Roccella Jonica, sbarcati 28 migranti positivi (Altre News)

Migranti: "Rafforzata sorveglianza strutture per positivi" - Covid, respinti a Fiumicino peruviani arrivati da Madrid - Coronavirus, festa abusiva all’Argentario con 350 persone - Ragazzi morti a Terni, parroco: "Toccato il fondo"

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Roccella Jonica, sbarcati 28 migranti positivi. Proteste ad Amantea

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Dei 70 migranti, tutti maschi e di nazionalità pakistana, sbarcati ieri a Roccella Jonica in provincia di Reggio Calabria, 28 sono risultati positivi al tampone per il coronavirus. I migranti erano stati avvistati venerdì sera a bordo di un’imbarcazione a largo di Caulonia e sono stati trasportati fino al porto con una motovedetta.

’’Roccella ospita 20 migranti, minori non accompagnati, sbarcati la scorsa notte. Lo fa perché è un suo preciso dovere dettato dalla legge. Ma lo fa anche perché crede che quando si è chiamati a svolgere il proprio dovere lo si deve fare fino in fondo. E se è tuo dovere organizzare l’accoglienza dei minori non accompagnati – ragazzini di 13, 14 o 15 anni che hanno negli occhi la tristezza della fuga dalla propria casa, il dolore per quello che hanno visto e la paura per il futuro – lo fai al meglio e basta’’. Così in un post su Facebook il sindaco di Roccella Jonica Vittorio Zito.

’’Poi, quando ti dicono che tra di loro ci sono 5 casi di positività al Covid-19, ti metti subito al lavoro per gestire in piena sicurezza questa situazione, al fine di non generare alcun pericolo per i cittadini e i turisti. Ma facendo attenzione a non abbandonare nemmeno per un istante la preoccupazione di garantire il pieno rispetto della dignità di questi esseri così fragili. Sai che è possibile farlo. Perché puoi contare sulla straordinaria professionalità e disponibilità delle forze dell’ordine, sulla competenza dei medici dell’USCA e della task force regionale, sul supporto istituzionale della Prefettura, sul lavoro di magnifici volontari, sull’aiuto di una splendida squadra di amministratori e dipendenti comunali. E sai di poter contare sulla serietà dei tuoi concittadini. Sappiamo che dobbiamo farlo, perché è nostro dovere di uomini farlo’’.

’’Abbiamo deciso di informarvi quotidianamente sull’andamento di questa vicenda, per evitare il diffondersi di false notizie, delle quali non abbiamo assolutamente alcun bisogno. Chiediamo agli organi di informazione di far riferimento a questi comunicati e a tutti voi di fidarvi del lavoro che stiamo facendo. E siamo certi che tutti insieme supereremo anche questa prova’’.

PROTESTE AD AMANTEA - Proteste ad Amantea, centro turistico in provincia di Cosenza, per l’arrivo di 24 migranti provenienti dal Bangladesh e positivi al Covid 19 trasferiti ieri sera da Roccella Jonica in una struttura Cas della località del Tirreno cosentino. Decine di cittadini, infatti, hanno invaso la Strada Statale 18 che attraversa Amantea, in alcuni casi stendendosi a terra per protesta e bloccando il traffico. A controllare la situazione sono intervenute le forze dell’ordine. La struttura che ospita i migranti, posti in quarantena dopo l’esito positivo del primo tampone, si trova in pieno centro città, ed è stata totalmente isolata.

Al termine di una riunione di coordinamento delle forze dell’ordine estesa alla partecipazione delle forze armate e del dipartimento Prevenzione dell’Asp di Cosenza che si è tenuta presso la Prefettura di Cosenza è stato deciso di vigilare notte e giorno la struttura di Amantea, mediante l’impiego del contingente delle forze armate oggi utilizzato nella città di Cosenza nell’ambito dell’operazione strade sicure.

“Le regole di ingaggio – si legge in una nota diramata dalla Prefettura di Cosenza - sono di non consentire l’uscita degli ospiti dal centro, ovvero l’ingresso al solo personale medico e a quello dedicato al vettovagliamento. Presso la struttura è stata assicurata la costante sorveglianza sanitaria da parte di apposito presidio medico e di unità specialistiche, che già da ieri, all’arrivo dei migranti, stanno effettuando necessari controlli e monitoraggi. L’insorgenza di eventuali criticità comporterà lo spostamento immediato degli interessati, presso le strutture ospedaliere a tal fine individuate dall’Asp”. Della vicenda è stato informato il Ministero dell’Interno.

Migranti, fonti Viminale: "Rafforzata sorveglianza strutture per positivi"

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Fonti del Viminale hanno reso noto che sono stati rafforzati i presidi di sorveglianza delle strutture attualmente utilizzate per l’isolamento dei migranti positivi al coronavirus.

Sempre da fonti del Viminale si apprende che domani verrà avviata dal ministero dell’Interno, insieme a quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, una procedura d’urgenza per individuare in tempi rapidi una seconda nave da destinare come struttura per lo svolgimento del periodo di quarantena dei migranti sbarcati in Italia. Si apprende anche che sono stati rafforzati i presidi di sorveglianza delle strutture attualmente utilizzate per l’isolamento dei migranti.

