TERZA DOSE,OMS: " A OVER 60 DOPO VACCINI CINESI E A IMMUNODEPRESSI"

In Italia ulteriori 2.494 contagi e altri 49 morti - I dati dalle Regioni - Green pass obbligatorio al lavoro, multe e controlli: tutte le regole

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Terza dose, Oms: "A over 60 dopo vaccini cinesi e a immunodepressi"

La terza dose di vaccino anti-Covid? Per gli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità è raccomandabile farla per le persone moderatamente e gravemente immunocompromesse - come dose aggiuntiva di tutti i vaccini che sono nell’elenco per l’uso di emergenza (Eul) dell’Organizzazione mondiale della sanità - e dovrebbe essere offerta alle persone dai 60 anni in su vaccinate con i vaccini inattivati cinesi Sinovac e Sinopharm. E’ quanto indica il Gruppo strategico di esperti (Sage) dell’Oms sulle vaccinazioni.

Il Sage ha raccomandato per tutti i vaccini la dose addizionale agli immunodepressi "poiché queste persone hanno meno probabilità di rispondere adeguatamente alla vaccinazione dopo una serie primaria standard" a due dosi e "sono ad alto rischio di Covid grave". Per quanto riguarda i vaccini cinesi, l’indicazione è che dovrebbe essere offerta agli over 60 una dose aggiuntiva dello stesso vaccino come parte di una serie primaria estesa. Oppure è possibile prendere in considerazione una terza dose eterologa, con un’altra tipologia di vaccino, "anche sulla base della fornitura del vaccino e delle considerazioni sull’accesso". Nell’attuare questa raccomandazione, puntualizzano gli esperti, "i Paesi dovrebbero inizialmente mirare a massimizzare la copertura con 2 dosi in quella popolazione e, successivamente, somministrare la terza dose, a partire dai gruppi di età più avanzata".

Fra i punti affrontati dal Sage nel meeting, che si è tenuto in questi giorni, ci sono anche le strategie per la vaccinazione a livello globale. Per Covid, sulla base di quanto raccomandato a giugno e andando avanti su quell’indicazione, si dà la priorità, data la progressione della pandemia, alla vaccinazione delle popolazioni ad alto rischio e di tutti gli adulti. E in un’ottica di mitigazione del rischio la strategia a cui si chiama è che il 70% della popolazione mondiale sia completamente vaccinata entro metà 2022, pur riconoscendo le incertezze scientifiche e la necessità di aggiornamenti man mano che nuove evidenze diventano disponibili. Viene inoltre rimesso l’accento sul problema dell’iniquità dell’accesso ai vaccini che è stato estremo per quelli contro Covid, con i Paesi ad alto reddito che hanno somministrato 35 volte più dosi rispetto a quelli a basso reddito e i Paesi della regione africana dell’Oms che hanno solo il 3% della popolazione completamente vaccinata.

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cms_23471/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia ulteriori 2.494 contagi e altri 49 morti

Sono 2.494 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore su 315.285 tamponi effettuati con un indice di positività dello 0,8%.

Registrati altri 49 morti. In calo di 23 unità i ricoverati con sintomi che in totale sono 2.665. Scendono anche di 4 unità i ricoveri in terapia intensiva, 370 in totale. Dall’inizio dell’emergenza sono 4.704.318 le persone che sono state contagiate dal Covid-19, mentre le vittime sono 131.384. I guariti ad oggi sono 4.490.388 di cui 3.997 nelle ultime 24 ore.

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I dati dalle Regioni

LOMBARDIA - Sono 306 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano 3 decessi.

CAMPANIA - Sono 208 i contagi da coronavirus.Si registrano 5 decessi.

ABRUZZO - Sono 56 i nuovi contagi da coronavirus. Si registra 1 decesso.

BASILICATA - Sono 20 i contagi da coronavirus. Si registra 1 decesso.

PUGLIA - Sono 118 i contagi da coronavirus. Si registrano 7 decessi.

TOSCANA - Sono 135 i contagi da coronavirus. Si registrano 4 decessi.

FRIULI VENEZIA GIULIA - Sono 61 i nuovi contagi da coronavirus. Si registra 1 decesso.

SARDEGNA - Sono 43 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano 2 decessi.

