SENZA UMANITÀ!
La situazione birmana preoccupa la chiesa e il mondo intero
Tutto questo è assurdo, indescrivibile, perché nuoce gravemente all’umanità. Le notizie che ci giungono dall’agenzia Fides non sono buone e descrivono uno scenario che ha a dir poco dell’incredibile. Stando a quello che riferiscono i media birmani, nelle scorse ore è stata attaccata la chiesa cattolica di Nostra Signora della Pace nello stato di Kayak. Non bastano i numerosi appelli da parte delle istituzioni vaticane, che invano cercano di limitare i danni. Lo stesso gesuita, padre Wilbert Mireh afferma: “Abbiamo fatto appello ai militari, chiedendo loro di non attaccare le chiese perché molte persone si stanno rifugiando lì”. Come già detto, ogni sollecitazione è caduta nel vuoto, dimenticando che molte persone cercano accoglienza nelle chiese, visto che nel Paese si respira aria di guerra.
Nello specifico, la vicenda della Birmania cattura l’attenzione mediatica a livello internazionale. Per questo, è doveroso ricordare che l’esercito a seguito del golpe di stato, ha preso possesso delle infrastrutture centrali del Paese, come ad esempio l’aeroporto di Yangon. Tra l’altro, sono state bloccate anche le linee telefoniche e la stragrande dei canali televisivi. A guidare questa follia è l’attuale capo dell’esercito, il generale Min Aung Hlaing, che nonostante tutto riscuote un certo fascino nei confronti dei suoi connazionali.
Una figura di potere notevole, che a 64 anni può vantare una sostanziale ricchezza, visto che controlla alcuni settori dell’economia. Persuasivo e accattivante (per una parte dei suoi connazionali), perché sostiene svariate persecuzioni verso alcune minoranze etniche. Infatti, tra gli ultimi eventi, ricordiamo la persecuzione dei musulmani Rohingya, costretti a lasciare le loro case per tentar fortuna in Bangladesh. Pertanto, all’indomani del golpe, numerose sono state le proteste a livello internazionale condite anche da manifestanti locali che con coraggio hanno fatto sentire la propria voce. Preoccupazione e smarrimento attanagliano non solo il popolo birmano, ma tutte le persone che hanno un briciolo di umanità. A circoscrivere la gravità della situazione, il Consiglio per la Sicurezza delle Nazioni Unite ha dichiarato profondo rammarico, esortando ad una soluzione concreta.
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