Covid, respinti a Fiumicino peruviani arrivati da Madrid

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Sono stati respinti alla frontiera per motivi sanitari, a quanto apprende l’Adnkronos, 11 cittadini peruviani sbarcati ieri da un volo che aveva fatto scalo a Madrid, prima di atterrare a Fiumicino. Il Perù rientra tra i 13 paesi a rischio per i quali l’Italia ha bloccato i voli a causa dell’emergenza coronavirus. Gli stranieri, arrivati ieri sera all’aeroporto Leonardo da Vinci, sono stati sottoposti a termoscanner e sono risultati tutti senza febbre. Sistemati in isolamento in una camera di accoglienza, sotto il controllo degli uomini della Polaria e assistiti dal personale aeroportuale, i cittadini peruviani sono stati rimpatriati questa mattina.

Coronavirus, festa abusiva all’Argentario con 350 persone: denunciati padre e figlio

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Padre e figlio sono stati denunciati per aver organizzato all’interno della loro villa a Porto Ercole una festa da oltre 350 persone senza le previste licenze. E’ successo intorno alle due di notte, quando i militari della Stazione di Porto Santo Stefano e del Posto fisso di Porto Ercole, impegnati in un servizio di controllo nelle zone della movida, hanno sentito musica alta provenire da una lussuosa villa, notando molti giovani nelle vicinanze. Sul posto sono arrivate anche le pattuglie delle Stazioni di Albinia e Capalbio, dell’Aliquota Radiomobile e una pattuglia della Guardia di Finanza, allertati da numerose segnalazioni di cittadini per musica alta al 112.

Identificati e denunciati i proprietari della villa, un uomo di 63 anni e il figlio di 18 anni, i quali dovranno rispondere in concorso di trattenimenti pubblici senza licenza, apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo, disturbo della quiete pubblica e delle violazioni amministrative in materia di divieto di assembramenti ai sensi del Dpcm 11 giugno 2020.

I Carabinieri hanno anche denunciato per rissa aggravata sei ragazzi, di cui 4 minorenni di età compresa tra i 16 e i 17 anni, tutti provenienti dalla zona nord di Roma, per un parapiglia scoppiato intorno alle 4 di notte proprio all’ingresso della villa, nel quale un ragazzo ha riportato lesioni guaribili con una prognosi di 30 giorni.

Ragazzi morti a Terni, parroco che terrà funerali: "Toccato il fondo"

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"E’ ora di cambiare, bando a ipocrisie, è il momento della verità". Don Alessandro Rossini, parroco del Duomo di Terni, domani alle 15.30 celebrerà i funerali di Flavio e Gianluca, 16 e 15 anni, uccisi da un mix con metadone, e si rivolgerà alla società. Domani, anticipa all’Adnkronos, dirà che "è ora di cambiare. Non si è fatto abbastanza; bisogna lottare insieme, contro le dipendenze, la droga. E’ ora di cambiare, è ora di abbandonare ogni ipocrisia, di dire la verità e soprattutto di combattere la corruzione. Insieme ce la possiamo fare".

Don Alessandro guarda in faccia alla realtà. I ragazzi uccisi per il mix di metadone erano di Terni ma potevano essere ovunque: "Questa è una emergenza sanitaria perché questi ragazzi sono stati avvelenati. Troppi bambini, giovani - dice senza girarci intorno il parroco - vengono quotidianamente avvelenati. Spesso sono troppi giovani per capire quello che fanno quindi vanno aiutati per difenderli dal crimine che lucra su questo".

Nella sua omelia, don Alessandro chiamerà in causa tutti: "Una società civile protegge i bambini, gli indifesi: e’ chiamata a questo e, se non lo fa, non può ritenersi una società civile".

Nei giorni scorsi il procuratore di Terni ha fatto un mea culpa su quanto accaduto a Flavio e Gianluca di rara onestà intellettuale: "E’ vero - dice don Alessandro - dobbiamo cambiare tutti perché non abbiamo fatto abbastanza".

Il pensiero va anche a chi ha causato la morte ai due giovanissimi ragazzi. Il perdono cristiano c’è anche per loro? "Il perdono cristiano esiste ma insieme al perdono - dice il parroco del Duomo di Terni - Gesù, quando parla ai peccatori, dice ‘convertiti, fai penitenza e non farlo più’. Io prego per loro, per la loro conversione. Anche il più colpevole è vittima del sistema ma è anche vero che possiamo risalire, il sistema va cambiato quando è sbagliato. Dopo 50 anni di droga, di morti, di violenze, di abusi ora bisogna cambiare. Quando si tocca il fondo - e si è toccato non solo a Terni - bisogna cambiare. Dobbiamo prendere atto che questo stile culturale va cambiato, rinnovato".

Domani don Alessandro dovrà anche dare consolazione a due famiglie, a una è particolarmente legato perché hanno seguito la formazione con il catechismo. "Posso dire - osserva - che ce la hanno messa tutta, ma le famiglie di oggi non sono più quelle di un tempo, non ce la fanno più da sole". Da qui il monito alle istituzioni che risuonerà anche domani dal pulpito: "Anche solo accusare o scaricare le responsabilità sulla famiglia è uno scempio, dobbiamo difendere la famiglia, i più piccoli, gli innocenti. E’ inderogabile".

Redazione

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