Regioni frenano sul Dpcm, poi l’intesa (Altre News)

Salvini: "Il 2 giugno in piazza per dare voce agli italiani" - Meloni cita Fantozzi: "Conte ci fa manifestare? Com’è umano..." - Scuola, Azzolina: "Maturità dal 17 giugno, colloquio di un’ora"

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Regioni frenano sul Dpcm: riunione notturna con Conte, poi l’intesa

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Dopo un braccio di ferro che aveva fatto tremare l’intesa tra governo e regioni sul nuovo step dell’uscita dal lockdown al via da lunedì, un nuovo accordo è stato raggiunto in tarda notte tra regioni ed esecutivo, presente il premier Giuseppe Conte.

La riunione era partita in salita, con i governatori che minacciavano di "far saltare il banco". Così va avanti una lunga trattativa, con una prima proposta del governo rinviata al mittente. Alla fine, la soluzione è stata individuata inserendo un richiamo nella premessa del Dpcm al protocollo unitario delle regioni, che verrà poi allegato al testo del Dpcm nella sua interezza.

"La verità - sostengono fonti di governo - è che alcuni governatori hanno paura delle responsabilità e volevano più garanzie, però Stefano Bonaccini" che è il presidente della conferenza delle Regioni, "è stato bravo e la maggior parte dei presidenti ci ha aiutato a chiudere".

Salvini: "Il 2 giugno in piazza per dare voce agli italiani"

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La manifestazione del 2 giugno è ’’l’inizio di un percorso. Siccome è una data importante, la festa della Repubblica, come Lega abbiamo organizzato un lungo lungo tricolore che a distanza potrà essere tenuto in mano rappresentando questo splendido Paese da Nord a Sud, con le sue idee proposte e sofferenze. Quindi, nessun caos o assembramento. Ne approfitteremo per raccogliere generi alimentari e vestiti da distribuire alle parrocchie romane. Sarò solo la prima di una serie di iniziative, senza assembramenti e confusione...’’. Lo ha detto Matteo Salvini in diretta Fb. ’’Sarà una manifestazione per i cittadini di Roma e del Lazio per celebrare il nostro Paese in maniere composta ed educata’’, ha assicurato il leader della Lega.

’’Noi ci siamo, e siamo al fianco di tutti quei cittadini che non stanno rispettando. In Parlamento ce la metteremo tutta. Siamo persone perbene, buoni sì ma la pazienza degli italiani è arrivata al limite. Se continueranno a non ascoltarci, la piazza torna ad essere la nostra forza, la nostra voce’’. ’’Noi vogliamo aiutare gli italiani a vivere, a tornare a lavorare, al di là delle differenze e delle bandiere di partito. Il 2 giugno ci vediamo in piazza per dare voce agli italiani’’.

"Vi ringrazio perché la nostra forza siete voi. Hanno provato a cancellarci, non ci riescono e non ci riusciranno, perché siamo, perché siete, un grande popolo. Viva l’Italia, viva la libertà...’’.

Meloni cita Fantozzi: "Conte ci fa manifestare? Com’è umano..."

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"Nuova conferenza stampa fiume di Conte in prima serata per annunciare la Fase 2 della Fase 2. Il 18 maggio la quasi totalità delle attività produttive potrà ripartire, sarà sufficiente attenersi ai protocolli, pena multe salatissime e sanzioni. Peccato che molti di questi protocolli vengano resi noti ora, o siano addirittura un mistero, a meno di 36 ore dall’apertura". Lo scrive Giorgia Meloni leader Fdi su Facebook.

"Intanto -aggiunge- non una parola sulle centinaia di migliaia di persone che ancora aspettano la cassa integrazione o il bonus per gli autonomi, o sulle imprese in attesa di una liquidità che non è mai arrivata. L’Italia non merita tanto cinismo e pressappochismo, e per questo il 2 giugno daremo vita a una grande mobilitazione, nel rispetto delle norme di sicurezza, per dare voce agli italiani stufi della propaganda e che pretendono risposte concrete. (Ps. Ha detto Conte che abbiamo il diritto di manifestare. Per dirla con Fantozzi: ’come è umano lei’)".

