Sconfitta l’immortalità delle cellule cancerogene
Siamo forse di fronte ad una scoperta epocale, ad una scoperta che rivoluzionerà qualunque terapia rivolta alle cellule tumorali dei polmoni. La conquista scentifica ci pone innanzi ad una combinazione di farmaci che promette di aprire la via a nuova cure.
Questo risultato sorprendente lo si deve ai ricercatori britannici dell’University College London che intendono verificare l’efficacia del metodo anche su altri tipi di tumori fino ad arrivare alla sperimentazione sull’uomo. Secondo quanto spiegato da questi studiosi, quando le cellule sane non sono più utili innescano una catena di circostanze che culmina nell’autodistruzione. Ma le cellule tumorali deviano da questo percorso di suicidio e diventano essenzialmente “immortali”: con la conseguenza che crescono fuori controllo formando così i tumori.
Gli abili ricercatori sono riusciti a correggere questo difetto nelle cellule di cancro del polmone usando la combinazione di due farmaci che modifica gli interruttori molecolari che controllano il processo di suicidio. In questo modo si riprogrammano le cellule portandole ad autodistruggersi. Il lavoro sperimentale è stato condotto su cellule di cancro al polmone di topi e secondo il coordinatore Henning Walczak «potrebbe aprire la strada a un nuovi trattamenti che colpiscano solo le cellule malate lasciando in buone condizioni quelle sane».
Il prossimo passo sarà vedere come funziona questo approccio in altri tipi di cancro fino ad arrivare a testare il trattamento sull’uomo. «La ricerca si basa sui progressi che abbiamo fatto nella comprensione dei meccanismi utilizzati dalle cellule del cancro per rimanere in vita», ha sottolineato Nell Barrie del Cancer Research UK, l’ente di beneficenza sulla ricerca sul cancro che ha finanziato lo studio. «Comprendere questi processi ci avvicinerà al nostro obiettivo di arrivare a tre persone su quattro che sconfiggono il cancro entro i prossimi 20 anni».
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