Scuola, al via la ’chiamata veloce’ dei docenti (Altre News)

Sanità,abolito il superticket, nessuno lo pagherà più - Anticipo Tfr, ecco la procedura e i tempi d’attesa

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Scuola, al via la ’chiamata veloce’ dei docenti

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Prende il via la "chiamata veloce" dei docenti, la nuova procedura prevista dal decreto sulla scuola approvato a dicembre in Parlamento che consente a chi è in graduatoria, ma non ha ottenuto il ruolo con la normale tornata di assunzioni, di poter presentare domanda in un’altra Regione dove ci sono posti disponibili per ottenere prima la cattedra a tempo indeterminato. Lo riferisce in una nota il Ministero dell’Istruzione.

Le domande potranno essere effettuate fino alle ore 23.59 del 2 settembre. L’apertura della procedura è slittata di alcune ore per consentire al Ministero di poter scaricare tutti i dati dei posti rimasti disponibili dai singoli Uffici Scolastici Regionali in modo corretto e metterli così a disposizione dei docenti che aspirano al ruolo.

Da ieri è stato possibile presentare l’istanza e già si registra l’afflusso di utenti sul sistema. Subito dopo l’assegnazione dei posti con la chiamata veloce si procederà con le supplenze. Il Ministero ha infatti messo a punto un fitto cronoprogramma, scadenza dopo scadenza, per consentire un avvio ordinato del nuovo anno che sta consentendo di chiudere le singole operazioni nei tempi previsti per la prima volta dopo molti anni.

Sanità,Speranza:"abolito il superticket, nessuno lo pagherà più"

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"Ogni volta che una persona non si cura come dovrebbe per motivi economici siamo dinanzi a una sconfitta per tutti noi e a una violazione della Costituzione. Per questo a dicembre abbiamo approvato la norma che entra in vigore dal 1 settembre. Il Superticket è abolito e nessuno lo pagherà più". Lo scrive sui social il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Anticipo Tfr, ecco la procedura e i tempi d’attesa

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Per ottenere l’anticipo del tfs/tfr gli interessati potrebbero dover attendere più di 4 mesi. E’ quanto emerge dalle informazioni fornite dal ministro per la Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, su Facebook. La procedura per accedere al trattamento di fine rapporto e di fine servizio prevede la presentazione della richiesta, da parte dell’interessato, all’ente erogatore (ad esempio l’Inps) la certificazione del diritto all’anticipazione. L’ente erogatore, entro 90 giorni (3 mesi), dovrà rilasciare la certificazione del diritto e dell’ammontare complessivo, oppure il rigetto della domanda. Ricordiamo che l’importo massimo erogabile come anticipo è di 45mila euro.

L’interessato potrà quindi presentare alla banca la domanda di anticipo allegando alcuni documenti: certificazione del diritto all’anticipo; proposta di contratto di anticipo predisposta dalla banca; numero di conto corrente intestato o cointestato per accreditare l’importo finanziato; la dichiarazione sullo stato di famiglia e, nel caso di separazione o divorzio, l’indicazione dell’eventuale importo dell’assegno previsto per l’ex coniuge.

Quindi l’istituto di credito comunica all’ente erogatore la presentazione della domanda e l’accettazione della proposta di anticipo. Poi la palla torna all’’ente erogatore che, entro 30 giorni, effettuate le verifiche, comunica alla banca la presa d’atto della conclusione del contratto. Infine la banca, entro 15 giorni dalla data di efficacia del contratto di anticipo, accredita l’importo erogato sul conto corrente indicato dall’interessato. Considerando solo il tempo a disposizione dell’ente erogatore si arriva a 4 mesi, a cui vanno aggiunti i tempi delle banche, che porterebbe i tempi di attesa oltre.

Redazione

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