SONDAGGI POLITICI, ELEZIONI 2022:FDI PRIMO PARTITO

Elezioni 2022, centrodestra a piazza del Popolo il 22 settembre - Letta: "Se vince la destra, democrazia non a rischio" - Renzi: "Letta cerca la rissa"

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cms_27440/sondaggio.jpgSondaggi politici, elezioni 2022: Fratelli D’Italia primo partito

Elezioni 2022, "Porta a Porta pubblica il sondaggio realizzato dall’Istituto Demoscopico Noto Sondaggi, relativo alle intenzioni di voto a livello nazionale. Per il campione di Noto, Fratelli d’Italia oggi sarebbe il primo partito italiano con il 24,3 % (+0,8). Al secondo posto il PD+Art 1-PSI al 19,5% (-0,5), segue il M5s al 13,5 (+1) la Lega con il 13% (-0,5), Azione - Italia Viva 7,7% (-0,3), Forza Italia al 6,9 (-0,6) %, Sinistra Italiana-Europa Verde 2,7% (-0,3), Italexit per l’Italia 2,7 (+0,7), Noi Moderati 2.5% (-), Impegno Civico 2,2 (+0,7) +Europa 1,3% (-0,7). Gli indecisi scenderebbero di 2 punti, al 28%". E’ quanto si legge in un comunicato.

"Noto ha anche dato un valore complessivo agli schieramenti: il Centrodestra (Fdi-Lega-Fi- Noi moderati) raggiungerebbe il 46,7% mentre il Centrosinistra (Pd-Art1-Psi-Si-Europa verde- +Europa e Impegno civico) il 25,7%".

Secondo il sondaggio realizzato dall’Istituto Demoscopico Noto, il centrodestra otterrebbe inoltre tra i 122 e i 132 seggi al Senato, mentre alla Camera ne otterrebbe tra i 250 e i 260. Noto poi stima che il centrosinistra otterrebbe tra i 37 e i 47 seggi al Senato, mentre alla Camera ne conquisterebbe tra i 79 e gli 89".

"Il Movimento 5 Stelle conquisterebbe tra i 15 e i 19 seggi al Senato e 32-36 alla Camera. Il Terzo Polo, Azione/Italia Viva prenderebbe 8-10 seggi al Senato e tra i 19 e 23 alla Camera".

"L’Istituto Demoscopico ha anche realizzato un sondaggio sulle intenzioni di voto dei siciliani. Renato Schifani (Centrodestra) sarebbe avanti con il 42% dei consensi. Seguirebbero Caterina Chinnici (Centrosinistra) con il 25%, Nuccio di Paola (M5S) con il 15%, Cateno De Luca (Indipendente), con il 12%, Gaetano Armao (Terzo Polo) il 4%

cms_27440/berlusconi-salvini-meloni30.jpgElezioni 2022, centrodestra a piazza del Popolo il 22 settembre

Confermata la location di piazza del Popolo a Roma e la data, il 22 settembre, ora c’è anche un orario preciso, le 18. In vista delle elezioni politiche 2022 del 25 settembre, i leader del centrodestra si ritroveranno nella piazza simbolo di sindacati e sinistra per chiudere la campagna elettorale e dare l’immagine di un’alleanza unita a tre giorni dal voto per le politiche. Ancora troppo presto per una ’scaletta’ degli interventi. Di sicuro, prenderanno la parola Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi, nelle vesti di capo politico di ’Noi moderati’, la cosiddetta terza gamba della coalizione. Atteso Silvio Berlusconi.

cms_27440/letta_serio_pp_fg.jpgLetta: "Se vince la destra, democrazia non a rischio"

"La democrazia non è a rischio se vince la destra" nelle elezioni politiche 2022 del 25 settembre ma "il sistema elettorale che ha voluto Renzi può consentire alla destra italiana con il 43% di voti di aggiudicarsi il 70% della rappresentanza parlamentare". Sono le parole del segretario del Pd, Enrico Letta, ospite di ’Non stop news’ su Rtl 102.5.

"Conte da un a parte e Calenda e Renzi dall’altra pensano più alla loro utilità di parte, l’1% in più, piuttosto che a battere la destra. Gli unici che stanno cercando di contrastare la destra in Italia siamo noi, gli altri sostanzialmente si sono assuefatti all’idea che la destra vinca e stano semplicemente cercando una loro nicchia", aggiunge.

Di fronte alla proposta di una commissione bicamerale per le riforme lanciata da Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, "siamo aperti a discutere", ma "siamo contro il presidenzialismo, non perché lo consideriamo un pericolo per la democrazia". Tuttavia "per un Paese come il nostro" sarebbe "una scelta profondamente superficiale e sbagliata, perché affidare tutti i poteri a uno o a una è un modo di far finta di risolvere i problemi", quindi "ci opporremmo" a una scelta del genere.

cms_27440/renzi_parla_fg_ipa.jpgRenzi: "Letta cerca la rissa"

Rispondendo al segretario del Pd che ieri, sempre sulla stessa emittente, aveva sostenuto che Renzi progettò e fece approvare l’attuale legge elettorale per accaparrarsi il 70% dei seggi in Parlamento, Renzi ha sottolineato: "Enrico non si ricorda, forse perché stava a Parigi: io ho perso il referendum costituzionale e la legge sul sindaco d’Italia che avevamo chiamato Italicum, collegata alla riforma della Costituzione e sulla quale io avevo messo la fiducia, non vennero approvati".

"La legge elettorale che è arrivata dopo, sulla quale c’era l’accordo tra Pd, Fi e Lega, venne fatta approvare dal governo Gentiloni, con Anna Finocchiaro ministro delle Riforme. Il rancore personale che Letta continua a avere nei miei confronti, lo porta a dare regione alla Meloni, solo per dare torto a me", ha concluso Renzi.

Redazione

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