Recovery fund, la proposta di Michel da 750 miliardi(Altre News)
Coronavirus, positiva presidente Bolivia - "Polmonite sconosciuta in Kazakistan", allarme Cina ma Paese smentisce - Tentò di rubare una copia della Magna Carta, condannato a 4 anni - Champions, il quadro dei sorteggi

Recovery fund, la proposta di Michel da 750 miliardi
La dimensione del piano per la ripresa Next Generation Eu, nella proposta di compromesso presentata dal presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, resta invariata rispetto a quella delineata dalla Commissione Europea. La Commissione, si legge nella proposta, potrà prendere in prestito fino a 750 mld di euro, a prezzi del 2018; l’attività di raccolta fondi dovrà terminare "al più tardi alla fine del 2026".
I fondi raccolti sui mercati, emettendo obbligazioni, "potranno essere usati per prestiti fino a 250 mld di euro, a prezzi del 2018, e per spese fino a 500 mld, a prezzi del 2018". I trasferimenti, sottolinea Michel in conferenza stampa, servono per "evitare di sovraccaricare di debiti" gli Stati membri che sono già sufficientemente indebitati.
Davanti ad una "crisi senza precedenti - sottolinea Michel in conferenza stampa - è importante dare un segnale anche a livello internazionale", cioè che l’Ue si impegna per effettuare "investimenti e riforme. Il nostro obiettivo è trasformare il progetto europeo: voglio un’Europa più robusta. E’ nostro dovere, per tutti i cittadini europei", conclude.
Un Quadro Finanziario Pluriennale, o Mff, dell’Ue per il 2021-27 proposto dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel dopo aver parlato in bilaterale con i capi di Stato e di governo, ammonta a 1.074,3 mld di euro, "un ammontare leggermente più basso" di quello proposto in febbraio e di quello avanzato dalla Commissione (1.110 mld).
"Questo - si legge nella proposta - deve essere visto sullo sfondo di uno sforzo ambizioso per la ripresa europea", dato che la dimensione di Next Generation Eu, nella proposta di mediazione, rimane inalterata rispetto a quella delineata dalla Commissione (750 mld di euro, di cui 500 mld di trasferimenti).
I Paesi Frugali e la Germania manterranno ’rebates’, gli sconti al contributo che devono versare al bilancio Ue, per l’Mff 2021-27 secondo quanto prevede la proposta di compromesso elaborata da Michel, in vista del summit del 17 e 18 luglio.
Già la Commissione aveva segnalato la volontà di evitare di cancellare gli sconti che, anche se ormai hanno poco senso essendo nati sulla scia del ’rebate’ britannico ottenuto negli anni Ottanta da Margaret Thatcher al grido di "I want my money back", sono politicamente molto importanti per i governi di quei Paesi e sono sul tavolo del negoziato sul Recovery Plan fin dall’inizio.
Per il periodo 2021-27, si legge nella proposta, "correzioni una tantum ridurranno i contributi annui basati sul Reddito Nazionale Lordo di Danimarca, Germania, Olanda, Austria e Svezia. Gli Stati membri interessati beneficeranno di una riduzione lorda nel loro Rnl annuo, che sarà finanziata da tutti gli Stati membri, in relazione al loro Rnl".
La Recovery and Resilience Facility, cuore di Next Generation Eu, nella proposta di compromesso avanzata dal presidente del Consiglio Europeo Charles Michel rimane con un budget invariato, 560 mld di euro, di cui 310 mld trasferimenti e 250 mld prestiti. Il 70% dei trasferimenti dovranno essere impegnati nel 2021 e nel 2022, il restante 30% dovrà essere impegnato "appieno" entro la fine del 2023. Le chiavi di allocazione delle risorse per il 2021-22 dovranno essere stabilite in accordo con quelle proposte dalla Commissione.
Per il 2023, invece, il criterio della disoccupazione, che era stato criticato dai Frugali perché ritenuto legato a ’legacy issues’ e non alla pandemia di Covid-19, verrà rimpiazzato, secondo la proposta, dalla perdita cumulata del Pil registrata nel 2020-21 , che sarà calcolata entro il 30 giugno 2022. Se si prendono come base le previsioni della Commissione, è improbabile che questo cambiamento di chiave per il 2023 penalizzi l’Italia, che nel 2020 dovrebbe registrare la peggior caduta del Pil dell’intera Ue e nel 2021 registrare una ripresa in linea con la media dell’area euro.
