TREVISO
BIMBA DI 10 ANNI VITTIMA DI UNA RARA INFLUENZA
Tragedia nel trevigiano, una bambina di soli dieci anni ha perso la vita martedì vent’otto gennaio all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso per via di una complicanza di un virus influenzale di tipo B. Secondo le ricostruzioni sabato scorso la bambina accusava febbre alta e la domenica sera a causa di un peggioramento dello stato generale e della sintomatologia febbrile i suoi genitori hanno deciso di portarla al pronto soccorso. I medici l’hanno prontamente visitata e dopo accurati esami hanno capito che si trattava di una situazione estremamente grave. Nonostante le cure intensive, i rapidi accertamenti e il repentino trasferimento in rianimazione il quadro clinico della bambina ha continuato a peggiorare. Successivamente sia la Tac che la risonanza magnetica hanno confermato una compromissione cerebrale molto pericolosa che ha portato, nella notte tra domenica e lunedì, la bambina in coma; un decorso a quanto pare rapidissimo della malattia che ha colpito la povera piccola.
Per due giorni i medici hanno tentato ogni possibile terapia per cercare di salvarle la vita ma, purtroppo per la paziente non c’è stato nulla da fare; un destino segnato quello della piccola Emma che si è spenta nell’ospedale di Treviso nel pomeriggio di martedì vent’otto gennaio. Dalle analisi effettuate nelle ore successive è emerso che c’è stata una severa compromissione cerebrale con interessamento dei centri vitali; si è trattato di un’encefalopatia acuta necrotizzante che, a detta dei medici, è una patologia estremamente rara. Una patologia che si manifesta in seguito a infezioni virali su base metabolica-immunomediata tra le quali anche l’influenza di tipo B combinata ad altri virus. La malattia ha un livello di morte molto elevato perché ha un andamento rapido e devastante sul sistema nervoso centrale compromettendone i centri vitali e per cui in questi casi qualsiasi tipo di terapia risulta inefficace. Secondo la letteratura scientifica è una patologia molto rara che non lascia scampo e alla quale si imputano non più di un centinaio di casi pediatrici a livello mondiale.
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