SPECCHIO DEI TEMPI
Collaborazione e competizione

Nel mondo del lavoro e specialmente in quello scolastico si parla di team di lavoro, team di docenti per indicare il gruppo che dovrebbe lavorare per le stesse identiche finalità, nelle aziende è arrivare al massimo della produzione e del profitto, nella scuola è far raggiungere le competenze prefisse agli alunni.
Quindi il vocabolo che dovrebbe essere alla base del rapporto dovrebbe essere collaborazione.
Dal vocabolario Treccani
COLLABORAZIONE: il fatto di collaborare, l’opera di chi collabora.
Sinonimi: sono apporto, contributo, cooperazione.
COLLABORARE: Partecipare attivamente insieme ad altri ad un lavoro, o alla realizzazione di un’impresa, di un’iniziativa.
Sinonimi: affiancare, aiutare, assistere, contribuire.
Invece il più delle volte si fa competizione.
Dal vocabolario Treccani
COMPETIZIONE: Gara, lotta, contrasto di persone o gruppi che cercano di superarsi ci conquistare un primato.
Sinonimi: cimento, confronto, contesa, partita, scontro.
COMPETITORE: Chi compete con altri, emulo, rivale.
Dalle definizioni tratte dal vocabolario si nota bene che i due vocaboli sono in antitesi.
A volte la competizione viene attivata proprio dagli imprenditori, dai capi d’istituto tra lavoratori per ottenere il miglior risultato possibile, in quanto la competizione apre una gara a chi faccia meglio e più lavoro rispetto ad un miraggio di gradimento nei propri confronti da parte dei capi e anzi da un miraggio di promozione o di benefit economico.
Esiste la sana competizione quella che ti invoglia a fare meglio ma non dovrebbe mai essere a scapito di altri.
La collaborazione invece apre spazi ampi di confronto e tra i docenti, il mio lavoro, è fondamentale in quanto il lavoro si svolge con materiale umano a cui far acquisire competenze e poi valutare se si siano acquisite.
In questo periodo storico, in cui ci si trova davanti a molteplici diverse abilità e bisogni educativi speciali è necessario, se non fondamentale il confronto con i colleghi del proprio team di sezione per evitare che si possa fare un errore di valutazione.
Sbagliare la valutazione di un soggetto alunno circa le sue conoscenze, competenze, abilità, significa porlo nella condizione di non accrescere i suoi saperi e abilità in quanto non gli forniamo l’adeguata offerta formativa.
Confrontarsi, discutere, approntare insieme un lavoro di equipe di stesura dell’offerta formativa tenendo conto delle opinioni valutative sull’alunno di tutti i componenti del team fa formulare un evidente approccio formativo migliore in quanto si sono unite le sfaccettature diverse di una stessa medaglia.
Purtroppo non è sempre così e la competizione svolge un ruolo primario nei confronti della collaborazione e anche i docenti diventano competitivi per apparire agli occhi dei genitori quali docenti migliori di altri, per ingraziarsi il dirigente scolastico e a volte anche peggio per sopperire alle proprie insicurezze.
Nelle aziende la collaborazione e la competizione tendono a confondersi in quanto mostrare e valorizzare le proprie competenze specialistiche danno la possibilità di crescita professionale ed economica e quindi la collaborazione viene soppiantata dalla competizione.
Auspicabile sarebbe, per qualsiasi lavoro e anche come stile di vita, una collaborazione fattiva degli esseri umani per una migliore qualità di vita per la società. La collaborazione porta in alto diretta alla conquista del se e l’altro.
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