THIERRY BRETON SPINGE VERSO IL NUCLEARE

Per il commissario europeo bisognerà investire 500 miliardi di euro

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L’Unione europea deve investire 500 miliardi di euro nell’energia nucleare da qui al 2050. È più che un monito quello che arriva dal commissario europeo per il Mercato interno e i Servizi, Thierry Breton. Il commissario, ha parlato al domenicale francese Journal du Dimanche, incentrando le sue dichiarazioni sulla transizione ecologica, tema molto sentito in questa epoca. A tal proposito è bene fare chiarezza. La transizione ecologia dell’Europa passa dal Green Deal europeo, o Patto Verde, ovvero un insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea, volte a raggiungere la neutralità climatica nel Vecchio continente entro il 2050. Tanti sono i punti e gli obbiettivi da raggiungere tra cui: innalzamento ad almeno il 50% di riduzione delle emissioni di gas effetto serra entro il 2030, crescita economica dissociata dall’uso di risorse, nessuna persona e nessun luogo trascurato, leggi sull’economia circolare, ristrutturazione edifici, biodiversità, agricoltura ed innovazione. Tempo addietro, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva così commentato il Green Deal: «L’accordo sarà come lo sbarco sulla Luna». Il progetto renderebbe così l’Europa il primo continente ad aver raggiunto la neutralità climatica.

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A dirigere le operazioni è stato nominato Frans Timmermans, come vicepresidente esecutivo per il Green Deal. A tutti gli effetti il Deal prese forma due anni fa. Il 13 dicembre 2019, il Consiglio europeo ha deciso di aggiungere una clausola di non partecipazione della Polonia, ed il 15 gennaio 2020 il Parlamento europeo votò a favore dell’accordo. Il Green Deal si pone in parallelo al Green New Deal proposto invece dagli Stati Uniti. L’accordo europeo prevede che, un terzo dei 1800 miliardi di euro investiti dal piano di ripresa NextGenerationEU e il bilancio settennale dell’UE, sia indirizzato proprio al Green Deal. Tornando alle parole di Breton, in concomitanza al Green Deal, il commissario ha etichettato come «cruciale» il fatto di considerare come verde l’energia nucleare. Per fare ciò, è necessario uno sviluppo dell’energia atomica, in modo da poter essere di nuova generazione. Per tale obbiettivo sono quindi necessari i 500 miliardi sopracitati da Breton.

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«Da sole, le centrali nucleari esistenti richiederanno 50 miliardi di euro di investimenti entro il 2030», ha spiegato il commissario Ue. Il 31 dicembre scorso infatti, la Commissione ha deciso di inserire il nucleare, ma anche il gas, nella sua tassonomia verde, che è volta ad agevolazioni agli investimenti che possono contribuire alla lotta al cambiamento climatico. «L’inclusione dell’energia atomica è fondamentale per consentire al settore di attirare i capitali di cui ha bisogno. La transizione ecologica condurrà a una rivoluzione industriale su una scala senza precedenti e le fonti rinnovabili da sole dovranno mobilizzare 65 miliardi di euro di investimenti all’anno. A ciò occorrerà aggiungere 45 miliardi di investimenti annui per dotarsi di infrastrutture di rete aggiuntive», ha aggiunto Breton. «La proposta della Commissione europea prevede un ruolo per il gas naturale e il nucleare come mezzi per facilitare la transizione verso un futuro energetico basato prevalentemente su fonti rinnovabili, e prevede anche la messa a punto di misure per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi», ha concluso il commissario europeo per il Mercato interno e i servizi.A tal proposito sono in corso consultazioni con gli Stati membri, perché esiste ancora disaccordo interno sul futuro del nucleare, con Paesi come la Germania ed Austria contrarie.

Riccardo Seghizzi

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