SONDAGGI POLITICI: LEGA AL TOP...CROLLA M5S

Ddl Zan, Letta contro Renzi e Salvini - Milano, Berlusconi: ok a ticket con Albertini - Vittorio Feltri con Fratelli d’Italia: "Sarà capolista a Milano" - M5S, "con scissione addio rielezione"

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Sondaggi politici, Lega al top...crolla M5S

cms_22427/sondaggio.jpgLa Lega torna primo partito davanti a Fratelli d’Italia, il Movimento 5 Stelle crolla dopo lo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Il sondaggio Swg per il Tg La7 colloca la Lega al top: il partito di Matteo Salvini guadagna lo 0,3% e sale al 20,6% scavalcando Fdi: la formazione di Giorgia Meloni cede lo 0,2% e ora vale il 20,5%. Passo indietro anche per il Pd, che scende al 18,7%. Tonfo del M5S che cede il 2% netto e scivola al 14,6%. Forza Italia è stabile al 7%, mentre Azione sale al 4%. Articolo 1 è al 2,7%, davanti a Italia Viva (2,5%).

Ddl Zan, Letta contro Renzi e Salvini

cms_22427/letta.jpgSul ddl Zan "il Pd non chiederà il voto segreto su nessun emendamento". Così Enrico Letta, a In onda su La7, che attacca Matteo Renzi e Matteo Salvini parlando del leader Iv che si "sfila e copre col voto segreto" e della Lega che fa "giochini".La legge Zan, spiega, "non la vuole FdI, non la vuole la Lega. La maggioranza che l’ha approvato alla Camera deve farsi carico di approvarla al Senato. Nel momento in cui Renzi si sfila, si copre con il voto segreto", dice il dem, che poi attacca Salvini: "I giochini non sono per far approvare una norma migliorata o una legge emendata, sono per affossarla. Nella Lega hanno detto tutti che non la vogliono, devo fidarmi di chi la vuole affossare? Ognuno si assuma la sua responsabilità", sottolinea. "Quelli che vogliono la legge Zan l’hanno approvata alla Camera. Diciamo, gli stessi la votino al Senato, se sono seri lo facciano", dice ancora Letta

Milano, Berlusconi: ok a ticket con Albertini

cms_22427/berlusconi_3_fg.jpgIl leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha sentito questa sera al telefono il pediatra Luca Bernardo, sempre più vicino a diventare il candidato del centrodestra a Milano. A quanto si apprende, Berlusconi avrebbe dato il via libera a un ticket tra lo stesso Bernardo e l’ex sindaco Gabriele Albertini.Questo pomeriggio il pediatra milanese aveva incontrato anche la leader di Fdi, Giorgia Meloni, incassando un sostanziale via libera: "Mi ha fatto un’ottima impressione, di grande serietà e di grande umanità", ha detto Meloni, che, invece, sull’ipotesi del ticket si è mostrata più prudente: quella di Gabriele Albertini come vicesindaco "è sicuramente una opzione sul tavolo, ma credo che si debba partire dal candidato sindaco prima di parlare del candidato vicesindaco". A questo punto l’ufficializzazione della candidatura di Bernardo potrebbe avvenire nel vertice dei leader di domani pomeriggio.

Vittorio Feltri con Fratelli d’Italia: "Sarà capolista a Milano"

cms_22427/vittorio_feltri.jpg"Sono estremamente fiera di annunciare che il direttore Vittorio Feltri ha deciso di iscriversi a Fratelli d’Italia e che lo abbiamo convinto a guidare la lista di Fdi alle prossime elezioni amministrative" a Milano. Lo ha annunciato la leader di Fdi, Giorgia Meloni, nel corso della presentazione del suo libro a Milano."Conosco Giorgia Meloni da molto tempo, vado d’accordo con lei, non sono appassionato particolarmente di politica ma quando mi ha chiesto la disponibilità a candidarmi, ho detto di sì. Se me lo avesse chiesto qualsiasi altro, non avrei accettato". Dopo l’annuncio di questo pomeriggio, Vittorio Feltri commenta con l’Adnkronos come è arrivato a prendere la decisione di iscriversi a Fratelli d’Italia e guidare la lista di Fdi alle prossime elezioni amministrative. "Ho deciso nello spazio di un giorno -rivela Feltri- Anche perché, quando si era fatto il mio nome come sindaco, avevo subito detto di no. Ma come consigliere lo posso fare, non la trovo una cosa così devastante per la mia vita -scherza- Aggiungo un’occupazione ad un’occupazione che ho già. Continuerò a fare il direttore editoriale di Libero, perché il consigliere non è che sta lì tutto il giorno. Non è un lavoro, è una collaborazione", spiega.E sugli obiettivi che si propone da consigliere, Feltri ha le idee chiare: "Io avrei soltanto un paio di obiettivi molto forti: quello di eliminare le piste ciclabili che hanno paralizzato la città, di combattere i monopattini e cercare di restituire a Milano un immagine anche esteriore che sia migliore di quella che è stata disegnata nell’ultimo anno e mezzo con il Covid. Milano in fondo è rimasta la prima città italiana, cerchiamo di ribadirlo". Per il resto, "Milano è una città che funziona, si tratta di farla funzionare meglio. Mi auguro di poter dare il mio contributo se non riuscirò pazienza". Sarà una città accogliente? "Deve essere accogliente, lo è sempre stata e continuerà ad esserlo ancora di più. Naturalmente, offrendo a chi viene a Milano delle opportunità più allettanti. Questo si può fare"."Naturalmente -puntualizza Feltri- non potranno venire da me le decisioni, ma le proposte sì". E su come si orienterà una volta insediato, il direttore editoriale di Libero spiega di voler adottare la politica dei piccoli passi: "Quando sarò lì, cercherò di capire come funziona la baracca, perché non sono pratico -dice- Io non capisco niente, ma di solito sono uno che intuisce quasi tutto", conclude.