La governance della Rrf, Recovery and Resilience Facility, cuore di Next Generation Eu, il piano per la ripresa proposto dalla Commissione Europea e che dovrà essere approvato dal Consiglio europeo, sarà diversa da quella proposta dall’esecutivo Ue, con un ribilanciamento dal metodo comunitario in direzione della dimensione intergovernativa.
Secondo la proposta di compromesso presentata dal presidente Michel dopo una serie di incontri bilaterali con i leader, i piani nazionali di ripresa e di resilienza che i Paesi dovranno presentare per accedere ai fondi, non seguiranno la procedura della comitatologia, che escludeva il Consiglio e dava più potere alla Commissione, ma dovranno essere approvati dal Consiglio, a maggioranza qualificata.
I piani, secondo la proposta, dovranno essere valutati dalla Commissione entro "due mesi" dalla presentazione. Nella valutazione conteranno particolarmente la "coerenza" con le raccomandazioni specifiche per Paese: non solo quelle del 2020, particolarmente caratterizzate dall’effetto Covid, ma anche quelle "degli ultimi anni", come ha spiegato in conferenza stampa lo stesso Michel.
Per la valutazione dei piani conteranno anche "il rafforzamento della crescita potenziale, la creazione di posti di lavoro, la resilienza economica e sociale del Paese".
Sono inoltre "prerequisiti" per una valutazione positiva dei piani i "contributi effettivi" alla "transizione verde e a quella digitale". La valutazione dei piani proposta dalla Commissione dovrà essere approvata dal Consiglio, a maggioranza qualificata, entro 4 settimane. L’esame in comitato, che dava molto più potere alla Commissione, avrebbe creato problemi in diverse capitali.
Una "valutazione positiva" delle richieste di pagamento sarà "soggetta all’attuazione soddisfacente delle tappe e degli obiettivi rilevanti". La Commissione adotterà la decisione sull’approvazione dei pagamenti, "tenendo conto dell’opinione del Comitato Economico e Finanziario" del Consiglio.
Coronavirus, positiva presidente Bolivia
Jeanine Anez, proclamata a novembre presidente ad interim della Bolivia, ha confermato di essere risultata positiva al test per il Covid-19, dopo che si sono ammalati almeno tre suoi ministri, quello della Sanità Eidy Roca, il collega delle Miniere Jorge Fernando Oropeza e il ministro della Presidenza, Yerko Nunez.
"Abbiamo lavorato insieme tutto questo periodo con tutto il mio staff e poiché nell’ultima settimana in due sono risultati positivi al coronavirus (Oropeza e Nunez), ho fatto il test e anche io sono risultata positiva", ha spiegato in un video diffuso su Twitter.
Anez ha precisato di sentirsi bene e che resterà in quarantena "per 14 giorni", fino a un nuovo test, e ha assicurato che continuerà a lavorare "in modo virtuale". "Insieme andremo avanti", ha concluso rivolta ai boliviani a pochi giorni dall’annuncio del presidente brasiliano Jair Bolsonaro che ha confermato di essere stato anche lui contagiato.
Positivo al test per il coronavirus anche Diosdado Cabello, vice presidente dell’Assemblea costituente del Venezuela controllata da Nicolas Maduro e alleato del leader venezuelano. "Sono risultato positivo al Covid-19, da allora sono in isolamento e seguo la terapia consigliata", ha twittato il numero due del Partito socialista unito del Venezuela, assicurando di avere "il morale alto". "Vinceremo!", conclude nel tweet. "Sono sicuro che con la tua forza mortale e spirituale supererai questi giorni", ha commentato Maduro.
Contagiato anche il governatore dello stato di Zulia, Omar Prieto, come ha confermato nelle ultime ore Maduro, definendolo "un guerriero".
"Polmonite sconosciuta in Kazakistan", allarme Cina ma Paese smentisce
L’ambasciata cinese a Nur-Sultan ha messo in guardia i propri connazionali per una "polmonite sconosciuta" che ha colpito il Kazakistan da metà giugno potenzialmente più pericolosa del coronavirus. In una nota, l’ambasciata di Pechino ha sostenuto che la mortalità della ’nuova’ polmonite è "molto più alta" di quella del Covid-19, con 1.772 morti nella prima metà dell’anno, di cui 628 "solo a giugno, inclusi cittadini cinesi". "Il Dipartimento della Sanità del Kazakistan ed altre agenzie stanno conducendo delle ricerche comparative e non hanno definito la natura del virus della polmonite", ha aggiunto la rappresentanza diplomatica cinese, che ha quindi esortato i connazionali a seguire le linee guida del governo, riducendo le uscite ed evitando i luoghi affollati. L’aumento dei casi di questa "polmonite sconosciuta" è concentrato nelle regioni kazake di Atyrau, Aktobe e Shymkent, dove si sono registrati finora "quasi 500 contagi ed oltre 30 malati gravi".
