SONDAGGI POLITICI, FDI PRIMO PARTITO. GIU’ LEGA E M5S

M5S-Governo, Conte alza la posta e minaccia la crisi - Governo, Letta: "Serve esecutivo solido per affrontare crisi sociale" - Ius scholae, Salvini: "Baby gang stranieri non lo meritano"

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cms_26697/meloni_amministrative_vittoria_fg.jpgFratelli d’Italia primo partito, secondo l’ultimo sondaggio di Swg per La7 sugli orientamenti voto. Il partito di Giorgia Meloni è dato al 23,6%, con un +0,2 rispetto a una settimana fa. Sale il Partito democratico al 21,8%. In calo invece la Lega, che scende al 14,3%, quasi mezzo punto in meno rispetto alla scorsa rilevazione, e il Movimento 5 stelle, stimato all’11,2%. Seguono Forza Italia al 7,4%, Azione con +Europa al 5,2. Tra il 2 e il 3% Sinistra italiana, Europa verde, Mdp articolo 1, Italia viva, Italexit.

L’ndagine è stata condotta con tecnica mista CATI-CAMI-CAWI su un campione di 1200 soggetti maggiorenni residenti in Italia tra il 29 giugno e il 4 luglio.

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cms_26697/conte_microfoni_fg.jpgUn passo avanti e due indietro. E’ un valzer complicato, fuori tempo, quello tra il leader del M5S Giuseppe Conte e il premier Mario Draghi, al faccia al faccia chiarificatore dopo l’incidente innescato dallo ’tsunami’ Beppe Grillo. Sul casus belli che ha provocato il braccio di ferro tra i due trapela ben poco, se non che sì, ne hanno parlato, "io stesso ho chiarito da subito, anche sul piano interno - puntualizza Conte - che la nostra decisione riguardo al sostegno M5S al governo non deve dipendere da quella vicenda". Ma piuttosto su come andrà avanti da qui in avanti l’esecutivo, perché l’ex premier consegna al presidente del Consiglio che ha preso il suo posto -e con cui la sintonia non è mai stata piena- un documento in 9 punti in cui chiede risposte e non risparmia critiche, "Draghi ci deve dare una ragione per restare", dirà poi a stretto giro dall’incontro.

Intanto sul dl aiuti il governo alla Camera pone la questione di fiducia, dopo una ’guerriglia’ interna alle forze di maggioranza contro presunti favoritismi ai 5 Stelle. La giornata inizia con una brusca accelerazione: il Consiglio nazionale ’allargato’ viene anticipato alle 9, perché l’incontro con Draghi viene spostato dapprima alle 11, per poi slittare a mezzogiorno. Da lì, prevale la linea ’governista’, vale a dire nessuno strappo immediato, anche se, da via di Campo Marzio, viene subito aggiustato il tiro: "la permanenza al governo dipende da risposte concrete".

Sul dl aiuti il M5S con ogni probabilità voterà la fiducia, perché non si possono mettere in ghiacciaia 23 miliardi di aiuti a imprese e famiglie, il ragionamento che rimbalza nei vertici. Ma sul testo il Movimento si asterrà, probabilmente abbandonando platealmente l’Aula per lanciare un segnale chiaro e forte al premier. Perché resta forte, nel M5S, la convinzione di avviarsi repentinamente a uno strappo che molti considerano inevitabile: non subito però, "la palla ora è nelle mani di Draghi, sta a lui non mandarla fuori porta", spiega uno dei fedelissimi di Conte. A Palazzo Chigi si respira un velato ottimismo, perché "parlano i fatti: domani si vota la fiducia, impensabile credere che il M5S non la voterà", si ragiona ai piani alti.

L’incontro tra Draghi e Conte viene descritto come "positivo e collaborativo", tanto che -assicurano da Palazzo Chigi- nel faccia a faccia "Conte ha confermato il sostegno del M5S al governo". Eppure a stretto giro dal ’bilaterale’ l’ex premier alza decisamente la posta, lasciando intendere che il clima non è stato certo dei migliori. Soprattutto, dopo aver rimarcato di aver fatto notare a Draghi il mancato richiamo a Luigi Di Maio per i suoi affondi al Movimento, Conte sostiene di "non aver dato rassicurazioni" all’ex numero uno della Bce "sulla nostra permanenza nel governo. Da me, nessuna cambiale in bianco. La comunità a gran voce mi chiede di portare il M5S fuori, il futuro della nostra collaborazione è nelle risposte che avremo".