M5S, "con scissione addio rielezione"

cms_22427/m5s_palloncini_fg.jpgScissione fa rima con mancata rielezione. Nelle chat dei parlamentari pentastellati, apprende l’Adnkronos, rimbalzano le previsioni del sondaggista Nicola Piepoli, che in un’intervista a ’Libero’ ha profetizzato come in caso di divorzio definitivo né il M5S di Beppe Grillo né un eventuale partito di Giuseppe Conte supererebbe l’8%. Uno scenario nefasto aggravato peraltro dalla riforma del taglio dei parlamentari, che di fatto ridurrebbe al lumicino le speranze di un ritorno a Montecitorio e Palazzo Madama per molti eletti grillini.Non è passata inosservata neanche l’analisi di Ilvo Diamanti per ’La Repubblica’: "La storia degli ultimi anni insegna che le leadership si affermano ma anche che si consumano in fretta. A Grillo e all’ex premier conviene l’intesa", scrive il politologo mettendo in guardia Conte dai rischi che deriverebbero da una possibile discesa in campo con un partito personale, alla luce del consenso "volatile" dell’elettorato italiano. Per tutte queste ragioni anche i ’contiani’ più battaglieri sarebbero scesi a più miti consigli, riponendo nel cassetto (almeno per ora) l’idea di separarsi dal Movimento 5 Stelle per seguire l’ex presidente del Consiglio in una nuova avventura politica.E pensare che fino a venerdì scorso, spiegano fonti pentastellate, Conte sarebbe stato impegnato in una intensa attività di scouting. L’avvocato pugliese, raccontano, nella fase in cui il rapporto con Grillo sembrava irrimediabilmente compromesso, avrebbe chiamato diversi esponenti del M5S provando a convincerli della bontà del suo progetto, sempre più lontano dal Movimento a trazione Grillo: venite con me, facciamo una cosa nuova, il Movimento ormai è una ’bad company’, c’è spazio per organizzare qualcosa insieme, il leitmotiv dell’ex premier.La scelta del garante di nominare il ’comitato dei sette’ con l’obiettivo di cercare una mediazione con Conte ha però sparigliato le carte in tavola stoppando i piani degli scissionisti. Ora i riflettori sono puntati su questo direttorio provvisorio, che potrebbe prendersi ancora qualche giorno per trovare un punto di caduta che non scontenti troppo Grillo e Conte. Non è escluso che nelle conclusioni del comitato sia previsto un passaggio sull’annosa questione del vincolo dei due mandati. Tema spinoso che Conte ha sempre detto di voler affrontare in un secondo momento, mettendo mano al Codice etico. Ma tra i documenti che Grillo ha sottoposto al comitato, oltre allo Statuto e alla Carta dei valori, c’è proprio il Codice etico: i ’sette’, scriveva il garante M5S venerdì scorso su Facebook, dovranno occuparsi delle "modifiche ritenute più opportune in linea con i principi e i valori della nostra comunità".Dall’esito del lavoro del comitato - composto da Vito Crimi, Davide Crippa, Ettore Licheri, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Stefano Patuanelli e Tiziana Beghin - dipenderanno le sorti del Movimento e soprattutto l’unità della creatura fondata da Grillo e Gianroberto Casaleggio. Ma qualora la mediazione dovesse fallire, il comico genovese - come raccontato dal ’Corriere della Sera’ - avrebbe già pronto un piano di riserva: una sorta di triumvirato composto da Di Maio, Fico e Virginia Raggi. Il ministro degli Esteri e il presidente della Camera, si ragiona in ambienti parlamentari pentastellati, "hanno consolidato il loro peso all’interno del Movimento, in questa fase". Senza di loro, è opinione diffusa, "il M5S non va da nessuna parte". E questo Grillo lo ha capito.

Redazione

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