KAZAKISTAN SMENTISCE - Una ’fake news’. Il Kazakistan risponde così all’allerta dell’ambasciata cinese. La smentita arriva direttamente dal ministero della Sanità del Kazakistan con una nota che - senza fare riferimento all’ambasciata - afferma come "le informazioni diffuse da alcuni media cinesi non corrispondano alla realtà". Il ministero afferma che sono stati classificati come polmoniti casi di pazienti con i sintomi analoghi a quelli del Covid-19 ma con test negativi e che si tratta di una procedura coerente con le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Tentò di rubare una copia della Magna Carta, condannato a 4 anni
E’ stato condannato a 4 anni di carcere Mark Royden, l’uomo che tentò di rubare una copia originale della Magna Carta, il documento del 13esimo secolo che gettò le basi della moderna democrazia parlamentare britannica. Il 47enne Royden tentò il furto nella cattedrale di Salisbury, dove era custodita una delle quattro copie originali della Magna Carta, facendo scattare l’allarme antincendio come distrazione per il personale di sicurezza, ma non riuscì ad infrangere il vetro della teca dove si trovava il documento.
Royden venne poi fermato dallo staff e da alcuni visitatori fuori dalla cattedrale, dopo aver causato danni per 14mila sterline. "Se fosse riuscito nel suo intento, Royden avrebbe privato la nazione della migliore copia rimasta dal 1215", ha detto il procuratore Rob Welling dopo la sentenza di condanna.
Re Giovanni d’Inghilterra fu costretto a King John of England was forced to sign the Magna Carta in 1215 per impedire una guerra civile con i potenti baroni che reclamavano un maggiore controllo delle terre e delle tasse. Si tratta del primo documento scritto che limita l’esercizio dell’autorità regale, garantendo a tutti gli "uomini liberi", circa il 10 per ceto della popolazione inglese dell’epoca, il diritto alla giustizia e ad un processo equo.
Champions, il quadro dei sorteggi
Sarà la vincente di Real Madrid-Manchester City (1-2 all’andata) l’avversario dei quarti di finale di Champions League della Juventus se i bianconeri nel ritorno degli ottavi allo Stadium avranno la meglio sul Lione dopo l’1-0 dei francesi all’andata, è quanto ha deciso il sorteggio avvenuto nel quartier generale dell’Uefa a Nyon.
Con le gare sospese per l’emergenza Covid, al momento sono 4 le squadre qualificate alle Final Eight che si terranno a Lisbona dal 12 al 23 agosto. Le 7 partite in programma si disputeranno nello Stadio da Luz e nello Stadio José Alvalade entrambi situati nella Capitale portoghese. Le partite della Final Eight saranno tutte ad eliminazione diretta.
Il Napoli, se riuscirà a superare l’ostacolo Barcellona dopo l’1-1 del San Paolo, nei quarti di finale di Champions League affronterà la vincente di Chelsea-Bayern Monaco (0-3 all’andata):
Sono i francesi del Psg gli avversari dell’Atalanta nei quarti di finale di Champions League: è quanto ha deciso il sorteggio avvenuto nel quartier generale dell’Uefa a Nyon.
Se riuscirà a superare in gara secca il Getafe negli ottavi l’Inter affronterà la vincente di Rangers-Leverkusen (1-3 all’andata) nei quarti di finale di Europa League: è quanto ha deciso sempre il sorteggio integrale che si è tenuto nel quartier generale dell’Uefa a Nyon. Le Final Eight si giocheranno dal 10 al 21 agosto negli stadi di Colonia, Duisburg, Düsseldorf e Gelsenkirchen, tutte le sfide saranno ad eliminazione diretta.
Al momento il tabellone degli ottavi, che si giocheranno tra il 5 e il 6 agosto, è tutto da completare. Sei gare prima del lockdown dovuto all’emergenza Covid hanno disputato le gare di andata, non le italiane, Inter-Getafe e Roma-Siviglia si dovranno giocare in gara secca in una sede ancora da definire.
Se batterà il Siviglia negli ottavi, che si disputano in gara secca, la Roma nei quarti di finale di Europa League se la vedrà con la vincente di Olympiakos-Wolverhampton (1-1 all’andata).
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