TROPPA INGHILTERRA PER GLI AZZURRI

La partita degli azzurri, condizionata da un paio di episodi, fa illudere i tifosi italiani

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In uno Stadio Olimpico “sold out”, la nazionale italiana di Rugby sfida l’Inghilterra nel secondo match del Torneo Sei Na. La pioggia incessante caduta nelle prime ore del mattino, lascia alcuni dubbi circa la strategia d’adottare in campo, così come afferma Sergio Parisse nei “Captains Run” di sabato mattina: “Le condizioni meteo saranno un fattore decisivo, incideranno sul tipo di gioco”.

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Per l’Italia, reduce da una quasi vittoria contro i “galletti” francesi, la formazione schierata da Brunel rimane invariata rispetto sabato scorso, con l’unica novità, nel ruolo di estremo, di McLean al posto dell’infortunato Odiete. Al team azzurro si aggregano anche gli esordienti, Edoardo Padovani e il sud africano Steyn. Anche l’Inghilterra, vittoriosa di misura a Edimburgo contro la Scozia, arriva a Roma con qualche novità nel XV ufficiale: Vunipola, Lawes e Youngs titolari, mentre Maro Itoje, promessa del rugby anglosassone, esordisce partendo dalla panchina. A pochi minuti dal fischio d’inizio, arbitra il neozelandese Glen Jackson, l’adrenalina scorre a fiumi in entrambe le franchigie. Gli Azzurri sono molto concentrati, ma gli inglesi sono i favoriti alla vittoria finale del Torneo. La statistica è tutta a favore degli ospiti. L’Inghilterra ha vinto tutti i ventuno match disputati fino a oggi tra le nazionali. Anche se, nelle ultime otto partite, il gap di punti è diminuito di molto (solo 7/8 punti di differenza).

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E Parisse alla vigilia del match, fa sapere: “Loro sicuramente cercheranno di metterci pressione al piede, ma il nostro obiettivo è di rimanere performanti e competitivi”. C’è tensione nell’aria; per capirlo basta vedere il volto dei giocatori durante l’esecuzione degli inni nazionali. Sono le 15.00 in punto: inizia la “battaglia”! I padroni tirano il calcio d’inizio e attaccano da sinistra verso destra rispetto alla tribuna Monte Mario. La difesa azzurra tiene molto bene l’avvio inglese, e con il piede di Canna riesce a tenere alta la linea di attacco italiana. Al 9° minuto, un errore degli avversari ci concede un calcio piazzato. Realizza Canna che ci porta avanti per 3-0. Al 10° Farrell riporta il punteggio in parità: 3-3. Fuori Fuser infortunato, al suo posto entra Bernabò. Al 17°, un nuovo errore della prima linea azzurra, permette a Farrell di centrare i pali per il secondo calcio piazzato inglese. Siamo sotto di tre punti, ma l’Italia c’è. Dopo un tentativo di drop, sbagliato di poco, Canna pareggia i conti con un piazzato. Al 19° il risultato è di 6-6. La partita è molto equilibrata, con gli inglesi leggermente più indisciplinati. AL 25°, purtroppo, arriva la meta inglese che sfrutta un’indecisione in fase difensiva: realizza George Ford. Parisse e compagni non mollano e riescono, come le formichine, a conquistare “metro su metro” la metà campo avversaria. Un altro calcio piazzato, è messo tra i pali dal solito Canna. Si va negli spogliatoi, con l’Italia in attacco, sul risultato di 11 a 6 per l’Inghilterra. Un ottimo primo tempo giocato alla pari, e con un po’ di fortuna poteva terminare con i padroni di casa in vantaggio.

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Il secondo tempo inizia con i ragazzi di Brunel molto determinati, anche se gli inglesi sembrano voler spingere di più sulle fasce. Al 7° accade un episodio che avrebbe potuto cambiare le sorti della partita: un brutto placcaggio di Haskell su McLean, non è sanzionato dall’arbitro con il cartellino giallo. Al 13° un altro episodio cambia definitivamente le sorti della partita in favore degli ospiti: un brutto errore di Sarto e Bellini, manda in meta Joseph. Da questo momento in poi ci sono solo gli inglesi in campo. I troppi esordienti nel XV azzurro e la poca esperienza in capo internazionale, permette agli avversari di essere i padroni del terreno di gioco. L’Inghilterra va in meta nel secondo tempo per ben quattro volte: una realizzata da Ford, tre da Joseph, e una da Farrell che è infallibile anche nei calci piazzati. Il match termina con il risultato di 11-40 per gli inglesi. Tutto sommato, una sconfitta contro i maestri inglesi ci può anche stare, ma ci sono pur sempre le attenuanti dell’episodio del cartellino giallo non dato ad Haskell che avrebbe permesso all’Italia di giocare con un uomo in più (N.d.R Nel Rugby è davvero molto difficoltoso giocare con un uomo in meno).

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A tal proposito, nella conferenza post-partita, il Capitano Parisse dichiara: “Non bisogna mai lamentarsi delle scelte dell’arbitro: Spesso questo tipo di fallo è sanzionato con il giallo ma oggi non è andato così e sono cose che capitano”. Per quanto riguarda invece l’aspetto del gioco azzurro, per molti scampoli di secondo tempo abbiamo assistito a diverse azioni caratterizzate dall’individualità, frutto della mancanza di schemi e di equilibri saltati, ma il capitano dell’Italia, a riguardo, non è molto d’accordo, e aggiunge: “Le nostre azioni di gioco sono impostate su schemi molto semplici e questo sport si basa anche sull’improvvisazione dei singoli giocatori, e sugli episodi”. Adesso è tutto da rifare e anche se l’infermeria è piena (Garcia – Zanni – Genko - Fuser), non rimane che concentrarsi sulla prossima partita: sabato 28 febbraio si gioca in casa contro la Scozia.

Umberto De Giosa

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