SPECIALE UNIVERSITA’ - parte terza

Università private e telematiche: spese, vantaggi, riconoscimento delle qualifiche

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Terminiamo il nostro viaggio nel mondo dell’università esaminando gli istituti privati e telematici.

Le università private, non essendo amministrate dallo Stato, non usufruiscono di fondi pubblici, motivo per cui è necessario versare delle rette d’iscrizione più o meno elevate. Proprio perché, per consuetudine, si è abituati a considerarle come delle scuole d’elite, molti neodiplomati scartano a priori l’opzione di immatricolarsi presso un istituto privato, senza nemmeno raccogliere sufficienti informazioni. Come le università pubbliche, anche le private hanno fatto dei grandi passi avanti in questi ultimi anni, cercando di attrarre il più alto numero di studenti possibile. Ad esempio, molti istituti hanno adottato delle “fasce di contribuzione”, volte ad agevolare le matricole meno abbienti. Si parte, generalmente, dalla “Fascia Zero”, riservata a coloro che dichiarano un reddito annuale inferiore ai 15mila euro. In alcuni casi, è possibile accedere a borse di studio erogate dalla Regione, dal Miur o dall’ateneo stesso. Al di là delle eventuali agevolazioni, le rette d’iscrizione variano molto in base all’istituto scelto e ai servizi offerti: si va da rette di 1000 euro circa fino a somme di 11mila euro annui.

Stesso discorso vale anche per le università telematiche, le quali, di fatto, entrano a far parte degli istituti gestiti da enti privati. Tra queste, pare che l’Italian University Line (IUL) sia la meno costosa, con una tassa d’iscrizione di 1.400 euro per i redditi inferiori ai 31mila euro annui e di 1.800 per chi dichiara introiti superiori a tale cifra. Anche l’Unitelma rientra tra le più economiche, abbassando la retta a 600 euro all’anno per chi presenta particolari condizioni socio-economiche (ad esempio, per chi è affetto da disabilità). In media, la retta annua da versare se immatricolati presso un istituto telematico spazia dai 2mila ai 4mila euro. Poiché gli studenti dovranno raggiungere la sede dell’università in vista di ogni esame da sostenere, molte scuole firmano delle convenzioni con strutture ricettive, riducendo al minimo l’impatto economico di tali spostamenti. Inoltre, nel caso delle università telematiche, non si deve tener conto di costi aggiuntivi legati all’acquisto di materiale didattico: tutte le dispense e i libri da studiare sono reperibili all’interno delle piattaforme online riservate alle matricole.

Veniamo ora alla domanda cruciale: quali sono i vantaggi delle università private e telematiche? In merito, il dibattito è tutt’oggi molto acceso, tra pregiudizi e realtà. E’ ormai radicata nell’immaginario collettivo la convinzione che i laureati presso università private abbiano maggiori probabilità di trovare lavoro in poco tempo, così come spesso si mette in dubbio la validità dei titoli acquisiti grazie alle telematiche. Su questi punti bisogna fare chiarezza, tenendo presenti le dovute distinzioni tra i vari istituti.

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In effetti, non dipendendo direttamente dal Ministero, gli atenei privati organizzano il piano di studi a proprio piacimento, tenendo in costante considerazione le richieste del mercato del lavoro. Grande importanza assumono, a tal proposito, stage e tirocini, che permettono agli studenti di sperimentare sul campo i propri sbocchi professionali. Tuttavia, c’è da considerare anche lo status di partenza delle matricole: tendono a scegliere le università private soprattutto gli studenti più brillanti, spesso diplomatisi con il massimo dei voti, e quelli appartenenti a una fascia economica molto alta, affiancata generalmente da un sostenuto livello culturale della famiglia d’origine. Chiaramente, questi fattori possono influire notevolmente sul rendimento universitario e, per diretta conseguenza, sulla condizione occupazionale post-laurea, prescindendo dai servizi dell’istituto prescelto.

Altro potenziale vantaggio degli istituti privati consiste nel contatto diretto con i docenti, grazie al numero più ristretto di iscritti che permette di formare “classi” molto simili a quelle scolastiche. Questo è però un dato che va preso con le pinze: in alcuni atenei, soprattutto nei più gettonati, le matricole seguono le lezioni insieme a centinaia di altri studenti, esattamente come accade nelle università statali. E’ consigliabile, dunque, accertarsi che le proprie aspettative verranno soddisfatte ancor prima di immatricolarsi, partecipando agli open day e confrontandosi con chi già frequenta l’istituto.

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Le università telematiche, al contrario, permettono di avere accesso al sapere senza frequentare alcun corso. Sono certamente adatte a chi possiede un metodo di studio molto efficace, ma anche coloro che presentano piccole difficoltà possono sperare in un ottimo rendimento: oltre al materiale didattico, vengono spesso fornite spiegazioni da docenti competenti, che entrano in collegamento con gli studenti tramite video-conferenze e altri strumenti di e-learning. Ciò che viene a mancare è solo la componente umana del contatto con insegnanti e compagni, mentre è garantito ogni altro tipo di interazione. Il doversi spostare solo nel corso delle sessioni d’esame risulta conveniente perché limita il dispendio di tempo ed energie, oltre che di denaro.

I titoli conseguiti presso università private e telematiche sono spendibili nel nostro Paese, a patto che le stesse rispondano ai requisiti posti dal Miur. Ad oggi, le università private riconosciute con decreto ministeriale sono una quindicina: tra queste, la Libera Università Maria Santissima Assunta, l’Università degli Studi Internazionali di Roma, la Link Campus University, la Libera Università di Lingue e Comunicazione, la Iulm, l’Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli, l’Università Mediterranea Jean Monnet, la Carlo Cattaneo LIUC, la Cattolica, il Campus Bio-Medico, la Bocconi, l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, la San Raffaele, l’Università Europea di Roma, l’Humanitas University. Tra le telematiche, invece, solo undici vantano di riconoscimento statale: la Niccolò Cusano, la Guglielmo Marconi, la E-campus, la Giustino Fortunato, la Uninettuno, la San Raffaele (settore telematico), la Leonardo da Vinci, la Unitelma Sapienza, la Pegaso, la Universitas Mercatorum, la Italian University Line. Ci si può affidare a ognuno degli istituti citati con totale tranquillità: le qualifiche acquisite, che siano lauree triennali o magistrali, sono del tutto equivalenti a quelle conseguite presso le università private.

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Per un orientamento completo e consapevole, è possibile visitare il “Salone dello Studente”, una manifestazione volta a distribuire materiale informativo e a fornire utili spiegazioni e testimonianze dal mondo delle università, sia statali che private.

Per informazioni su date e tappe dell’evento, consultare il sito www.salonedellostudente.it.

Federica Marocchino

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