PIEMONTE - Sono 189 i nuovi contagi di coronavirus. Si registrano 2 decessi.

EMILIA ROMAGNA - Sono 157 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano 2 decessi.

LAZIO - Sono 221 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano 3 decessi.

LIGURIA - Sono 59 i contagi da coronavirus. Non si registrano decessi.

SICILIA - Sono 273 i contagi da coronavirus. Si registrano 12 decessi.

VALLE D’AOSTA - Sono 6 i nuovi contagi da coronavirus. Non si registrano decessi.

CALABRIA - Sono 170 i contagi da coronavirus. Non si registrano decessi.

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cms_23471/Green_pass_Italia.jpgGreen pass obbligatorio al lavoro, multe e controlli: tutte le regole

Green pass obbligatorio al lavoro dal 15 ottobre, il premier Draghi ha firmato il Dpcm con le linee guida. Cosa cambia? Palazzo Chigi chiarisce tutte le regole.

Green pass al lavoro, il Dpcm: chi deve averlo, chi non ce l’ha, chi controlla

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, su proposta del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta e del ministro della Salute Roberto Speranza, ha adottato con Dpcm le linee guida relative all’obbligo di possesso e di esibizione della certificazione verde COVID-19 da parte del personale delle pubbliche amministrazioni. "Oltre ai lavoratori dipendenti della singola amministrazione, sono soggetti all’obbligo i dipendenti delle imprese che hanno in appalto i servizi di pulizia, di ristorazione, di manutenzione, di rifornimento dei distributori automatici, i consulenti e collaboratori e i prestatori o frequentatori di corsi di formazione, come pure i corrieri che recapitano all’interno degli uffici posta d’ufficio o privata. Sono esclusi soltanto gli utenti", si sottolinea.

"I soggetti in attesa di rilascio di valida certificazione verde potranno utilizzare i documenti rilasciati dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta. I soggetti sprovvisti di certificazione verde dovranno essere allontanati dal posto di lavoro - ricorda Palazzo Chigi - Ciascun giorno di mancato servizio, fino alla esibizione della certificazione verde, è considerato assenza ingiustificata, includendo nel periodo di assenza anche le eventuali giornate festive o non lavorative. In nessun caso l’assenza della certificazione verde comporta il licenziamento".

"Il soggetto preposto al controllo è il datore di lavoro, che può delegare questa funzione con atto scritto a specifico personale, preferibilmente con qualifica dirigenziale. Le linee guida lasciano libero il datore di lavoro di stabilire le modalità attuative. Il controllo potrà avvenire all’accesso, evitando ritardi e code durante le procedure di ingresso, o successivamente, a tappeto o su un campione quotidianamente non inferiore al 20% del personale in servizio, assicurando la rotazione e quindi il controllo di tutto il personale".

"Per le verifiche, sarà possibile usare l’applicazione gratuita Verifica C-19. Inoltre, saranno fornite alle amministrazioni applicazioni e piattaforme volte a facilitare il controllo automatizzato, sul modello di quanto avvenuto per scuole e università". Il Dpcm prevede anche maggiore flessibilità negli orari di ingresso e di uscita. "Ogni amministrazione - viene infatti precisato - anche al fine di non concentrare un numero eccessivo di personale sulle mansioni di verifica della certificazione verde, dovrà provvedere ad ampliare le fasce di ingresso e di uscita dalle sedi di lavoro del personale alle proprie dipendenze. Sarà quindi consentito il raggiungimento delle sedi di lavoro stesse e l’inizio dell’attività lavorativa in un più ampio arco temporale".

Green pass obbligatorio al lavoro, le faq di Palazzo Chigi

Controlli

Ogni amministrazione o azienda è autonoma nell’organizzare i controlli. I datori di lavoro definiscono le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro. "È opportuno utilizzare modalità di accertamento che non determinino ritardi o code all’ingresso. Nelle pubbliche amministrazioni l’accertamento, che dovrà avvenire su base giornaliera, prioritariamente nella fascia antimeridiana della giornata lavorativa, potrà essere generalizzato o a campione, purché in misura non inferiore al 20% del personale presente in servizio e con un criterio di rotazione che assicuri, nel tempo, il controllo su tutto il personale dipendente", spiega Palazzo Chigi.

