Rome Music Festival
La ”Carmen” di Georges Bizet nella Chiesa San Paolo dentro le Mura

Un evento nella Chiesa San Paolo dentro le Mura che ha ospitato l’opera concerto” Carmen” di Georges Bizet (frammenti) con Rome Festival Orchestra, diretta dal Maestro Carol Nies, interpreti Caterina Novak (Carmen), Massimiliano Drappello(Don Josè) Antoin Bernheim (Escamillo), Libuse Santorisova (Micaela), Marse Mickee ( Frasquita) , Barbara Salles( Mercedes), Giordano Farina (Capitano Zuniga) e Maurizio Ceccarelli( Tenente Morales) .
L’opera “ Carmen” è una delle opere più cantate , di successo, nel repertorio di base di tutti i teatri del mondo. Georges Bizet ha scritto quest’opera di una forza incredibile, per l’Opera Comique di Parigi sul libretto di Henry Meilhac e Ludovic Halèvy, dopo la novella scritta da Prosper Merimèe. Ebbe la prima il 3 Marzo 1875 all’Opera Comique di Parigi è fu un fiasco. Dopo tre mesi il compositore morì senza aver conosciuto il successo avuto al San Carlo di Napoli e in seguito.
Il dramma di un giovane tenente che si trasforma in un criminale con sangue freddo, solo a causa di un amore non compreso , non condiviso, per una splendida gitana, porta ad un confronto scenico particolare. Carmen è il tipo di antieroina ,una donna senza pregiudizi, libera, con le sue concezioni sull’esistenza e non è disposta a tradire anche se stessa deve pagare con la vita. Le frasi musicali ,di grande espressività dimostrano che non esistono segreti del mestiere rimasti sconosciuti al compositore.
Caterina Novak, l’interprete di Carmen, mezzosoprano italiano vincitrice di vari concorsi nazionali ed internazionali, con un vasto repertorio con parti drammatiche Amneris( in Aida di G. Verdi), Azucena (Il Trovatore di Verdi), Ulrica (Un Ballo in maschera Verdi), Rosina (Il Barbiere di Siviglia di Rossini).
Una voce calda, espressiva, è entrata nella parte di Carmen anche grazie alle sembianze con il personaggio: di carattere, forza e determinazione.
Massimiliano Drappello, interprete di Don Josè, voce potente con bei colori. Ha saputo controllare per trasmettere lo stato drammatico del personaggio; espressivo il fraseggio ben condotto sull’aria “ La fleur que tu m’avais jetèe”, iniziata piano dopo portata in crescendo la frase musicale con grande intensità, emozione, arrivando al Si bemolle pianissimo, con una voce che sembrava un falsetto senza scomodare. Un Don Josè deciso, duro ma anche molto sentimentale. I due solisti grazie alle qualità vocali , ci hanno fatto sentire partecipi al dramma.
Libuse Santorisova , voce fresca, linea melodica semplice, serena ,fraseggio eseguito con abilità, colori molto caldi. Ha interpretato molto bene il personaggio di ragazza naive, disorientata, ma determinata.
Tutti gli interpreti hanno portato il loro contributo positivo alla realizzazione dello spettacolo con professionalità ed entusiasmo.
La musica di Bizet contiene il dramma in se stessa, contrasti di colori, stato, impressioni, situazioni, elementi di base della vita; l’unicità della sua musica è data anche dal fatto che conquista il pubblico non solo con la melodia, ma sa “infilare” con sottigliezza tutte le emozioni dei personaggi, obbligando lo spettatore a vivere le stesse sensazioni con la stessa intensità. La cosa incredibile, che Bizet non è mai stato in Spagna però si è ispirato alle canzoni spagnole, al famoso “flamenco”- la celebre “Habanera” con ritmo insinuante e cambiamento di tonalità, con la veemenza ritmica, passionale.
Una serata in compagnia della splendida musica di Georges Bizet, che ci ha fatto sentire la magia dello spettacolo, i suoni, i colori, l’odore dell’amore, della libertà, della morte, coordinate della nostra esistenza.
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