Scuola, concorso straordinario (Altre News)
Cassa integrazione e lavoro, si cambia - Autostrade, ecco il piano inviato al governo - Vacanze brevi e in Italia, in crisi le città d’arte

Scuola, concorso straordinario: domande online sino al 10 agosto
Sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale le modifiche e integrazioni al decreto che regola la procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno. Modifiche che adeguano il bando alle novità inserite dal Parlamento nel decreto scuola approvato lo scorso 6 giugno. I posti a bando per la procedura concorsuale straordinaria sono 32mila.
Sulla stessa Gazzetta sono rese note le nuove date di iscrizione alla prova: i candidati possono presentare istanza di partecipazione al concorso a partire dalle ore 9,00 dell’11 luglio 2020 fino alle ore 23,59 del 10 agosto 2020. Qualora le condizioni generali epidemiologiche lo suggeriscano, lo svolgimento della prova scritta potrà avvenire in una regione diversa rispetto a quella corrispondente al posto per il quale il candidato ha presentato la propria domanda. La prova scritta, da superare con il punteggio minimo di sette decimi o equivalente e da svolgere con il sistema informatizzato, è distinta per classe di concorso e tipologia di posto. La durata è pari a 150 minuti. Ai vincitori della procedura concorsuale straordinaria immessi in ruolo nell’anno scolastico 2021/2022 che rientrano nella quota dei posti destinati alla procedura per l’anno scolastico 2020/2021 è riconosciuta la decorrenza giuridica del rapporto di lavoro dal 1 settembre 2020.
Cassa integrazione e lavoro, si cambia
Incentivo alle aziende che non utilizzano la cassa integrazione in cambio di una robusta defiscalizzazione del costo del lavoro. E’ questa l’idea, trapelata già nelle settimane scorse, che, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti di primo livello, il governo punta ad approvare già nel decreto luglio, assieme allo scostamento di bilancio.
Obiettivo della misura, alla quale il premier Giuseppe Conte lavora fianco a fianco con la ministra del Lavoro Luciana Lamorgese, è quello di favorire la ripresa delle attività dal lato dell’offerta, con un sostanzioso risparmio delle risorse stanziate per gli ammortizzatori sociali -l’auspicio- consentendo ai lavoratori di rimanere in attività usufruendo della retribuzione piena. Alle aziende verrà data la possibilità di scegliere se ricorrere alla cassa integrazione oppure avere un incentivo per tenere il lavoratore impiegato a tempo pieno.
Autostrade, ecco il piano inviato al governo
E’ arrivata nel tardo pomeriggio la proposta di accordo messa a punto da Autostrade per l’Italia per chiudere una partita con il governo che, al momento, appare tutta in salita. La mano tesa di Aspi per chiudere un braccio di ferro iniziato con la tragedia del crollo Morandi passa, intanto, da un risarcimento di 3,4 miliardi per chiudere il procedimento. A questi, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti di primo livello, si aggiungerebbero 13,2 miliardi di investimenti e 7 di manutenzioni. Nonché un taglio dei pedaggi che passa da una revisione del Piano Economico e Finanziario, acronimo Pef, in base alle modifiche del sistema tariffario introdotte dall’l’Autorità di regolazione dei Trasporti. Un incremento medio annuo delle tariffe autostradali che arrivi al massimo all’1,75% sull’arco temporale della concessione, ovvero fino al 2038. Nella proposta vi è naturalmente anche un taglio dei pedaggi, legata a doppio filo al traffico autostradale.
E’ messa inoltre nero su bianco la disponibilità dell’azienda di aprire il capitale a nuovi investitori, una strada che passa dall’aumento di capitale, viene indicato nella proposta. Altra nota interessante, elemento di assoluta novità, è che nell’offerta targata Aspi, viene assicurato all’Adnkronos, non figurerebbe la richiesta di modifica del decreto Milleproroghe. Si tratta, in altre parole, dell’articolo che riduceva l’indennizzo, in caso di revoca, a 7 miliardi, cifra di gran lunga più bassa dei 23 miliardi previsti dalla convenzione siglata nel 2008. Nessuna richiesta di modifica, dunque, nella speranza di chiudere la partita con un accordo che eviti la revoca su cui spinge soprattutto il M5S, che all’Adnkronos non si dice convinto del piano: "Per noi resta no", il giudizio.
