SETTIMANA DELLA CULTURA 2019

Dedichiamo attenzione al valore della lettura

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Anche quest’anno, in occasione della Settimana della cultura prevista in questi giorni di maggio, è bene sottolineare l’importanza della diffusione della lettura nei circuiti rappresentati da quei luoghi di aggregazione quali sale conferenziali o librerie. Il Salone del Libro di Torino rappresenta un tipico esempio di coinvolgimento collettivo da parte non soltanto degli addetti ai lavori, ma anche della gente interessata ad informarsi e vogliosa di partecipare alle numerose iniziative che favoriscano la diffusione di un ricco programma che pone al centro il libro in quanto bene creativo. La scuola è divenuta in questi giorni un contenitore di contenuti in cui poter fruire della presentazione di nuove pubblicazioni proposte dall’editoria nazionale, nonché di seminari come quello denominato “Dentro il Novecento” portato all’attenzione di alcune istituzioni scolastiche del Sud d’Italia, ma anche di altre realtà nazionali. Scolaresche e docenti sono stati invitati a partecipare a degli incontri formativi per misurarsi con i testi e gli autori del nostro tempo nonché con una fitta rete di rimandi intertestuali con opere ed autori di un periodo antecedente.

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La casa editrice Giunti ha permesso ad alcuni relatori di trattare temi di interesse culturale come quelli indicati da G.Iannaccone il quale ha esposto un’interessante proposta per la didattica della letteratura contemporanea nella sua opera intitolata “Anticipare il Novecento. Una proposta per la didattica della Letteratura contemporanea”. Il prof. Innaccone si è detto propenso ad un coinvolgimento critico da parte dei nostri studenti soprattutto nei confronti della storia presente che possa educarli alla consapevolezza di divenire soggetti politici, civili e culturali. Rivolgendosi ad i docenti ha indicato invece degli itinerari per arricchire la didattica tradizionale proponendo collegamenti tra ieri ed oggi sia spazio temporali che linguistici. Questo processo di fatto condurrebbe alla costruzione di una coscienza pienamente arricchita da percorsi storici fautori degli esiti della nostra epoca. L’autore riferisce che chi legge i “nuovi libri” vive di fatto “un’esperienza di incertezza che lo induce a porsi domande su se stesso e sul proprio tempo, mettendo in discussione certezze ed abitudini mentali”. L’autore si chiede a tale proposito come sia possibile avvicinare gli studenti alla lettura. Lo spunto merita una personale riflessione.

Ci fanno compagnia i libri… sostano per un po’ nel nostro spazio mentale ed a rinvigorire la memoria. Colorano di senso i nostri pensieri e, quando sembrano lontani, in realtà scintille di vissuto espresse con le parole riaffiorano e scandite mirabilmente producono suoni melodiosi alla nostra essenza umana per poi diventare parte di noi stessi. Leggerli ci porta a resistere alle divagazioni inutili perché l’impegno si misura con la capacità di dare duttilità ai propri pensieri e di emozionarsi con l’immedesimazione delle storie narrate che costituiscono l’ossatura delle percezioni umane. Quando si racconta qualcosa, l’atto stesso del narrare costituisce un esercizio per dare ordine al proprio progetto. Le storie non seguono la linearità cronologica, ma intervengono espedienti stilistici atti a dare movimento ed a creare la suspense che in molti casi, a seconda dei generi, costituisce il corroborante delle narrazioni.

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La narrativa contemporanea segue l’influsso della psicoanalisi, che ha modificato notevolmente la sintassi nella riproposizione dei pensieri perché consegnati alla libertà nel proprio nascere. Gli esempi di scrittori noti e meno noti che hanno utilizzato l’espediente stilistico del "flusso di coscienza" sono numerosi, a cominciare dai primi anni del ‘900 fino ad arrivare ai nostri giorni. Si utilizza questo espediente stilistico per manifestare attraverso le associazioni d’idee, di impressioni, di sensazioni e di sentimenti, l’estensione del tempo della riflessione, rispetto alla brevità dell’azione che l’ha prodotta, per prolungare l’immediatezza in un indefinito tempo della fantasia. Leggere un libro costituisce la più sana alternativa all’impiego del proprio tempo fra attività più o meno dispendiose specialmente quando si è costretti, per svariate ragioni, a rimanere nei propri spazi abitativi quotidiani e non si possono mettere in campo le risorse economiche perché sprovvisti del proprio supporto. Acquistarli fa bene, ma anche rileggerli. Chi ha la responsabilità di far crescere gli interessi formativi della gente in un Paese civile non deve incoraggiare “un imparaticcio nozionistico fine a se stesso che altera la realtà e ed inibisce la curiosità, ma deve orientare a sollecitare il gusto per il collegamento, per il piacere della lettura e per la rielaborazione personale”. Il messaggio è giunto non solo ai docenti, ma soprattutto ai discenti.

Ester Lucchese

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