TRAFFICO DI ESSERI UMANI: UNA VITTIMA SU QUATTRO È MINORENNE

Save the Children lancia l’allarme dichiarando che la tratta degli schiavi produce un profitto di oltre 29 miliardi di euro l’anno

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cms_26946/0.jpgLa globalizzazione ha migliorato diversi aspetti della vita quotidiana, ma non è riuscita ad eliminare una piaga che annienta la dignità dell’essere umano dalla notte dei tempi.

La tratta degli schiavi, nello specifico degli esseri umani, è ancora attuale e diffusa nel mondo. È un mercato molto redditizio, ancor più del traffico di sostanze stupefacenti e armi da fuoco, e coinvolge anche donne e bambini che sono obbligati a prostituirsi.

Infatti, in Italia con l’avvento della pandemia è aumentato il traffico e lo sfruttamento di ragazze africane, in particolar modo ivoriane, che sono state costrette a subire soprusi all’interno di abitazioni private.

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cms_26946/logo.jpgSave the Children ha reso noto un rapporto della XII edizione di “Piccoli Schiavi Invisibili”, che sarà pubblicato durante la Giornata internazionale contro la tratta degli esseri umani, in programma il prossimo 30 luglio. Dal report si evince che i bambini rappresentano il 64% delle vittime e che in Europa il traffico di esseri umani produce circa 29,4 miliardi di euro di profitti all’anno.

Il rapporto svela, inoltre, che in Italia i casi accertati di sfruttamento nel 2021 erano di 1.911 con un aumento rispetto al 2020 di 706 casi, di cui 75,6% di sesso femminile e il 3,3% rappresentati da bambini con una fascia d’età che va dai 18 ai 25 anni, pari al 45,5%.

La natura dello sfruttamento è soprattutto di tipo sessuale (48,9%) e lavorativa (18,8%).

I paesi di origine delle vittime sono la Nigeria (65,6%), il Pakistan (4,5%), il Marocco (2,6%), il Gambia (2,5%) e la Costa d’Avorio (2,3%).

L’Europol cerca di vigilare e ostacolare la tratta degli schiavi, ma solo nel 2021 ha ricevuto 28.758 nuove segnalazioni con un incremento rispetto al 2020 di 6.139 nuovi casi.

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Save the Children ha comunicato che le organizzazioni criminali hanno cambiato le loro strategie e ora si sono adattate alla pandemia e alle tecnologie.

In questo modo il sistema si è evoluto lasciando spazio allo “sfruttamento in door” e al sistema di “e-trafficking” con forum dedicati, servizi a pagamento nel dark web, chat e social media.

Non a caso, solo in Italia si sono registrati nell’ultimo anno 5.316 casi di pedopornografia, con un aumento rispetto all’anno precedente di ben 3.243 casi.

Questo fenomeno ha riguardato nello specifico 531 minori, di cui 306 bambini tra i 10 e i 13 anni.

Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children, ha dichiarato: “Il fenomeno della tratta digitale si è affermato particolarmente nel periodo dell’emergenza Covid. Se i criminali hanno saputo cogliere molto rapidamente le opportunità del digitale, le autorità di competenza e la rete di protezione devono oggi fronteggiare diverse sfide nel cercare di contrastare il fenomeno.

Dobbiamo rafforzare gli strumenti di monitoraggio e conoscenza dell’e-trafficking e dello sfruttamento indoor, coinvolgendo istituzioni nazionali, sovranazionali e internazionali e organizzazioni indipendenti attive nella protezione dei minori”.

Antonio Conversano

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