Il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l’Italia è terminato in tarda mattinata. La proposta sul nodo delle concessioni è stata quindi recapitata in serata ai due ministeri competenti, Trasporti ed Economia, nonché a Palazzo Chigi.
Mentre l’azienda era al lavoro sulla proposta da presentare all’esecutivo, i riflettori si sono accesi anche su Cdp e sul ruolo che potrebbe svolgere nell’operazione Aspi. Cdp, infatti, spiegava all’Adnkronos una fonte vicina al dossier, "guarda all’operazione con attenzione ma parlare di un interesse vero e proprio è ancora prematuro". Sono infatti ancora molti i nodi da sciogliere, dal punto di vista politico ma non solo. Per l’eventuale ingresso di nuovi investitori è necessario che vengano chiariti diversi punti. Tra i potenziali nuovi soci graditi all’esecutivo, appunto, ci sarebbero Cdp ma anche il fondo infrastrutturale F2i, la società che conta tra i suoi azionisti le principali fondazioni italiane di origine bancaria (con una quota del 25%), primari istituti di credito (con una quota del 20%), Cdp con il 14%, Casse di previdenza, Fondi pensione, Asset manager e Fondi sovrani.
Ma prima di qualsiasi altra valutazione, da parte dei potenziali nuovi investitori, resta da capire che cosa sarà l’Aspi del futuro e se resterà una società redditizia o meno. E c’è anche la spada di Damocle del contenzioso legale che rischia di scoraggiare eventuali investimenti. "Deve essere un investimento che dia delle prospettive e una visibilità. Un eventuale taglio alle tariffe rischierebbe di scoraggiare gli investimenti", spiega una fonte finanziaria.
Vacanze brevi e in Italia, in crisi le città d’arte
Il 93% degli italiani, ben il 16% in più dello scorso anno, farà vacanze inItalia. Mete privilegiate Puglia, Toscana e Sicilia con un mix di mare, enogastronomia, benessere e itinerari green. Perdura pesantemente la crisi delle città e luoghi d’arte, al quarto posto fra le preferenze degli intervistati, menzionate dal 15% contro il 22% dello scorso anno. Per il 7% che invece opterà per mete estere, la scelta non può che restringersi al panorama europeo dove a Grecia, Francia e Spagna, già in auge lo scorso anno, si aggiunge come new entry l’Austria che sostituisce l’Inghilterra, normalmente presente fra le destinazioni top dell’era pre-Covid. E’ quanto emerge dall’Osservatorio Confturismo Confcommercio e Swg sull’indice di fiducia del viaggiatore relativo al mese di giugno.
L’elemento rilevante, si legge nell’analisi, resta però la ’qualità’ della vacanza programmata: quasi 4 intervistati su 10 pensano di fare una vacanza breve, di 2 o 3 giorni, non lontano da casa, e diventano 1 su 2 se si contano anche quelli che ipotizzano vacanze di almeno una settimana ma sempre senza spostarsi molto dalla residenza abituale.
Andando nel dettaglio della rilevazione, aumentano di 3 punti, dal 35% al 38% in un mese, gli intervistati che dichiarano di volersi concedere una vacanza nei prossimi mesi, ma restano in molti, il 39%, a dire che comunque aspetteranno a spostarsi da casa. A questi ultimi si somma poi un ulteriore 19% di indecisi che vorrebbero partire ma temono di non avere disponibilità economiche o di ferie sufficienti. "Un panorama di grande incertezza, quindi, confermato dal fatto che solo il 36% degli intervistati che intende partire dichiara di avere già prenotato la vacanza da fare entro settembre, una percentuale incredibilmente bassa in questo periodo dell’anno", spiega l’analisi.
"Finito il lockdown la crisi continua, mi auguro che il turismo – afferma Luca Patanè, presidente di Confturismo-Confcommercio - venga messo con urgenza al centro dei nuovi provvedimenti che governo e Parlamento si apprestano a varare. E’ necessaria una cabina di regia sul turismo per programmare la ripartenza", conclude.
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