TALENTI FEMMINILI

Rosalba Carriera: ritrattista e prima miniaturista su avorio

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Tra le artiste che hanno avuto un ruolo determinante nella storia dell’arte settecentesca, figura Rosalba Carriera.

Nata a Venezia nel 1675, si è distinta nel panorama artistico dell’epoca per le miniature sulle tabacchiere e i piccoli ritratti di graziose nobildonne.

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Rispetto alle artiste che l’hanno preceduta, non era figlia d’arte, ma ebbe la fortuna di avere una famiglia benestante – il padre era impiegato presso il podestà di Venezia – che le ha consentito di coltivare lo studio delle arti.

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Quali musica, letteratura e pittura. Imparò a dipingere presso il pittore d’arte sacra e ritrattista, Gianantonio Vucovichio Lazzari.

Come già detto, cominciò la sua carriera artistica dipingendo le tabacchiere con figure di damine graziose che divennero poi la sua fortuna una volta che le riprodusse nelle miniature su avorio.

Anzi, fu la prima artista che utilizzò l’avorio nelle miniature dandogli quella tipica lucentezza unica ed esclusiva.

cms_23708/3v.jpgFu inoltre la prima a non seguire le regole accademiche che volevano la miniatura realizzata con tratti e punti brevi e ben amalgamati.

Rosalba Carriera aggiunse invece il tratto veloce caratteristico della pittura veneziana.

Diventata famosa per la delicatezza delle sue miniature, incominciò a dedicarsi a ritratti di personaggi importanti, facendo rinascere l’arte del pastello che lei sapeva usare con tanta maestria al punto da evidenziare le emozioni attraverso l’incarnato o le mani dei soggetti dipinti.

Il suo talento era ben evidente nella ritrattistica grazie alla sua capacità di saper scrutare il volto di chi le stava di fronte.

Sapeva individuare tutti i particolari, oltre che esprimere gli stati d’animo di ognuno che poi trasportava sulla tela con profondo realismo.

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Come è evidente nel Ritratto di anziana signora, in cui dipinge il porro della signora ritratta molto dolcemente.

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Le opere che però destano più curiosità sono la serie dei suoi autoritratti.

Alcuni di essi si possono ammirare al museo Ca’ Rezzonico di Venezia, altri, come l’Autoritratto del 1740, nella collezione reale di Windsor. Ed altre opere ancora alla Pinacoteca di Dresda «Alte Meister».

Sono autoritratti che svelano uno sviluppo psicologico della pittrice.

cms_23708/6v.jpgCome l’Autoritratto del 1709, conservato agli Uffizi, in cui rappresenta se stessa spensierata mentre dipinge la sorella.

Ma anche come l’ultimo Autoritratto del 1746, dove si rappresenta con un volto molto invecchiato e impassibile, triste e duro.

Rosalba Carriera fu inoltre tra quelle donne che si discostarono dallo stereotipo femminile della damina settecentesca dedita alle frivolezze.

Lei stessa creò una specie di circolo culturale a cui appartenevano personaggi illustri dell’ambiente artistico letterario. Assidue frequentatrici del ristretto circolo della Carriera erano Felicita Sartori e Marianna Carlevarijs, entrambe pittrici.

Grazie anche a un intermediario, il suo amico Cristiano Cole, fu accettata all’Accademia nazionale di San Luca a Roma, con l’opera Fanciulla con colomba.

cms_23708/7v.jpgEntrò inoltre a far parte dell’Accademia reale durante il suo soggiorno parigino come ospite di Pierre Crozat, amico di Antoine Watteau e noto estimatore di quadri, che divenne anche suo amico.

La pittrice viaggiò molto, fu accolta dalle corti di tutta Europa dove dipingeva miniature e ritratti per le famiglie reali.

Ottenne riconoscimenti in tutto il continente al punto che a commissionarle ritratti, oltre che principi e principesse, vi fu persino il re di Francia Luigi XV.

Morì a Venezia nel 1757, quando ormai aveva smesso di dipingere dieci anni prima, essendo diventata cieca.

L’abitudine della pittrice di fare la coppia di tutti i dipinti eseguiti dal 1720 in poi, portò al lascito di una collezione incredibile di ritratti dei volti più noti del suo secolo.

Gruppo arte e cultura di Orietta Paganotti

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