Oltre all’app VerificaC19, saranno rese disponibili per i datori di lavoro, pubblici e privati, specifiche funzionalità che consentono una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni. Tali verifiche potranno avvenire attraverso:

- l’integrazione del sistema di lettura e verifica del QR code del certificato verde nei sistemi di controllo agli accessi fisici, inclusi quelli di rilevazione delle presenze, o della temperatura;

- per gli enti pubblici aderenti alla Piattaforma NoiPA, realizzata dal Ministero dell’economia e delle finanze, l’interazione asincrona tra la stessa e la Piattaforma nazionale-DGC;

- per i datori di lavoro con più di 50 dipendenti, sia privati che pubblici non aderenti a NoiPA, l’interazione asincrona tra il Portale istituzionale INPS e la Piattaforma nazionale-DGC;

- per le amministrazioni pubbliche con almeno 1.000 dipendenti, anche con uffici di servizio dislocati in più sedi fisiche, una interoperabilità applicativa, in modalità asincrona, tra i sistemi informativi di gestione del personale del, e la Piattaforma nazionale-DGC.

Chi non è vaccinato

Cosa succede a chi non può ricevere il vaccino per motivi di salute? "I soggetti che, per comprovati motivi di salute, non possono effettuare il vaccino contro il COVID-19, dovranno esibire un certificato contenente l’apposito ’QR code’ in corso di predisposizione", si legge nelle Faq. "Nelle more del rilascio del relativo applicativo, il personale esente – previa trasmissione della relativa documentazione sanitaria al medico competente dell’amministrazione di appartenenza – non potrà essere soggetto ad alcun controllo".

Green pass in arrivo

Per chi ha diritto al green pass ma non ha ricevuto ancora il certificato, "sarà possibile avvalersi dei documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta".

Le sanzioni per chi non è vaccinato

"Il lavoratore, pubblico o privato, è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del green pass" se si presenta al lavoro senza il certificato. Il lavoratore che accede al luogo di lavoro senza green pass va incontro ad una multa che va da 600 a 1.500 euro. Vengono poi applicate anche le sanzioni disciplinari eventualmente previste dai contratti collettivi di settore. "Oltre alla retribuzione, non sarà più versata al lavoratore senza green pass qualsiasi altra componente della retribuzione, anche di natura previdenziale, avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario, previsto per la giornata di lavoro non prestata. I giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione delle ferie e comportano la perdita della relativa anzianità di servizio", si legge nelle Faq. Il datore di lavoro che non controlla il rispetto delle regole sul green pass rischia una sanzione amministrativa che va da 400 a 1.000 euro.

Green pass da estetisti, parrucchieri, taxi

Parrucchieri ed estetisti non devono chiedere il Green pass ai clienti. "I parrucchieri, gli estetisti e gli altri operatori del settore dei servizi alla persona devono controllare il green pass dei propri clienti? E i clienti, devono controllare il green pass di tali operatori? Il titolare dell’attività deve controllare il pass dei propri eventuali dipendenti ma non deve richiederlo ai clienti, né questi ultimi sono tenuti a chiederlo a chi svolge l’attività lavorativa in questione", spiega Palazzo Chigi.

Come devono comportarsi i clienti che salgono a bordo di un taxi o di una vettura Ncc? "I clienti non sono tenuti a verificare il Green pass dei tassisti o dei conducenti di Ncc".

Green pass obbligatorio al lavoro per i dipendenti pubblici dal 15 ottobre. Quali sono le regole? Come funzionano i controlli? Come si effettua la verifica? Gli utenti hanno bisogno del Green pass? Il certificato serve per svolgere lo smart working nella PA? Le linee guida chiariscono la situazione.

Green pass e smart working

Non sono consentite deroghe sull’obbligo del Green pass per i dipendenti pubblici e senza certificato verde non si può ricorrere allo smart working: non è consentito infatti in alcun modo individuare i lavoratori da adibire a lavoro agile sulla base del mancato possesso del green pass o dell’impossibilità di esibire la certificazione. Il possesso del certificato verde e la sua esibizione sono condizioni che devono essere soddisfatte al momento dell’accesso al luogo di lavoro. Il lavoratore che dichiari il possesso del Green pass ma non sia in grado di esibirlo deve essere considerato assente ingiustificato e non può in alcun modo essere adibito a modalità di lavoro agile.

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