SAN FRANCISCO, IN ARRIVO I “ROBOT KILLER”?

Dovrebbero affiancare gli agenti di polizia attivandosi in situazioni estreme

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Nella contea di San Francisco (Stati Uniti) si sta seriamente valutando l’idea di far affiancare gli agenti di polizia da quelli che sono definiti robot-killer, vale a dire delle macchine che potranno persino colpire mortalmente i malintenzionati. Una proposta che sta facendo scalpore, e che per il momento, nella suddetta contea, è stata valutata favorevolmente da 8 membri del consiglio, con soli 3 contrari.

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La nuova e definitiva approvazione è fissata per il prossimo 16 dicembre; per passare ai fatti, in ultima istanza, servirà la firma del sindaco, London Breed, il quale sembra aver già espresso il proprio favore verso il provvedimento.

I detrattori della misura sostengono che l’introduzione degli automi porterebbe ad una eccessiva militarizzazione delle forze di polizia nonché ad una eccessiva distanza emotiva dall’omicidio (perché, appunto, ad uccidere concretamente sarebbe la macchina e non l’uomo). Intanto, la Board of Supervisors ha dato il via libera a quanto prospettato, consentendo di utilizzare robot pronti ad innescare una deflagrazione “per violare strutture con all’interno soggetti violenti, armati o pericolosi, rendere inefficaci o disorientare sospetti violenti”, sostiene la polizia. Tale precisazione farebbe propendere per un utilizzo delle macchine preposte solo in situazioni estreme e non ordinarie, mentre lo allontanerebbe dal quotidiano, ambito in cui, ovviamente, incute maggior timore.

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David Lazar, assistente capo del dipartimento di polizia di San Francisco, ha citato come esempio l’uomo che ha aperto il fuoco dalla sua stanza d’albergo in un grattacielo di Las Vegas nel 2017, uccidendo 60 persone. La polizia della cittadina californiana ha anche fatto sapere che il dipartimento al momento non possiede robot dotati di forza letale, ma che la misura potrebbe essere necessaria in futuro.

“Nessuna politica può anticipare ogni situazione immaginabile o circostanza eccezionale che gli ufficiali potrebbero dover affrontare” ha spiegato a tal proposito.

Anna Maria Stanca

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