TARANTO: i Wind days ed i parchi minerali a cielo aperto

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Nei Wind days, che scattano nelle ore in cui il vento proveniente da nord ovest supera i 7 m al secondo, il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ha di recente disposto un’ordinanza urgente a proposito delle polveri dei parchi minerali dell’Ilva, che invadono l’area dei Tamburi incrementando i rischi per la salute. Di seguito i provvedimenti adottati.

  • Il divieto di ripresa/messa a parco di materiale dei parchi minerali
  • Il fermo marcia dei nastri trasportatori non chiusi connessi
  • La pulizia straordinaria della viabilità interna dello stabilimento e delle strade e marciapiedi del quartiere Tamburi con effetto immediato
  • L’apertura delle scuole con orario ridotto

Nient’altro è previsto: non si agisce infatti sulle fonti inquinanti, non si riduce la produzione, non si bloccano gli impianti che possono smuovere minerali e far disperdere polveri sul quartiere. In una nota testata si legge: “Il Siderurgico lascia ovunque la sua patina nera o rossastra, e quando soffia il maestrale diventa più pericoloso perché nell’aria di Tamburi e Paolo VI ristagnano il Pm10 e il Benzopirene. Il Pm10 è fumo che si sprigiona dalle combustioni, diventa fuliggine e si deposita sugli oggetti e nei bronchi delle persone che lo respirano. Polveri sottili sono il silenzioso nemico dell’apparato umano, e Taranto è città che notoriamente ne è particolarmente flagellata. E’ oramai noto che sulla città non si abbattono solo polveri di minerale di ferro e carbon fossile, stoccati nei parchi al fine dell’approvvigionamento dello stabilimento Ilva di Taranto, ma anche polveri di rifiuti speciali di vario genere, anche derivanti dal ciclo produttivo degli impianti. Questi cumuli sono stoccati in diversi punti dello stabilimento, non soltanto nei parchi minerali: polverino e fanghi di altoforno ed acciaieria, scaglie di laminazione, scorie di acciaieria da deferrizzare, fanghi derivanti dal dragaggio dei canali di scarico, cumuli di polveri in seguito alle pulizie industriali”.

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Una città sepolta dai veleni, privata finanche dell’aria, quali garanzie può offrire alla gente? Al ritorno da scuola le madri lavano la faccia ai figli e, quando c’è vento, i bimbi arrivano a casa con la faccia che brilla come se fossero truccati. I residui di ferro che luccicano, la polvere nera che vola e si fa aria, entra nei polmoni e poi nel sangue. La cordata Am Investco, nel cronoprogramma previsto dal piano ambientale, scrive che alla copertura dei parchi minerali si provvederà entro il 2023: un annuncio che ha suscitato non poche polemiche e indignazione della città, degli ambientalisti, dei sindacati. La Hyunday Steel, in Corea del Sud, ha messo a punto da diversi anni un efficace sistema di copertura dei propri parchi minerali. L’Italia cosa sta aspettando?

Ester Lucchese

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