SUPERATI I 40MLN DI CASI NEL MONDO. OMS:"IMPENNATA IN EUROPA PER ERRORI SU QUARANTENA"
In Italia 10.874 nuovi casi e altri 89 morti. "Emergenza mai finita", l’appello degli infettivologi
Superati i 40 milioni di casi nel mondo
Il numero di casi di coronavirus nel mondo ha superato la soglia dei 40 milioni. Secondo i dati riportati dall’osservatorio della Johns Hopkins University, dall’inizio della pandemia sono stati accertati 40.063.546 contagi, con 1.113.909 decessi. Il Paese più colpito sono sempre gli Stati Uniti, con 8.154.936 casi accertati e 219.674 decessi, seguiti da India e Brasile.
Oms: "Impennata in Europa per errori su quarantena"
L’impennata dei casi di Covid nell’emisfero settentrionale è causata da errori nella quarantena delle persone esposte al coronavirus.E’ quanto ha sostenuto il direttore per le emergenze dell’Organizzazione mondiale della sanità, Michael Ryan, secondo il quale bisognerebbe assicurarsi che "ogni contatto di un caso confermato stia in quarantena per il periodo appropriato".
Ma, ha ammesso, "non credo che questo sia avvenuto in modo sistematico, dappertutto". E questo, ha sottolineato Ryan, "è in buona parte la ragione per cui stiamo vedendo questi numeri alti", con circa la metà dei 48 Paesi della regione europea dell’Oms che hanno assistito ad un aumento di circa il 50% dei casi nell’ultima settimana.
In Italia 10.874 nuovi casi e altri 89 morti.
Sono 10.874 i nuovi casi di coronavirus in Italia. Nelle ultime ore sono stati registrati altri 89 decessi, che portano il totale delle vittime a 36.705 da inizio emergenza. Da ieri sono stati eseguiti 144.737 tamponi. Aumentano ancora i ricoveri in terapia intensiva che ora sono 870. Sono 255.005 invece i guariti, mentre gli attualmente positivi 142.739. Sono i dati elaborati dal ministero della Salute e consultabili sul sito della Protezione civile.
Per quanto riguarda le singole regioni, nelle ultime ore registrati 2023 nuovi casi in Lombardia, 1312 Campania e 1224 nel Lazio. Le regione italiana meno colpita è la Basilicata.
"Emergenza mai finita", l’appello degli infettivologi
C’è il rischio di una seconda ondata Covid in Italia non più leggera della prima. "Oggi 20 ottobre si compiono 8 mesi dalla segnalazione del primo caso di Covid in Lombardia. Il dramma umano e sanitario che ha sconvolto il nostro Paese, e la Lombardia in particolare, è ancora sotto gli occhi di tutti. Un’emergenza che non è mai finita" e che anzi ritorna, con il rischio di "una seconda ondata non inferiore alla prima" e la necessità di "prevenire, ora e subito, una nuova escalation verso le conseguenze più drammatiche". E il messaggio, chiaro e forte, di un ’Appello alle istituzioni e ai cittadini - Fare presto’,lanciano gli infettivologi Marino Faccini, Massimo Galli e Marco Rizzi.
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