giorno, allorquando gruppi di facinorosi, per lo più parteggianti proprio per Donald Trump, assaltarono il Campidoglio. La motivazione alla base delle violenze era l’accusa, verso il neoeletto presidente Joe Biden, di brogli elettorali. Sotto focus, ovviamente, l’atteggiamento di Trump che ha sostenuto il comportamento di questi violenti e che, per questo motivo, è stato rimosso dai social network. Formalmente, le motivazioni di questa sospensione sono state esplicitate in ripetute violazioni alla policy dei vari social e per aver incitato alla violenza proprio in quell’occasione.

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Inutile ricordare che, il leader del partito repubblicano non è stato con le mani in mano (potremmo dire “in silenzio”), ben pensando di fondare un proprio social network, del tutto simile a Twitter, dal titolo evocativo: “Truth”. Rilasciato il 21 febbraio del 2022, nel mercato statunitense, esattamente nel “giorno dei Presidenti” (e quindi non in una giornata a caso), Truth aveva una missione, ovvero la pubblicazione della verità, rappresentando un vero e proprio rifugio per tutti coloro che su Twitter (e, più in generale sui social), si fossero sentiti imbavagliati. Proprio YouTube, però, fu l’ultimo, tra i social, a bloccare l’ex presidente, il cui portavoce oggi dichiara: “Abbiamo valutato attentamente il rischio continuo di violenza nel mondo reale, bilanciandolo con l’importanza di preservare l’opportunità per gli elettori di ascoltare in modo equo i principali candidati nazionali nel periodo che precede le elezioni”. Infatti, è noto come lo stesso leader si sia ufficialmente candidato alle prossime elezioni del 2024. Per quanto invece concerne i contenuti del canale, viene fatta una scrematura dei video che erano stati caricati in precedenza, specificando che quelli incitanti alla violenza non verranno ripristinati. Lo scorso gennaio, su Facebook, Trump riapparve con un glorioso “I’m back”, pubblicando altresì un piccolo video ripreso da una vecchia campagna elettorale, in cui diceva “Scusatemi se vi ho fatto aspettare, ma era un affare complicato”. Stesso video oggi pubblicato su YouTube.

Nessuna voce invece ancora su Twitter, ma si suppone che tornerà presto a tuonare anche su quella piattaforma, nonostante avesse spesso riferito come “Truth” fosse la sua casa e che non l’avrebbe tradita. Certo è che le decine di milioni di followers di cui dispone, su ciascun social e in tutto il mondo, sono un patrimonio che non può essere dilapidato, proprio alla vigilia del nuovo impegno elettorale e per il fatto che si trovi al centro di inchieste giudiziarie che lo riguardano, su tutte quella della procura di New York.

Enrico Picciolo

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