Scuola, Azzolina: "Maturità dal 17 giugno, colloquio di un’ora"

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Maturità al via il 17 giugno, niente prove scritte ma un colloquio orale "di presenza" che durerà al massimo un’ora. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, illustra le ordinanze relative alla valutazione degli studenti, agli esami del primo ciclo e a quelli del secondo ciclo. "Ho qui sul tavolo 3 ordinanze: una sulla valutazione, una sugli esami del primo ciclo, la cosiddetta scuola media, e un’altra sugli esami del secondo ciclo, gli esami di maturità. Abbiamo lavorato con il Comitato tecnico scientifico per redigere un documento sugli esami di stato, grazie anche al contributo delle parti sociali, con cui ci incontreremo la prossima settimana per redigere un documento complessivo che ci porti agli esami di stato", dice la ministra.

"Come governo abbiamo ritenuto opportuno fosse importante fare gli esami di stato in presenza, è una decisione che va inquadrato in un lungo periodo. Il governo ha deciso di tenere chiuse le scuole, una scelta molto sofferta. E’ una delle decisioni peggiori che un ministro dell’Istruzione, soprattutto se proveniente dalla scuola, possa prendere. E’ una decisione difficile, presa nell’interesse comune. So che l’Italia vuole ripartire e ritrovare un senso di normalità, avremmo potuto riaprire e venire incontro anche alle famiglie, ma abbiamo preso una decisione politica con senso di responsabilità", aggiunge.

"Abbiamo deciso non al buio, ma sulla base di dati scientifici: tenere le scuole chiuse ha permesso di salvare vite umane. Ora inizia una fase diversa, nuova, che riguarderà anche la scuola. Il primo passo sono gli esami di stato. Abbiamo lavorato con il comitato tecnico scientifico per esami in presenza e in massima sicurezza. Tengo a rassicurare studenti, personale docente e non docente: esami in presenza compatibilmente con il monitoraggio epidemiologico nelle varie aree del paese", afferma ancora.

"Serviva tempo per scrivere le ordinanze, atti complessi anche quando non c’è il coronavirus. Immaginiamo quanto diventi complesso" in una pandemia. "Non potevamo che prevedere un sistema diverso di valutazione. Nessuno poteva essere lasciato indietro, abbiamo deciso di ripartire a settembre con una valutazioni serie: le insufficienze saranno riportate nei documenti, ma gli studenti hanno il diritto di recuperare perché negli ultimi 3 mesi abbiamo attraversato una tempesta. Resta la possibilità di non ammettere all’anno successivo, ma in casi molto circoscritti che non hanno a che fare col coronavirus: la mancata frequenza quando non c’era il coronavirus e l’adozione di provvedimenti disciplinari gravi", spiega la ministra.

Capitolo esami di terza media: "Le scuole ci hanno chiesto di dilatare nel tempo le procedure di quest’esame. Gli studenti scriveranno un elaborato, lo discuteranno on line con il consiglio di classe e ci sarà lo scrutinio finale. Per queste operazioni ci sarà tempo fino al 30 giugno".

Per quanto riguarda la maturità, "le misure sono chiare. Le scuole hanno sempre sofferto che dal ministero dell’Istruzione arrivassero documenti complessi. Ho fortemente voluto che si scrivessero ordinanze agili, in particolare questa. Un documento celere, facilmente comprensibile. Gli esami iniziano il 17 giugno, non ci saranno più le prove scritte. Ci sarà un colloquio orale della durata massima di un’ora. Abbiamo insistito affinché gli esami di stato fossero fatti in presenza perché è un momento importantissimo, di passaggio dall’adolescenza all’età adulta".

Sull’eventualità che la situazione sanitaria possa peggiorare prima degli esami di maturità, Azzolina precisa:"Faremo un monitoraggio costante e abbiamo già previsto nell’ordinanza un piano B nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare. In quel caso gli esami si svolgeranno a distanza, in videoconferenza".

Redazione

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