Quello di Conte sembra un aut aut, rispetto al quale consegna anche un timing preciso: "Entro fine luglio vogliamo risposte", dice l’ex premier, tanto che qualcuno teme che agosto segni un nuovo ’Papeete’.

Intanto punge l’ex 5 Stelle Alessandro Di Battista: "E anche oggi il Movimento 5 Stelle esce dal governo domani", scrive su Facebook. Da Campo Marzio sembrano lasciarsi scivolare le sue parole, nonostante il filo diretto tra Conte e il ’Dibba’ non si sia mai interrotto, così come il pressing per far tornare il ’figliol prodigo’ nel Movimento. "La sua linea stavolta non è la nostra", tagliano corto. E anche le preoccupazioni per la tenuta dell’alleanza con il Pd sembrano ora in secondo piano: "Faremo valere le nostre posizioni, costi quel che costi".

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cms_26697/enricoletta_manotesta_fg.jpg"Io penso che il nostro paese abbia bisogno di stabilità, di un governo in grado di affrontare la sfida dell’inflazione, del costo dell’energia"."C’è la necessità di interventi per calmierare i costi dell’energia, dell’inflazione che è la più alta da 35 anni e per arrivare in autunno a un intervento significativo per aumentare i salari grazie alla riduzione del cuneo fiscale, della tasse sul lavoro- ha aggiunto il segretario del Pd - Per questo complesso di interventi sulla sofferenza sociale che sta vivendo il nostro paese, serve un governo forte e solido".

Se Giuseppe Conte può uscire dal Governo per guidare una forza a sinistra del Pd? "Non lo so se questa è una suggestione vera", ha affermato aggiungendo: "Spero ci sia stato un passo avanti nel chiarimento tra il presidente Draghi e Conte".

Parlando della legge elettorale: "Ne serve una migliore di quella attuale", una legge attraverso la quale "i cittadini scelgono i parlamentari e non i partiti. Io vorrei una legge elettorale che togliesse a me il potere di decidere".

Preferenze quindi? "Non so quale sia il modo migliore, so che quello attuale è il peggiore. Sono 20 anni che i cittadini non scelgono i parlamentari. Questa legge elettorale distacca i cittadini dalla politica. Sediamoci attorno a un tavolo, subito. Noi ci siamo".

Quanto al "reddito di cittadinanza è utile per le sacche di povertà che ci sono in questo Paese. Quello che va corretto è il fatto che il lavoro non passa attraverso il reddito di cittadinanza, serve per le forme di povertà ma l’incentivazione al lavoro deve passare da strumenti adeguati. Ad esempio per i giovani servono nuovi contratti di formazione lavoro in cui il lavoro non sia uno stage gratuito ma un lavoro di apprendistato pagato".

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cms_26697/salvini_serio_fg.jpgSul tema dello Ius scholae, una "domanda per Pd e 5Stelle: quanto meritano la cittadinanza italiana queste giovani criminali? Per me la vedono con il binocolo!". Lo scrive su Twitter il segretario della Lega Matteo Salvini, postando il video della aggressione di una baby gang ai danni di una ragazza a Riccione. "Dopo i fatti di Peschiera - afferma ancora Salvini - l’orrore organizzato dalle baby gang di stranieri a Riccione. Iniziano a girare i video su internet: qui una 15enne viene aggredita con calci e pugni dal branco al grido di ’Italiana del ca**o’ e ’Riccione come l’Africa’".

Ma il fenomeno delle babygang ’’non può essere circoscritto a un problema di integrazione stranieri per la semplice ragione che non di rado queste bande giovanili sono formati da soggetti autoctoni. Il fenomeno rientra nella più amplia casistica della devianza giovanile, problema comune a tante società avanzate e con molteplici cause. Dobbiamo essere consapevoli che la risposta delle istituzioni non può limitarsi ad un intervento puramente repressivo ma deve orientarsi anche verso la prevenzione, con adeguate politiche di riduzione del disagio sociale e di promozione di una cultura del rispetto’’, spiegava oggi la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese rispondendo al question time alla Camera.

Redazione Esteri

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